
Capita, a volte, che uno si trovi in vacanza in un bel posto.
Capita, a volte, che a pochi chilometri da lì si trovi un luogo splendido.
Capita, a volte, che questo posto, essendo un arcipelago, sia raggiungibile solo via mare .
Capita, a volte, che non avendo una barca propria e non essendo in grado di sborsare 350 euro per noleggiarne una privata si pensi di andare con un mezzo pubblico.
Capita, a volte, che non esistano traghetti pubblici per quel posto meraviglioso.
Capita, quindi, a volte, che si sia costretti a prendere una di quelle motonavi da gita organizzata che caricano gente che manco partissero dall'Albania negli anni 90 o dalla Libia ai giorni nostri, in quanto a quantità, però non ti buttano a mare, ti danno da mangiare e soprattutto da bere e suonano tutto il giorno una musica che se scendendo ti capitasse di incrociare Goran Bregovic lo piglieresti a sganassoni.
Capita poi a volte che il tuo stesso barcone lo pigli una gita organizzata di Lituani.
Tu non hai nulla contro i Lituani, anzi forse non ne hai mai incontrato uno prima, e odi profondamente i pregiudizi e pensi che quando "l'umano" perde la dimensione di singolo individuo e diventa branco non ci sia nazionalità che tenga, ma tant'è il tuo branco è lituano e quello ti è toccato.
Capita, a volte, che alle 9 del mattino ti portino l'aperitivo.
Capita, a volte, che l'aperitivo alle 9 del mattino sia grappa e tu la butti giù perchè mai e poi mai vorresti offendere gli usi ed i costumi locali.
Capita che se ti offrono una grappa a quell'ora dovresti già intuire l'antifona, ma tu hai fiducia nell'uomo e dopo la grappa non ti ricordi che è del branco che dovresti diffidare.
Capita, a volte, che nel prezzo della gita le bevande siano incluse e siano selfservice.
Capita, a volte, che le bevande offerte siano aranciata e vino rosso in damigiane.
A mezzogiorno arrivi nel posto splendido che è davvero splendido e ti godi tre ore in un mare che è davanti a Rimini, ma dove i pesci vengono a baciarti finchè nuoti e l'acqua è di colori che solo in cartolina, e in quelle tre ore tu ti dimentichi di tutto e pensi che hai speso bene i tuoi soldi e che, in una vita precedente, dovevi essere un pagurobernardo ed ora sei proprio dove dovevi essere.
Capita, però, che le tre ore, in tre ore finiscano, e che tu te ne torni alla barca dove gli oltre 100 lituani stanno già mangiando e non hanno mai smesso di bere.
Capita che se ci hai messo tre ore e mezzo ad andare tu ci metta tre ore e mezzo anche a tornare.
Capita, a volte, che gli aliti delle donne ti facciano i colpi di sole, che gli uomini alla ennesima discesa a ricaricare il bicchiere di vino, al passaggio te lo rovescino addosso, che due ballino sul tendalino della barca, che due si gettino in mare ed il capitano sia costretto a fare indietro tutta per evitare di travolgerli, che nonni ultra70enni vengano trascinati dalle consorti perchè letteralmente non si reggono in piedi e che tre ore e mezzo durino molto più di tre ore e mezzo e sembrino non finire mai.
Capita, a volte, che tu provi a mettere sui piatti della bilancia pro e contro e, capita, a volte, che tu pensi che sopporteresti ancora una babilonia simile pur di tornare in quel paradiso