27 gennaio 2010

IO NON DIMENTICO



Io non dimentico l'osceno numero di quelle morti, io non dimentico ogni singola morte, io non dimentico la fame, io non dimentico la dignità spezzata, io non dimentico gli stenti, io non dimentico il dolore, io non dimentico le malattie provocate, io non dimentico le malattie non curate, io non dimentico gli sposi separati dalle spose, io non dimentico i figli strappati alle madri, io non dimentico la paura di essere scelti, io non dimentico quelle pelli marchiate, io non dimentico le deportazioni, io non dimentico la disperazione, io non dimentico la fatica di essere sopravvissuti all'orrore, io non dimentico la necessità di perpetuare il dolore del ricordo.

Perchè questo doloroso ricordo fa di me una persona migliore

29 commenti:

Gloria ha detto...

Non bisogna dimenticare. dobbiamo ricordarci di tutte quelle atrocità in modo che non accadano MAI più.
grazie

claudia ha detto...

Gloria, che ci fai on line alle 8??? Già al lavoro?

Io sono stata a Cracovia la scorsa estate e ovviamente ho trascorso una giornata intera nei campi di concentramento di auschwitz e Birkenau, che sono lì vicino.
E' stata un'esperienza difficile da spiegare a parole.
Alcune cose che si vedono sono così assurde da sembrare quasi grottesche. Che so… pensare che in un campo di concentramento esistesse una sala dedicata alle punizioni. Assurdo!!!!

E' una visita che consiglio a tutti, perché trasforma ciò che si sa in qualcosa che si prova, e sazia in modo definitivo qualsiasi sete di conoscenza si possa avere rispetto a quegli avvenimenti. Le sensazioni che si provano sono così forti che una parte del cuore torna indietro nel tempo e sente un dolore quasi fisico.
Al punto che dopo quella esperienza anche vedere altri particolari, altri documentari sull’olocausto, o sapere altre cose non aggiungerà niente di più.

Assurdo che nella storia sia successa una cosa del genere...

Gloria ha detto...

Ciao Claudia! io sono in ufficio di solito verso le 7.30/ 7.45.
preferisco fare la mattiniera e poi levare le tende alle 6 di sera.

alessandra ha detto...

Brava Amanda che ti sei ricordata della giornata della memoria, stamattina anche il buon Vignola ha fatto una puntata sull'argomento...chi se lo scorda quel cappottino rosso del film..
Io purtroppo non ho avuto ancora l'occasione di visitare dei campi di concentramento, ma una persona che conosco bene, dal carattere in genere abbastanza distaccato, è uscita veramente scossa dalla visita a Dachau.
E' vero ci si chiede come possa essere successa una cosa del genere, ma la soglia dell'attenzione deve essere sempre alta, il razzismo continua ad esserci e molto, basta vedere gli ultimi avvenimenti.

mariangela ha detto...

@amanda,brava non bisogna dimenticare, ciao e un saluto a tutti

Gloria ha detto...

Io sono stata a Mauthausen e non me lo dimenticherò. mi ricordo l'odore che c'era in quelle stanze, nelle docce, mi sembrava di vederli.
è stata una giornata che mi ha lasciato sconvolta. inoltre nel nostro gruppo c'era una signora ex-deportata che ci ha fatto da guida.
non dimenticherò mai quando si è tirata su la manica per farci vedere il numero.
che donna forte : tornare in quei posti dove ha vissuto l'iferno!

alle ha detto...

Io non dimentico e farò in modo che nessuno dimentichi.........

Claudia, che emozione ! Io non ho mai visitato quei luoghi della memoria, ma chi c'è stato ha
usato le tue stesse parole per descrivere quell'esperienza così
toccante.
In questa tragedia della nostra storia, oscura e disumana, per
trovare un barlume di luce che
ci restituisca la speranza di una
umanità migliore, penso a quelle persone che con immenso altruismo hanno agito per salvare qualche vita da quello sterminio, incuranti del rischio che correvano. I giusti tra le nazioni sono esempio per me consolatorio e
mi inducono a chiedermi cosa avrei fatto io al posto loro...........

