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28 giugno 2011

Il lituano barcolla e a volte crolla

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Capita, a volte, che uno si trovi in vacanza in un bel posto.



Capita, a volte, che a pochi chilometri da lì si trovi un luogo splendido.



Capita, a volte, che questo posto, essendo un arcipelago, sia raggiungibile solo via mare .



Capita, a volte, che non avendo una barca propria e non essendo in grado di sborsare 350 euro per noleggiarne una privata si pensi di andare con un mezzo pubblico.



Capita, a volte, che non esistano traghetti pubblici per quel posto meraviglioso.



Capita, quindi, a volte, che si sia costretti a prendere una di quelle motonavi da gita organizzata che caricano gente che manco partissero dall'Albania negli anni 90 o dalla Libia ai giorni nostri, in quanto a quantità, però non ti buttano a mare, ti danno da mangiare e soprattutto da bere e suonano tutto il giorno una musica che se scendendo ti capitasse di incrociare Goran Bregovic lo piglieresti a sganassoni.



Capita poi a volte che il tuo stesso barcone lo pigli una gita organizzata di Lituani.



Tu non hai nulla contro i Lituani, anzi forse non ne hai mai incontrato uno prima, e odi profondamente i pregiudizi e pensi che quando "l'umano" perde la dimensione di singolo individuo e diventa branco non ci sia nazionalità che tenga, ma tant'è il tuo branco è lituano e quello ti è toccato.



Capita, a volte, che alle 9 del mattino ti portino l'aperitivo.



Capita, a volte, che l'aperitivo alle 9 del mattino sia grappa e tu la butti giù perchè mai e poi mai vorresti offendere gli usi ed i costumi locali.



Capita che se ti offrono una grappa a quell'ora dovresti già intuire l'antifona, ma tu hai fiducia nell'uomo e dopo la grappa non ti ricordi che è del branco che dovresti diffidare.



Capita, a volte, che nel prezzo della gita le bevande siano incluse e siano selfservice.



Capita, a volte, che le bevande offerte siano aranciata e vino rosso in damigiane.



A mezzogiorno arrivi nel posto splendido che è davvero splendido e ti godi tre ore in un mare che è davanti a Rimini, ma dove i pesci vengono a baciarti finchè nuoti e l'acqua è di colori che solo in cartolina, e in quelle tre ore tu ti dimentichi di tutto e pensi che hai speso bene i tuoi soldi e che, in una vita precedente, dovevi essere un pagurobernardo ed ora sei proprio dove dovevi essere.



Capita, però, che le tre ore, in tre ore finiscano, e che tu te ne torni alla barca dove gli oltre 100 lituani stanno già mangiando e non hanno mai smesso di bere.



Capita che se ci hai messo tre ore e mezzo ad andare tu ci metta tre ore e mezzo anche a tornare.



Capita, a volte, che gli aliti delle donne ti facciano i colpi di sole, che gli uomini alla ennesima discesa a ricaricare il bicchiere di vino, al passaggio te lo rovescino addosso, che due ballino sul tendalino della barca, che due si gettino in mare ed il capitano sia costretto a fare indietro tutta per evitare di travolgerli, che nonni ultra70enni vengano trascinati dalle consorti perchè letteralmente non si reggono in piedi e che tre ore e mezzo durino molto più di tre ore e mezzo e sembrino non finire mai.



Capita, a volte, che tu provi a mettere sui piatti della bilancia pro e contro e, capita, a volte, che tu pensi che sopporteresti ancora una babilonia simile pur di tornare in quel paradiso



7 aprile 2010

22 commenti



Fin da piccolo ti insegnano a fare attenzione a come ci si muove quando si hanno tra le mani oggetti appuntiti. Per alcuni la lezione è dura da imparare.
A volte ci si muove troppo rapidamente per finire in fretta, a volte la testa è altrove, a volte in vacanza si dovrebbe riposare.... a volte.

Ebbene sì mi sono Toninizzata, parlo per metafora, metteteci del vostro

2 aprile 2010

IL SOTTILE FASCINO DELL' EVANESCENZA

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un bel giorno saremo sparite,
intendo Ale ed io.
Quando saremo definitivamente sparite
da questo blog
contattateci per posta

Grazie

31 marzo 2010

"Ventilatio intestinalis..." (cit.)

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Ovvero, dialogo di un medico errante...

Ore 10: un medico chiama per la risoluzione di un problema di acquisizione dei parametri pressori da un respiratore.

Ore 12: il controllo non da nessun tipo di anomalia; ricontatto il md... il problema persiste.

