4 dicembre 2009

incipit del 4 dicembre


io sono nato nella cità di Bombay... tanto tempo fa. No, non va bene, impossibile sfuggire alla data: sono nato nella casa di cura del dottor Narlikar il 15 agosto 1947. E l'ora? Anche l'ora è importante. Bé, diciamo di notte. No, bisogna essere più precisi... Allo scoccare della mezzanotte, in effetti. Quando io arrivai le lancette dell'orologio congiunsero i palmi in un saluto rispettoso. Oh, diciamolo chiaro,diciamolo chiaro; nell'istante preciso in cui l'India pervenne all'indipendenza, io fui scaraventato nel mondo. Ci fu chi boccheggiò. E fuori della finestra, folle e fuochi d'artificio. Pochi secondi dopo, mio padre si ruppe un alluce; ma questo incidente era una bazzeccola se paragonato a quel che era accaduto a me in quel tenebroso momento: grazie alle tirannie occulte di quelle lancette dolcemente ossequianti, io ero stato misteriosamente ammanettato alla storia, e il mio destino indissolubilmente legato a quello del mio paese.

Salman Rushdie. I figli della mezzanotte. Garzanti

Ecco il libro che ha fatto conoscere a me Salman Rushdie, il primo e l'unico che abbia mai letto. Venuto prima della fatwa.
Si dice che i bimbi nati in quel giorno abbiano poteri magici: si possono rendere invisibili, possono viaggiare nel tempo, leggere i pensieri ed il cuore della gente. Il libro racconta la storia della famiglia di Saleem, il protagonista. E questa storia è intimamente confusa e legata con quella dell'India.
Tutto quello che potete immaginare dell'India, ed anche di più, in un romanzo visionario

2 commenti:

Anna S ha detto...

Non ho ancora letto nulla di costui. Non so bene identificarne il motivo ma l'India non riesce ad attirarmi. E' proprio un altro mondo, forse troppo altro che, sì, prima o poi dovrò conoscere ma lo farò quasi per dovere e non so se e con quale piacere.

alessandra ha detto...

Segnato, ho sentito dire che Salman Rushdie scrive benissimo..e infatti già dall'incipit mi sembra evidente!