22 luglio 2009

Incipit del 22 luglio

Faredoon Junglewalla, detto Freddy, era un avventuriero dotato di bellissima presenza, di voce incantatrice e di così pochi scrupoli che riuscì non solo a scavarsi una confortevole nicchia nel mondo, ma si conquistò anche il rispetto e la gratitudine di una comunità. Quando morì, a settantacinque anni, maestosso patriarca da capo brizzolato, aveva ottenuto l'eccezionale riconoscimento di essere inserito nel Calendario zoroastriano degli uomini e delle donne notevoli.

Bapsi Sidhwa "Il talento dei Parsi".Neri Pozza Editore.

Come dice Freddy senza il loro talento i Parsi non sarebbero che" briciole di una presa di tabacco eruttata dalle narici multirazziali dell'India". Quell'infinitamente poco che so dell'India lo so grazie a Bapsi Sidhwa, Vikram Seth, Arundathi Roy, Deepa Mehta e i figli della mezzanotte di S. Rushdie. Questa saga familiare è scritta con humour davvero particolare e mi ha trascianta a leggere della stessa autrice anche "le spartizione del cuore"

9 commenti:

amanda ha detto...

Oddio mi sono dimenticata di metterlo sotto l'etichetta incipit si può fare a posteriori?

mariangela ha detto...

Per il momento lo sto lessendo io e nn ho risposte

Anna S ha detto...

Io non ho praticamente letto nulla sull'India, se non "Passaggio in India" di Forster (molto bello) e anch'io "Il dio delle piccole cose" della Roy. Però non mi è ventua tutta questa voglia di andarci... non so, non sono ancora preparata per una realtà così diversa da quella occidentale

mariangela ha detto...

analfabeta come sono correggo,leggendo

amanda ha detto...

Due giorni di fila con letture in comune. Ha del miracoloso! Passaggio in India mi è piaciuto molto e non mi è dispiaciuto neppure il film. Neppure io mi sento pronta per una realtà così complessa e conoscendomi sconvolgente. Dopo aver visto il tanto osannato "the millionaire" poi, non ho fatto altro che trovare ulteriori motivazioni alla possibilità di sconvolgermi

Mati ha detto...

io in India ci sono stata, è una realtà davvero brutta e pesante per chi non è abituato. mai vista così tanta povertà...prima ero già stata in altri posti poveri come i villaggi sperduti del Marocco e alcune zon dell'Oman, ma l'India è molto peggio, è faticoso starci...
Il giorno che sono tornata a Roma mentre ero in motorino ogni 100 metri inchiodavo perchè mi sembrava di vedere persone sdraiate a terra, questo perchè in India è pieno di gente senza casa che dorme in strada!
Sarà pure un bel Paese per i monumenti ecc, ma è una realtà troppo pesante e non ci tornerei

Anna S ha detto...

Ciao Mati! Deduco tu non sia ancora partita per l'Argentina, speriamo che lì sia meno pesante e doloroso.

amanda ha detto...

a volte mi domando che senso abbia fare i turisti in posti dove la gente muore di fame, non potrei godere delle bellezze che vedo, certo conoscere realtà diverse ci aiuta a comprendere, ma se non posso fare nulla per cambiare lo stato delle cose, che senso ha?

Anna S ha detto...

Sì, sono assolutamente d'accordo. E c'è poi gente che torna da questi posti, dall'India in particolare, commentando con l'aggettivo che più detesto al mondo: "carino!". Ma carino che?!?!