Nell'ospedale dell'orfanatrofio - reparto maschi a St. Cloud's, nel Maine- due infermiere erano incaricate di dar un nome ai neonati e controllare che il loro piccolo pene guarissa bene, dopo la circoncisione obbligatoria. A quei tempi (nel 192...) tutti i maschi nati a St. Cloud's venivano circoncisi perchè il medico dell'orfanatrofio aveva incontrato difficoltà di vario genere nel curare i soldati incirconcisi durante la Grande Guerra. Questo dottore che era anche il direttore del reparto maschi, non era una persona religiosa: la circoncisione non era un rito, per lui, bensì un atto strettamente sanitario, da eseguirsi per motivi igienici. Il suo nome era Wilbur Larch e ciò, nonostante il lieve sentore di etere che sempre l'accompagnava, a una delle due infermiere rammentava il legno, duro e duraturo, di quell'albero delle conifere che si chiama, appunto, larice. Odiava però il nome Wilbur, che trovava ridicolo; e l'offendeva come cosa stolta l'abbinamento di una parola come Wilbur con qualcosa di tanto concreto quanto un albero.
John Irving. " Le regole della casa del sidro" Bompiani Editore
Non avrei potuto occuparmi di incipit di libri senza proporre neanche un titolo di Irving che amo molto. Alcuni suo libri, come questo per esempio, sono diventati dei film. Personalmente ho visto solo "il mondo secondo Garp" che è comunque un libro molto difficile da rendere cinematograficamente. Di Irving mi piace la capacità di descrivere situazioni paradossali in contesti molto concreti. Vi consiglio anche, oltre al "mondo secondo Garp", "Hotel New Hampshire", e "Preghiera per un amico".
Da quando ho letto il libro auguro la buonanotte alle mie nipotine così: "Buonanotte principesse del Maine, regine della Nuova Inghilterra" ormai il tempo per questo saluto è scaduto, sono cresciute in fretta, ma è una coccola che fatico ad abbandonare
3 commenti:
Tanto per cambiare mi cogli nella più beata ignoranza... neanche il film ho visto! Ma quando leggerò tutto quello che mi manca??
A saperlo quando poi avremo letto tutto o visto tutto cosa ci resterà da fare?
Hai ragione, meglio tenersi sempre una bella scorta di idee alle quali attingere
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