12 giugno 2009

Incipit

Che dite, ci proviamo?

Il primo e' di Amanda, accodate gli altri che vi vengono in mente.


Mentre la donna dorme e sogna di tutto ciò che si rompe, tu entra in questa casa e nelle sue numerose camere. Una volta che i tuoi occhi si saranno abituati all'oscurità e inizieranno a percepire i contorni del visibile, noterai forse un silenzio che non è veramente tale."
Stephanie Kallos. "A pezzi per te". Einaudi
E' la storia di due donne sole che uniscono le loro particolarissime solitudini e creano una vera comunità.... Quale miglior inizio per la nostra comunità?
Ve lo consiglio
Amanda



8 commenti:

Mati ha detto...

sembra interessante... lo aggiungo alla lista dei libri da portarmi nel lungo viaggio post-maturità!!!

Anna S ha detto...

Giusto, l'incipit!! Ne avevo preparato uno ieri sera e, ovviamente, l'ho lasciato a casa...
Scusatemi, cerco di postarlo domani

amanda ha detto...

“Quando moriva ritornava, sempre.
L’ultimo dei sette giorni di lutto, quando la perdita si era stemperata nella quotidianità, quando bisognava cercare il dolore, come una puntura di zanzara che ieri prudeva ancora e oggi non si percepisce quasi più, quando la schiena doleva a forza di stare seduti sugli sgabelli che le antiche usanze destinano ai parenti per una settimana, allora, in modo del tutto naturale, era di nuovo lì, entrava nella stanza senza dare nell’occhio insieme agli altri visitatori, senza che nulla, esteriormente, lo distinguesse da loro.”
Charles Lewinsky “La fortuna dei Meijer” Einaudi
La storia di una famiglia ebrea svizzera, dal 1871 al 1945, gli amori, le difficoltà di integrazione, il privilegio, rispetto agli altri ebrei d’Europa, di non essere travolti ed annientati dall’olocausto.
Grosso tomo, avvincente lettura NU?

Anna S ha detto...

Ciao Amanda, grazie del consiglio.
Hai mai letto "La famiglia Moskat" di Singer?

amanda ha detto...

@AnnaS: no ma se me lo consigli, lo metterò in lista, parlami di questo libro

Anna S ha detto...

@Amanda (e chiunque ami i libri di questo genere), "La famiglia Moskat" credo sia piuttosto simile, come tipologia, al romanzo di Lewinsky. La differenza è che è ambientato in Polonia ed è la storia di questa famiglia e della sua fine causata dal nazismo. Si assapora un'atmosfera tesa, a volte malinconica e sottilmente inquietante che ha caratterizzato il tramonto di un clima culturale tra le due guerre, tra sofferenze silenziose e atrocità che tutti conosciamo ma di fronte alle quali non riusciamo mai (e per fortuna) a restare indifferenti. Ha però il pregio di essere una lettura gradevole, ricchissima di particolari su ogni aspetto della vita della famiglia: dai sentimenti, alle caratterizzazioni dei personaggi e dei luoghi, sembra di tuffarsi in un passato perduto.

Anna S ha detto...

Dimenticavo l'editore, fondamentale: è stato ripubblicato da TEA, su licenza di Longanesi e costa pochino pochino. Buona lettura!

amanda ha detto...

@AnnaS: grazie Anna, messo in lista, come lettura autunnale però, mi sembra più adatto