Da piccolo tutto e' concesso, anche sognare in grande. Ma c'e' un momento nella vita nel quale si comincia ad intravedere quello che potrebbe essere il nostro futuro. E' E' la fine dei sogni che rimangono al palo :)
Se non foste diventati quel che siete, cosa vi sarebbe piaciuto fare nella vita?
Siete mai riusciti anche per un momento ad immaginarvi a fare quel lavoro?
E... pensate che si possa realizzare ancora?
37 commenti:
Da bambina i desideri erano il risultato di rispostacce meditate alle assillanti domande delle amiche delle nonne: alla domanda che cosa vuoi fare da grande, le risposte erano, nell'ordine, il pirata, il muratore e il veterinario.
All'epoca di Mani Pulite e stragi di Capaci e via d'Amelio, pur avendo già deciso che mi sarei iscritta a filosofia, iniziava a prevalere la deriva del diritto ma poi Kant ha avuto la meglio.
A 13 anni, in ogni caso, avevo deciso che avrei lavorato in casa editrice.
Il primo giorno di Università ho individuato il professore con cui mi sarei laureata e l'ho fatto (poraccio, quanto mi ha dovuta sopportare).
Nel corso del primo anno di Università ho deciso la casa editrice presso la quale mi sarebbe piaciuto lavorare e... son qua.
Ora sarebbe giunto il momento di decidere qualcos'altro, cambiare aria e camminare un po' di più sulle mie gambucce.
D'altra parte, di fatto, so leggere e scrivere...
e anche bene Anna!
Spiega le ali e vola!
A Parte il sogno della pasticcera( ma questo era dovuto al fatto che abitando sopra una pasticceria passavo molto tempo nel laboratorio a provare creme e gelati...) io ho sempre saputo che avrei fatto quello che ho fatto.
sono cresciuta nell'officina dei miei. Passavo i pomeriggi alla scrivania di mia madre a colorare le fatture e i libri contabili (che gioia per lei), faccio questo lavoro praticamente da 36 anni. e mi piace. vendo funi d'acciaio e non è una cosa usuale per una donna. però il mio lavoro mi piace e lo so fare bene. Non mi faccio mai complimenti ma quando si parla del mio lavoro divento gelosa. Ci sono nata dentro e come dico sempre : la mia vita è legata ad un filo...d'acciaio e non si spezzerà mai!
Da piccola volevo fare l'archeologa, la ballerina di danza moderna però, poi è cominciata la "deriva" dei miei interessi sulle lingue per cui l'aspirazione era l'interprete o la traduttrice, adesso se potessi scegliere farei o la critica musicale (chissà se sarei stata in grado), comunuqe sicuramente un qualcosa nell'ambito umanistico, ci devo pensare...altrimenti la scrittrice (ma non sarei in grado lo stesso) ma solo per rompere le scatole al mio editor, Mrs Anna Sccassalcazzaja!
anna, accidenti! quando si dice "una persona dalle idee chiare"! ma in tutta questa lungimiranza, non ti sono mai venuti dubbi? dico, dubbi sulla scelta fatta... un tentennamento... un desiderio di tornare indietro o di fare un passo in una direzione differente...
ammiro molto le persone così decise.
in verità, anch'io ho deciso che avrei fatto l'architetto a 13 anni, ma l'università l'ho finita più per passione e tenacia, che per talento autentico...
però è anche vero che l'università mi ha dato molto e non credo che sarei riuscita a frequentare nessun'altra facoltà.
resta la passione per la fotografia. mi piacerebbe diventare brava davvero e trasformarla in una professione... e non è detto che questo piccolo sogno non si realizzi. devo solo capire se anche in questo mi manca il talento... :-)
Mi hanno sempre affascinato gli interpreti simultanei, e non nego che imparare 2 o 3 lingue e fare qual lavoro non mi dispiacerebbe affatto, invece di star qui a combattere con i numeri...
Ho avuto ,sin da piccolino, la passione dello smontare e rimontare automobiline e moto in plastica.
Tuttora continuo nello smontaggio e riparazione di quasi tutto :
dalla caldaia del riscaldamento ai telecomandi dei tv.
dallo specchietto retrovisore della mia auto al manicotto che perde acqua.
I risultati sono abbastanza accettabili e le ''consulenze'' per amici e parenti non mancano.
L'ultima cosa che ho riparato è stata una parabola sat. che era diventata miope per il vento ed il cavo d'antenna tranciato dal vicino.
Ma il meccanico di auto di grosse cilindrate ,si, è quello che vorrei realizzare.
