17 agosto 2012

codici di geometrie esistenziali




A primavera arrivano le rondini sul mio tetto, ma da circa tre anni ai primi di luglio le mie pazze amiche battono in ritirata, perché, ai primi di luglio, arrivano loro, e quando arrivano sono un esercito, e quando arrivano dal tramonto all'alba non ce n'è più per nessuno, sono migliaia, sono gli storni.
Affittano per la stagione estiva i tre frondosi bagolari dei giardinetti davanti a casa, litigano ogni sera per i posti sul ramo dal tramonto a mezzanotte (con tutti gli alberi che ci sono nel giardinetto loro tutti ammassati lì devono stare) e soprattutto si muovono con regolarità sorprendente.
La prime due settimane dall'arrivo al tramonto scendono in picchiata sul tetto delle due case che stanno prima e dopo la mia che è d'angolo, arrivano con delle picchiate regolari e poi da lì a gruppi di un centinaio circa per volta vanno sugli alberi dove passano la notte. All'alba invece dagli alberi planano sul mio tetto a gruppi, un tappetto di uccellini cinguettanti, una distesa, non c'è un millimetro di tetto libero, compresi i lucernari, dal mio tetto decollano in un sol battito d'ala. A volte il rumore che fa quel battito all'unisono mi fa pensare che porteranno la mia intera casa in volo con loro. Subito dopo un silenzio assordante. Poi all'inizio di agosto cambiano, non arrivano più sul mio tetto, sento quando si mettono in movimento per il cinguettio ma non fanno tappa su di me, niente più colpo d'ala. Dopo la metà di agosto a sera iniziano le danze, gli stormi di storni arrivano come al solito al tramonto, si levano volteggiano, si incrociano, le frecce tricolori non sanno fare di meglio, sembrano coreografati, fanno giri immensi e poi tornano, fino a quando, non si sa per quale segnale scendono in picchiata sui bagolari e ricominciano a litigare per la sistemazione.
Se li guardi uno ad uno sono bruttini, goffi, non hanno la grazia dei passerotti, o dei pettirossi, non hanno la folle eleganza delle rondini, sembrano dei piccoli Balanzone, ma a me la loro comunità "caciarosa" a piace molto

4 commenti:

giacy.nta ha detto...

sei brava a riconoscerli e descriverli. Come fai a capire che si tratta di loro?
( curiosità di una che non sa purtroppo distinguere una cincia da un passero anche se i mezzi per farlo li avrebbe)

p.s.
X l'amministratore del blog:

ti prego, non mi sospettare che io sia un robot ogni volta!


amanda ha detto...

gli stormi di storni sono inconfondibili credimi e ne vedo a pochi centimetri dalla testa migliaia, senza esagerare, io abito sottotetto, all'inizio fa un po' l'effetto uccelli di Hitchcock poi fanno simpatia :)

ruhevoll ha detto...

Ricordo che anni fa, quando arrivavo alla stazione di Roma, ce n'erano un'infinità sugli alberi. Passare sotto di loro con una giacca o un pullover chiari era un vero rischio!!!
:)))

Concordo con giacynta, questo detector anti-robot è una perdita di tempo. (ma credo di avertelo già detto)
:)))

amanda ha detto...

rischiosissimo passare sotto ai bagolari, affatto rischioso stare in terrazzo durante i loromaestosi voli, invece i piccioni.......