Ore 14: ad un controllo piu' approfondito, risulta che tutta l'elettronica sta funzionando, che il dispositivo comunica con tutti gli scatolotti, che i cavi risultano collegati, che il respiratore e' alimentato e risponde ad ogni "stimolo" inviato dal programma. Ricontatto il medico "eppure non riceviamo nulla sul bancone!"

Ore 15.30: sconsolato dopo aver perso una giornata su questo problema, inizio a perdere le speranze e cerco le chiavi della macchina per portarmi sul posto... chiamo il medico per l'ultima volta e gli chiedo un'ultima verifica.

"Mi scusi md, il respiratore funziona, il cavo mi risulta collegato, la macchina risponde; c'e' qualcosa di particolare su questo paziente? Ad esempio, che tipo di ventilazione meccanica state applicando a questo paziente?"

"Un attimo, vado al letto e verifico"

...

...

"...ehm, pronto? "

"Dica Dottore..."

"...volevo dirle che a questo paziente non stiamo facendo alcuna ventilazione, respira di suo, il respiratore e' in stand-by."

Seguono bestemmie in misura non quantificabile.

30 marzo 2010

Le bandierine

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Non so se la vostra memoria ieri e' arrivata a ricordare questo: se si siete malati anche voi, sappiatelo!
Qualche anno fa in occasione di uno scrutinio elettorale, un noto personaggio televisivo che conduce uno show su di un canale privato aveva deliziato il pubblico apponendo delle bandierine colorate sulla carta politica dell'Italia: si era divertito tantissimo ad immaginare una cartina in stile Risiko tutta colorata del colore che piu' gli piace.

Ho vissuto questo turno elettorale da spettatore, io ho gia' "preso" lo scorso turno.

Stanchissimo, ieri sera sono andato a letto con le galline, consapevole del fatto che questa volta allo showman sarebbe bastata una spruzzata uniforme di vernice sullo stivale, con qualche eventuale macchia qua e la. Questa mattina, alzatomi di buona lena, alle 6 e 30 ero gia' in edicola a comprare il giornale, nel quale leggevo i primi (esilaranti) commenti ai risultati elettorali: tranquilli, alla fine sono tutti contenti!
Festeggiano coloro che hanno vinto numericamente anche se hanno perso qualche regione; alzano i calici coloro che hanno visto alcune regioni colorarsi di azzurro; altri assistono felici al miracolo del viraggio dell'azzurro al verde, che aumenta anche se lo smog non diminuisce; altri perche' nel loro piccolo finalmente potranno fare da terzo polo in un bipolarismo inesistente.

Poi ha vinto anche chi non si e' schiodato di casa per andare a votare: sono quelle persone che sono stufe di non sentirsi rappresentate dal politico che gli tocca votare, quelle che sono stanche di vedere una classe politica distante anni luce dalla vita reale; quelle che sono deluse di vedere un candidato che non e' del proprio partito, ma lo devi votare perche' altrimenti sale al potere la controparte (voto per il male minore, insomma). Non erano pochissime queste persone: se esistesse il partito degli astensionisti oggi questi potrebbero sedere al governo e influenzare pesantemente la vita della legislatura.

Ha vinto anche la bonta': personalmente nutro una profonda idiosincrasia nei confronti delle trasmissioni nelle quali tutti alzano la voce e litigano, costringendomi a pentirmi di aver acquistato una tv in luogo di un forno a microonde. Ma non guardare queste trasmissioni e' una mia scelta. Stavolta lo Stato, in un premuroso slancio di bonta', ha deciso di salvaguardare la nostra ghiandola epatica e levare tutte le possibili fonti di alterazione, lasciandoci pero' nani e ballerine. Se non e' bonta' questa...

1 marzo 2010

Non sono stato io!

7 commenti
Una delle cose che mi fanno letteralmente girare i cotiledoni e' l'incapacita' che hanno alcune persone di ammettere le loro colpe, anche quando vengono colti in flagranza, anche quando basterebbe ammettere di aver fatto una str...upidata per chiuderla li'.

Oggi ad esempio ho saltato il pranzo perche' un medico (di quelli in alto) improvvisatosi informatico ha fermato il lavoro di centinaia di persone. Ovviamente ha concluso con "non sono stato io", nonostante fosse palese la malefatta.

Come reagite a queste cose?
Personalmente ho imparato a contare fino a 20, anche se i primi 5 numeri sono difficilissimi da contare.

Sara' contento il dietologo :-)

g.