«La macchina Europa, pur perdendo i pezzi, continua la sua corsa, finché non sarà necessario sostituire tutto il motore».
Con questa frase affascinante quanto sibillina, Giorgio Pressburger conclude la sua introduzione al romanzo di B. Hrabal, Una solitudine troppo rumorosa (Einaudi).
Ma non è del romanzo che voglio parlare (anche perché lo sto leggendo in questi giorni, sono a metà e non ho ancora capito se mi stia piacendo o no); è proprio la frase di Pressburger che sollecita il mio neurone oggi.
I “pezzi” cui si riferisce, sono i cittadini europei, famosi e non, che la vivono, la abitano, ne conformano il carattere, la tipicità, l’atmosfera; denominatori comuni che sopravvivono loro e caratterizzano la cara, vecchia Europa. Ma forse questo continente, “il motore”, sta davvero attraversando una crisi anche più profonda di quella economica e, prima o poi, verrà “sostituito” da altre identità più forti.
Voi che ne pensate? Vi sentite europei o solo italiani? Avete mai provato il “mal d’Europa” in occasione di un viaggio in un altro continente? Ed esiste davvero uno spirito europeo o ciascuno coltiva le sue differenze, i suoi interessi e il suo orticello?
2 commenti:
Voglio sentirmi europea, avere l'euro potermi spostare senza più frontiere è un enorme piacere e privilegio, poter ambire ad avere qualcosa in comune con i virtuosi danesi che creano città che per decisione unanime della comunità vanno solo ad energie alternative mi è di grande conforto, per esempio; sentirmi cugina stretta degli spagnoli che hanno saputo reinventarsi dopo essere usciti da una lunga dittatura e da profonde spaccature interne ed ora marciano molto più laici di noi mi entusiasma, ma noi che quasi non sappiamo sentirci neanche italiani se non davanti ad un televisore che manda le immagini di undici ragazzotti in braghette che corrono dietro ad un pallone, di strada ne dobbiamo fare...e tanta
Cara Amanda,
parole sante!
Piace anche a me l'idea di essere europea: poi penso al concetto che gli europei (quelli veri) hanno di res-publica ad esempio e mi deprimo. Non credo che il percorso per cambiare sia così semplice...
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