Agnes Browne aveva familiarità con il parto. In quattordici anni di matrimonio con il suo ormai defunto marito Rosso, aveva dato alla luce sette figli. Ma tutto era successo quando lei aveva tra i venti e i trentaquattro anni. Ed era giovane e robusta. Adesso di anni ne aveva quarantasette, non era più in grado di farlo. Con gli occhi chiusi ed i pugni serrati, trasse un profondo respiro e lo butto fuori in brevi soffiate, “ ssst, ssst, ssst, ssst, ssst”, che sfociarono in un gemito sommesso.
Suo figlio Dermot, uno dei gemelli, ormai venticinquenne – la sua quarta gravidanza-, le si accostò all’orecchio per parlarle. “Mamma, cazzo piantala” bisbigliò.
Brendan O’ Carroll. “Agnes Browne nonna” Neri Pozza editore
Confesso l’ho solo iniziato, è però il terzo ed ultimo capitolo di una trilogia iniziata con Agnes Browne mamma. Se volete leggere una storia su una splendida famiglia proletaria irlandese, negli anni in cui questo significava ancora: miseria, molti figli, molta birra e solidarietà sociale, potete adottare Agnes e la sua famiglia.
2 commenti:
Ciao Amanda! Bentornata. (Immagino l'incipit sia tuo). Io ADORO, direbbe il Nostro, l'Irlanda ma sono molto ignorante in fatto di letteratura contemporanea. Infatti ho letto soltanto "Paddy Clarke ah ah ah!" di Roddy Doyle. Hai qualcos'altro da consigliarmi?
Oltre a questa trilogia? fammi pensare e guardare tra i libri, ora mi viene in mente Catherine Dunne"La metà di niente" Guanda, ma se dovesse venirmi in mente altro ti faccio sapere
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