Duecento manifesti, larghi 70 centimetri e lunghi un metro sono comparsi da qualche giorno sui muri di Palermo. Sui poster un uomo sulla sedia a rotelle che piange davanti la tomba della sua ragazza. Lo slogan in primo piano dice “Se bevi e guidi muori. O forse no”. Segue un sottopancia “Tu puoi scegliere. Noi ti aspettiamo il più tardi possibile” e il logo della ditta di pompe funebri che ha commissionato l'originale campagna pubblicitaria. "Non ho intenzione di offendere il dolore degli altri – spiega il titolare – e col lavoro che faccio non me lo posso permettere. Le mie sono delle pubblicità progresso. A Palermo gli incidenti stradali gravi al 90 per cento sono causati dall’alcol. Io invito la gente a scegliere se bere o non bere prima di guidare. Il rischio può essere quello di incontrarmi da morti. E credo che sia meglio rimandare questo appuntamento il più tardi possibile"
"Repubblica.it", 9 luglio 2009
Mah... In fin dei conti le pompe funebri sono comunque un'azienda e spacciare una pubblicità tout court per pubblicità progresso mi pare un po' una presa in giro.
D'altra parte voi avreste qualche idea migliore?
2 commenti:
corpi di modelle devastate dall'anoressia, malati terminali di AIDS, la pubblicità ci ha abituato a tutto pur di catturare la nostra attenzione, fa la differenza se l'imprenditore è un impresario di pompe funebri? Mah
Forse hai ragione, anzi senz'altro. Eppure, non so perché, ma mi fa senso
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