Elettronica, termotecnica, meccanica, uso dei materiali, attrezzatura, mani sporche d'olio...che passione !
Chissà se avessi vissuto qui fra Sant'Agata e Borgo Panigale...
Ma fra qualche giorno si ritorna in ospedale, in sala di neurochirurgia, altri tipi di smontaggio e rimontaggio anche quelli,però,che seguo con passione.
Ciao.
@alessandra, te l'ho già scritto, staresti benissimo a fianco di John Vignola!
Tu scrivi prima di dire che non sei in grado di farlo, poi ci penso io a valutare.
@stefania, altro che se ci ho pensato e ripensato. A metà dell'Università ho avuto la classica crisi del mollo tutto, ma anche adesso... Se davvero riuscissi a cambiare non so quanto sarei felice di rimanere nell'editoria che un mondo sempre più povero e, almeno quella indipendente, coi giorni contati.
Resta il fatto che so solo leggere e scrivere e, al di là di utto, sarebbe il caso che ricominciassi a decidere di non essere più in balia di troppi eventi.
@Lia, hai presente Paolo Noseda?
@Anna S: quello di Fazio?
@Anna e Lia
Quando studiavo lingue la mia "eroina" era Olga Fernando, avete presente l'interprete che traduceva gli attori al Costanzo Show quando era ancora uno spettacolo di qualità...Noseda poi è un altro genio!!!
@Tonino
Ma allora a me che sono filobolognese, me lo dici come si sta lassù, già fatto il giro per librerie a Bologna, già vista la partita di basket..io ti consiglio di farti un giro rilassante al portocanale di cesenatico, è molto bello anche con la nebbia invernale!
@Alessandra: Olga è un mito! L'ho incontrata in radio a tradurre Bublè, troppo brava e simpatica!
a parte il canto corale, di cui ho già scritto, volevo fare la pediatra, ho sostenuto l'esame per la scuola di specializzazione, l'ho superato, ma non c'era il posto (arrivai 17 su 80 un anno con 15 posti e 15 su 90 il secondo con 12 posti), ma in pratica continuo a farla la pediatra, da 17 anni saltuariamente. Poi vorrei fare il mio lavoro in ambito ospedaliero perchè è lì che è entusiasmante, ci sono i casi più difficili, c'è lo scambio con il gruppo, seguivo i bimbi sordi e dare l'udito e quindi la parola ad un bimbo non ha prezzo
@ Ale
Sabato appena giunto, sono stato in piazza maggiore .
Uno spettacolo incredibile !
Un centinaia di ragazzi si stava menando, per gioco, a colpi di cuscini.
Si proprio di cuscino pieni di piume, ovatta ecc.
Sembra avesse nevicato, tutto bianco e continuavano abastonarsi con i cuscini.
Dopo un'ora era tutto già bello e pulito.
Ieri basket ad Imola(Faenza ) : la mia squadra ha perso,ma non importa, hanno giocato male, è giusto così.
Ora piove e tira vento. Poi ti dirò.
Dell'astronauta/astrofisico etc... sapete gia'.
Un amore particolare ce l'ho sempre avuto per il lavoro che faceva mio padre: il falegname. Coltivo questo piccolo hobby per come puoi farlo nel balcone di un appartamento di citta'.
La falegnameria per un bambino era il massimo, con gli attrezzi in bella vista (pure troppo!) e i trucioli di legno da usare per costruire il proprio mondo.
Altra curiosita' (sempre sopita per motivi di spazio) sono i motori, da sempre adorati, ora un po' meno per via dell'inquinamento e di quel barlume di coscienza ecologica che alberga in me.
g.
@ Amanda: hai detto una cosa da pelle d'oca! chissà che grande gioia hai provato nel guardare dentro ai loro occhi e dare loro una cosa così preziosa.
@Lia e Alessandra, si i due orgogli nazionali sono la mitica Olga e Noseda. Quest'ultimo, però, si inventa un tantino le risposte nel senso che si cala talmente nel personaggio di cui traduce i discorsi che si lascia prendere un tantino la mano. Almeno con la Kinsella ha fatto così.
Quindi quando lo sento da Fazio mi chiedo sempre quanto ci sia di suo e quanto del personaggio.
