Jem, mio fratello, aveva quasi tredici anni all’epoca in cui si ruppe malamente il gomito sinistro. Quando guarì e gli passarono i timori di dover smettere di giocare a palla ovale, Jem non ci pensò quasi più. Il braccio sinistro gli era rimasto un po’ più corto del destro, in piedi o camminando, il dorso della sinistra faceva un angolo retto con il corpo, e il pollice stava parallelo alla coscia ma a Jem non importava un bel nulla; gli bastava poter continuare a giocare, poter passare o prendere il pallone al volo.
Harper Lee, Il buio oltre la siepe, Feltrinelli
Anche oggi vorrei proporvi quello che ormai è un classico, a ragion veduta, della letteratura contemporanea. Una storia vera, quasi un giallo, un racconto gradevole e toccante che tocca temi fondamentali quali il razzismo, l’amicizia e il “diverso” in senso lato e che ci permette di comprendere gli anni luce che sono trascorsi dall’epoca in cui è ambientata (gli anni ’30), al 1963, (l’anno di uscita del libro), fino all’era di Obama. Con la speranza che i risultati e i buoni propositi di oggi non siano soltanto un'illusione.
5 commenti:
Ho visto il film, ma non ho mai letto il libro, pecco molto nella lettura dei classici... mea culpa
Beh il film è bello quanto il libro e non capita spesso
Chi è che elimina i commenti?! Già son pochi...
questa volta ero io, questa mattina addormentata, stavo inserendo un commento invece del post
Posta un commento