Giù
dove comincia tutto
tra vecchie scatole e bicchieri rotti
Nei sottoscala, nelle condutture
tra macchie d'umido e screpolature

In fondo agli occhi, dietro la vetrata
lungo una strada ormai dimenticata
Per un passaggio, un vicolo segreto
fino all'inizio,
un po' più indietro

Giù
dove si trova tutto
I tuoi singhiozzi, le sbucciature
I guanti fradici a scavar la neve
Un solo soffio per le candele

E mi han trovato i tuoi capelli neri
seduto in cima a quella scalinata
in quell'istante in cui si cambia forma,
in quell'istante in cui ti sei voltata

E andare a fondo prima di capire
abbandonarsi e non risalire
le braccia aperte senza un movimento
guardando in alto senza un lamento
E andare a fuoco prima di capire
e soffocare senza tossire
in una notte in cui non tira vento

Giù
dove comincia tutto
scantinati e cantieri aperti
lungo una scala arrampicata al buio
In fondo a un cesto di panni sporchi

Nell'incoscienza dei miei giorni felici
Nel tuo sorriso sparso in mille pezzi
Nelle parole che non vanno a dormire

E andare a fondo prima di capire
abbandonarsi e non risalire
senza uno sforzo ne un movimento
guardando in alto senza un lamento
E andare a fuoco prima di capire
e soffocare senza tossire
in questa notte che non gira il vento

Giù
dove sei sempre stato
prima di alzare intorno una montagna
"Dove comincia tutto"


Probabilmente direte "arrivi dopo fòchi", come si suole dire a Firenze.
Ieri sera mi e' stato regalato il disco di Pacifico "Dentro ogni casa", inaugurato immediatamente in macchina a percorrere le strade tra le campagne attorno a Firenze.
E' un album che ti prende, profondo e con punte importanti; qualche brano oramai era gia' passato per radio ma ero riuscito a perdere questa piccola perla della musica italiana.
Molto belli gli arrangiamenti, ancora di piu' i testi; finalmente un disco che "non e' urlato".

Vi piace Samuele Bersani? Allora dovete proprio ascoltarlo.

g.