Un'amica diplomata alla scuola interpreti a Milano ce l'aveva come insegnante e mi racconta delle cose troppo divertenti
@Anna S: la Fernando la trovo abbastanza fedele all'originale... anche nelle battute e nei doppi sensi che Fiorello non si faceva mancare con Bublè!
ogni volta che si accende un impianto cocleare, il cosiddetto orecchio bionico hanno reazioni diverse, la prima volta può non succedere nulla, e bisogna infatti non caricare di troppe aspettative i genitori, e credetemi è un'impresa ardua, ci sono bambini che si mettono a piangere per lo spavento di un'esperienza nuova e così estranea, altri che sgranano gli occhi e guardano la mamma o te con stupore chiedendosi cosa succede. Poi nei mesi li vedi sempre più attenti e curiosi ai suoni e poi finalmente iniziano a parlare ed alcuni non li spegni più sembra che debbano dire tutto quello che non hanno detto fino a quel momento
qualcuno mi spiega perchè il contatore dei commenti si è nuovamente inceppato?
@Amanda
Deve essere molto emozionante..
sai quante lacrime, una mamma ha voluto regalarmi la lettera che ha scritto per la sua bambina quando sarà grande, per farle capire la difficoltà di prendere la decisione dell'intervento, le paure e le gioie, la conservo e mi ha straziato il cuore, altro che affari tuoi o amici. Ora i primi bimbi piccoli con impianto che ho seguito personalmente hanno 9 anni circa e li ho visti crescere; ho la foto insieme ad una bimba di Merano che ho protesizzato a tre mesi ed impiantato a 12 mesi, con la mamma siamo rimaste in contatto per un anno dopo che me ne sono andata, è una meraviglia
@ Amanda se continui così mi sciolgo! ho i lacrimoni!
@Amanda
Beh direi proprio che è un lavoro che ripaga dei sacrifici che immagino saranno stati molti..penso sempre che non sentire sia davvero una cosa tremenda, quasi quanto non vedere..per esempio si è esclusi dalla meraviglia della musica, certo si sentono le vibrazioni ma non è la stessa cosa. L'altro giorno leggevo di una musicista sorda che fa grandiosi concerti e ha suonato anche con Sting, non mi ricordo il nome...
Amanda fai un lavoro bellissimo, e ti invidio un pochino.
L'invidia non fa parte dei sentimenti che io normalmente provo, ma in questo caso ti invidio
da bambina volevo fare il medico, sono finita a fare la segretaria in una casa di cura.
Posso raccontarvi chi sono adesso
(x Amanda, Anna ecc.) Ho dovuto lasciare il lavoro per matrnità, ma non sono diventata una "casalinga disperata". Ho trovato un lavoro da svolgere a casa e che amo tantissimo, decoro
statuine del presepe, (nel mio laboratorio la radio è sempre accesa) e poi libri, cinema, teatro. Ma soprattutto con un gruppo di amiche ho formato un'associazione di appassionate di punto croce.
Ci ritroviamo ogni venerdì a ricamare, una di noi a turno porta un dolce, facciamo il caffè e....
ciacoliamo!
Oddio! detta cosi fa molto signora di campagna!!!
@Oriana: serve un'altra adepta del punto croce? Eccomi!
Che bello decorare le statuine del presepe, ma si lavora tutto l'anno o tutto si concentra freneticamente in estate-autunno?
Grande Oriana! Che brava!!
Io sono negata col cucito, Amanda lo sa (lei invece è bravissima anche in quello): ci ho messo due anni a fare un maglione per poi farlo finire a mia madre!!
@ Amanda si lavora tutto l'anno.
Certamente in autunno c'è un po' di corri corri. Per il punto croce saresti la benvenuta, forse però Lucca è un po' lontana per te, Se passi da queste parti però dal 8 al 20 dicembre teniamo una mostra dei nostri lavori, il tema
quest'anno è "non sono solo canzonette"
Uh Oriana che bello!! come il libro "Il club del venerd' sera" dove un gruppo di amiche si ritrova nel retro del negozio per lavorare a maglia, ciacolare e mangiare dolcetti!!
@Gloria, bello questo libro! Di chi è?
@ Anna Kate Jacobs. L'ho finito la settimana scorsa. il nome giusto è "le amiche del venerdì sera"
mi sembra sia uscito il seguito : le sorprese del venerdì sera
comunque : il finale non mi è piaciuto per niente.
la storia in sè è bella : un gruppo di amiche di NeW York che si ritrovano nel retro del negozio di filati e intanto parlano, parlano parlano
si dipananao non solo gomitoli ma anche storie di vita. ma il finale no, non mi piace
Grazie Gloria! Intanto me lo segno, poi discuteremo il finale insieme.
@ gloria grazie per questo titolo
non lo conoscevo, lo leggerò insieme alle mie amiche e se il finale non ci piacerà lo cambieremo
@Oriana: pur di venire a Lucca ogni scusa è buona, ma in che posto incantevole vivi!
@ Amanda
sono d'accordo. Ti aspetto se vuoi
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