2 dicembre 2009

Parigi val bene un portafogli (altrui)





Fauré e la sua Pavane uguale Parigi, almeno nel mio immaginario.

Non starò a dilungarmi su quanto ami questa magnifica città che è magica, poetica, romantica, affascinante, elegante e un tantino sussiegosa perché penso la conosciate tutti.
Appena posso ci torno e, ogni volta che devo ripartire, si consuma una piccola tragedia interiore; mi viene proprio da piangere.

Nell’estate del 2008 sono stata in Bretagna in bici e poi, vuoi non ripassare da Parigi per qualche giorno? Eresia!
Così, in compagnia dell’informatico della lampada magica (di cui sapete), più altri due amici (per fortuna!) mi sono lasciata trasportare ancora una volta dall’atmosfera di uno dei luoghi più belli del mondo. Ho fantasticato passeggiando per i viali del Louxembourg, sono rimasta incantata dall’opulenza della grande heuer, ho onorato la tomba di Descartes e cercato ansiosamente la casa di Proust, nonché rispettato il rito del giro in Place Vendôme sognando di scendere, chissà quando, come e con chi, al Ritz.

Una sera, quando i morsi della fame stavano per sostituire i sogni con incubi cannibalisti, ci siamo decisi a cenare in un ristorantino niente male al quartiere latino, dove tutto costa… come altrove!
Una tartare che il mio palato ricorda ancora con verdure di stagione, opportunamente innaffiate da un calice di bordeaux, hanno decisamente placato la momentanea defaiance ipoglicemica. Ma, mentre alla mia sinistra due gallinacce over 60 si lamentavano di qualsiasi cosa rasentando i decibel di SuperSimo e alla mia destra una sorta di Jean Paul Sartre dei poveri intratteneva una biondina diafana che poteva esser sua nipote, l’amico della lampada perdeva il portafogli! Anzi, se lo faceva, con tutta probabilità, rubare. C’est volé, si dice in gergo.

Se ne accorge dopo romantica (per lui) passeggiatina sul lungo Senna che ci porta a Notre Dame. Cielo! Andiamo in un commissariato a denunciare il tutto. Con la scusa di saper masticare due parole di francese, lo accompagno io. E…

Miracolo della natura, dono del creato, ecce homo! Ci accoglie un giovane poliziotto alto, biondo e di gentile aspetto, dalla pelle dorata dal sole, gli occhi azzurri, muscoloso q.b., mani grandi, dita lunghe nodose e che sorriso… Avrei dovuto parlare, sì, ma mi è letteralmente cascata la mascella e sono rimasta a fissarlo con lo sguardo ebete tipo quello che assumerà Missi di fronte al microfono.
E alla domanda “Vous êtes sa femme?” credo proprio di aver urlato un possente “MAIS NON!! PAS DE TOUT!!”. Ci mancava un “ecchecazz”, perché mi hanno guardata tutti un po’ stralunati.
Ma, ahimè, non è servito a molto…

Che meraviglia di uomo. Chissà se lavorerà ancora lì, che cosa farà, con chi si vedrà.
Paris, Paris, toujours Paris…

13 commenti:

alessandra ha detto...

@AnnaS
Scappo a casa e ti commento il tuo magnifico post da lì..ora scappo!!!

Anna S ha detto...

Ma grazie! Buonissima serata (senza gli urlacchianti di X Factor, mi raccomando)

maria grazia ha detto...

hai ragione Anna, Parigi è magica, ma non sei mai andata in qualcuno di quei ristorantini intorno a place des Vosges ?
Questa, secondo me è una delle piazze piu' belle che ci siano a Parigi, e sotto i portici ci sono dei ristorantini proprio carini...

alessandra ha detto...

Allora Parigi l'ho vista, ma devo dire che preferisco Roma e Londra...forse è stato anche perchè non l'ho potuta visitare come volevo, eravamo in troppi e con gusti diversi...poi dipende anche dal "mood" che hai quando intraprendi un viaggio e il mio sicuramente non era dei migliori...ci devo tornare spero presto, certo mi ricordo angoli meravigliosi, anche quel quartiere di cui adesso mi sfugge il nome, in cui Simenon faceva vivere Maigret, mi ricordo che in una piazza ho visitato la casa di Victor Hugo...
Anna però tu fai un post pieno di riferimenti culturali e alla fine ci ritroviamo sempre sull'ormone!!!

alessandra ha detto...

@AnnaS
Bella la pavane!Ma hai visto il film di Woody Allen "Tutti dicono I love you"? C'è una scena molto bella in cui Woody Allen balla sul lungosenna con Goldie Hawn e lei vola!

amanda ha detto...

o la la Paris, j'adore Paris. tre volte a Parigi, ma non basta, aspetto la prossima, voglio ancora vita Parigina, ancora Museo d'Orsay, ancora vini rossi ed ancora formaggi, voglio ancora baguette e voglio ancora certi affascinanti parigini incantevoli mascalzoni

GianfraH ha detto...

Bah...
un mangiarane porta baguette sottoascellari a tradimento?

E senza bidet?

Anna, non ti chiamo piu'!

:p

g.

Gloria ha detto...

A me viene in mente subito la frase : " per noi ci sarà sempre Parigi" del grande Humphrey alla bellissima Ingrid. ecco per me è questa Parigi.

Anna S ha detto...

@Gloria, concordo no in pieno, DI PIU?!!

@Alessandra, certo che mi ricordo la scena di ballo in "Tutti dicono I love you", bellissima!

Ora, l'unico che ha messo l'accento sul vero argomento del post, cioè il bellissimo poliziotto, mi ha smontato subito in due parole.
Vedremo che cosa saprai fare sul ponte Vecchio...! Buttarmi di sotto...?

:-))

amanda ha detto...

eh no mi dispiace dei francesi malandrini avevo parlato anch'io: diffidare gente, diffidare, ma che fascino!

Anna S ha detto...

Ma io parlo del "mio" francesino, non "dei" francesi

GianfraH ha detto...

@Anna
Ma io avrei rischiato il tutto per poterle regalare un angolo di luci che si rispecchiano sull'Arno.

g.

Anna S ha detto...

@GianfraH, ma guardi che è ancora in tempo...