2 dicembre 2009

Edward Hopper ovvero scene di ordinaria solitudine



A palazzo Reale a Milano è in corso la mostra su Hopper, per la prima volta in Italia viene allestita una mostra sull'autore che ha primo e più di tutti ha saputo rappresentare la straordinaria banalità della vita americana della prima metà del 900



La mostra ci conduce lungo l'evoluzione del suo occhio, il tratto, in reltà, risulta straordinario fin dai primi dipinti. Hopper nasce come illustratore, con una mano, sicura. Utilizza il suo occhio ironico per ritrarre tipi umani, prostitute e uomini del porto.Poi dopo un viaggio in Francia inizia a dedicarsi ai dipinti ad olio.

Devo dire che la mostra pecca per difetto, dello stile tipico di Hopper, quello per cui è divenuto famoso, quello dei nottambuli, delle pompe di benzina, dei fari delle coste del Maine, vi è poco o nulla. Ma vale comunque la pena di vedere come procedeva.
Quanti schizzi precedevano la realizzazione di un'opera, quanti dettagli segnasse sui suoi taccuini al fine di definire con esattezza ogni singola ombra o luce



E la chicca da non perdere è un documentario di 30 minuti che è proiettato all'interno della mostra che racconta come l'arte americana del 900 abbia attinto a piene mani da Hopper, mette in luce il ruolo della moglie, anch'essa pittrice (uscita dalla stessa scuola) nella sua arte, musa, manager e critica ostinata.
Insomma se passate per Milano fateci un salto

18 commenti:

Anna S ha detto...

Naturalmente sabato non sono riuscita ad andarci ma lo farò presto.

Lo conosco poco e mi piace molto; in ogni caso leggerò qualcosa prima, onde evitare l'impatto del pesce lesso che guarda e passa

alessandra ha detto...

Mi piace quel quadro che hai postato della donna, io di Hopper conosco poco, ecco quelle case bianche le avevo presenti...mi sa che a Milano non andrò nell'immediato, ma non si sa mai, grazie Amanda, a te devo fare il biglietto da visita dottoressa-cuoca-esperta d'arte e di libri!

Una nota di colore televisivo..lo sapete chi viveva nel Maine..Anna ti dò un indizio ..Cabot Cove...ma signora Fletcher, la mitica signora in giallo!

Gloria ha detto...

AttentA Ale sta già partendo la sigla! la Fletcher è un mito!
e Cabot Cove è un paesino davvero grazioso!

Anna S ha detto...

Conosco gente che è andata negli Stati Uniti apposta, per un pellegrinaggio in onore di J.B. Fletcher

Gloria ha detto...

c'è chi va a Graceland chi a Cabot Cove...basta pellegrinare vero JR?
Io ne ho fatti parecchi pellegrinaggi fuori dalle righe

alessandra ha detto...

Pensate che ci sono due ragazze che vogliono fare un pellegrinaggio nella campagna inglese alla ricerca di barnaby!!!

Ecco adesso Amanda si arrabbierà perchè col mio riferimento alla Fletcher ho portato i blogghisti fuori tema!

Anna S ha detto...

Torniamo in tema, almeno in parte: vi è mai capitato di aver voglia di tuffarvi in un quadro?

Gloria ha detto...

@ Ale :le nostre elucubrazioni mentali sono fantastiche. dateci una parola e noi vi giriamo il mondo. Ci basta un'imbeccata e partiamo.
@ Anna : mi tufferei in un Van Gogh.
non so, ma a me i suoi colori mettono pace. anche se dentro di lui era sempre una continua tempesta...

Anna S ha detto...

Io in Breugel (che forse non si scrive proprio così), è più forte di me.
Ma anche in queste atmosfere rarefatte di Hopper mi piacerebbe isolarmi

amanda ha detto...

in chiesa ai Cassoni sul lago di garda di Klimt, in qualche paesaggio Tahitiano di Gaugen e in molte faliere di Monet

oriana ha detto...

io in uno dei paesaggi marini di Fattori

Anna S ha detto...

Ecco Fattori non è tra i miei preferiti ma i paesaggi marini, devo esser sincera, non li conosco proprio. Che bestiola che sono!

amanda ha detto...

ma perchè Giulio si lamenta del bloggino e poi non lo commenta mai? L'ultima cosa l'avevo postata ieri, quanto dovevamo tenerlo il gioco?

Anna S ha detto...

Giulio è un animo inquieto, ancorché brillante.
Preso dallo sconforto tiffaniano, preferisce una poderosa (quanto condivisibile) lamentatio non troppo pubblica...

alessandra ha detto...

Io vorrei nuotare nei quadri "Pesci d'oro" e Bisce d'acqua" di Klimt, mi piaccioni i colori dei quadri e mi piacerebbe perdermi in quell'atmosfera liquida....

amanda ha detto...

anche la vergine di Klimt fa venire voglia di buttarsi dentro a quell'abbraccio di donne dal volto sognante. Ho avuto la fortuna quest'estate di vedere l'originale a Praga mi ci sono appiccicata e l'incanto era che il museo era semideserto, tanta meriviglia quasi in esclusiva per noi

maria grazia ha detto...

io mi tufferei in un quadro di Van Gogh (copio Gloria), in un campo di grano... quel giallo abbaglia; ma anche un quadro di Gaugin , vicino a qualche donna di Tahiti, pensando al mare che dovevano vedere.. ah che meraviglia deve essere, visto di persona il mare della Polinesia...

Anna S ha detto...

Però non sono così sicura che le figure femminili di Gaugin siano molto serene, nonostante l'incanto del posto.
Ah poi mi tufferei nell'Empire of light di Magritte, nella casa del mistero, illuminata dal lampione ma con una luce naturale abbagliante nel cielo