Amanda, grazie per l'apertura di questa giornata. Non avevo dubbi....

alle ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
oriana ha detto...

la bambina dal cappottino rosso...
è una delle scene più toccanti del cinema in assoluto, mi ricordò Cecilia dei Promessi Sposi, ma lì era la peste; questa è la barbaria umana,una cancro dell'umanità che
non è ancora stato estirpato completamente.
Qualche hanno fa sono stata a Dachau, è stata un'esperienza lacerante, ancora oggi mi sconvolge il ricordo di quei nomi incisi su legno dei letti a castello, a perene memoria

alessandra ha detto...

Buongiorno Alle, Oriana e Mariangela!

alle ha detto...

Buongiorno anche a te Alessandra!

Oggi neve e soleeeee! Luce fantastica

alessandra ha detto...

Che bello Alle! Allora buttati nella neve fresca e fai la forma del tuo corpo..era il mio gioco preferito da bambino e ...anche da grande!

amanda ha detto...

buongiorno gente!

michi ha detto...

@Claudia: l'aggettivo grottesco che hai usato rende perfettamente l'idea, secondo me. Una enorme deformità dell'indole del genere umano tale da determinare una strage che abbiamo tutti il dovere di non far dimenticare o, per le generazioni e venire, di far conoscere.
Purtroppo sospetto che i ricorsi storici siano una consuetudine per la nostra razzaccia umana, vedi i Curdi qualche anno fa.

amanda ha detto...

Avevo 12 anni, la scuola allora aveva ancora un intento di educazione, la storia del passato, del passato recente, così recente che i tuoi genitori in quegli anni già c'erano, serviva a diventare cittadini degni di questo nome, consapevoli, informati correttamente per poter avere strumenti di giudizio, senza preconcetti. Ci portarono in un cinema del quartiere e proiettarono un documentario: ricordo montagne di occhiali, di dentiere, di capelli, ricordo corpi di vivi che un morto ha più sostanza, ricordo vestiti sottratti e libri e povere o ricche cose che chi non c'era più aveva portato con sè, nella speranza di un nuovo inizio che non c'era mai stato. Quel documentario mi ha ferita e mi ha formata, anche se nella mia famiglia non mi era stato negato il racconto di quanto visto o sentito, ma i miei occhi ed il mio cuore non avevano potuto comprendere nelle parole quanto profondo fosse l'abisso, assimilarono quello schiaffo e seppi che non avrei mai dimenticato

claudia ha detto...

Hai ragione, Michi.
Quando qualcuno dice che si impara dalla propria storia mi faccio una amara risata. Magari fosse vero!

michi ha detto...

@Amanda: avendo dei figli, mi capita spesso di confrontare i diversi modi con i quali la scuola affrontava certi temi.
All'epoca mia, nostra diciamo grossomodo per tutti noi anno più anno meno, entro il termine della scuola media avevi letto o parlato di: Anna Frank, Primo Levi e visto documentari, foto, testimonianze.
Ora: nulla di tutto ciò però...abbiamo la "giornata della Memoria". Bella, indubbiamente, come quella per l'AIDS e e chi più ne ha più ne inventi, ma non c'è sostanza.
Per mio conto, come sono sicura tanti genitori, andrò a vedere con i ragazzi la mostra al Vittoriano di Roma ma è poco. La scuola è latitante, gli insegnanti sono momentaneamente assenti, delusi, sfiduciati.
Tristessa

Monica ha detto...

Ricordiamolo tutti oggi ma non scordiamocelo già domani!

Ciao a tutti!

alle ha detto...

Mia nipote che ha 13 anni è molto coinvolta da questi argomenti. Per
conto suo ha approfondito le conoscenze scolastiche leggendo libri per la sua età che raccontano della Shoah. Si interessa anche di temi importanti come le organizzazioni mafiose, tanto che sta preparando una tesina per l'esame su Il giorno della civetta di Sciascia.
La scuola dovrebbe essere fondamentale per la formazione e la conoscenza di problemi sociali che non hanno colore o giustificazioni. Ma ho l'impressione che l'insegnamento oggi è più superficiale e meno coinvolgente. Giulia è una ragazzina sensibile a certi argomenti, ma si ritrova una prof. di Italiano che è politicamente di parte ed esprime le SUE opinioni ritenendole le uniche possibili. Quando l'allieva le ha chiesto di spiegare il significato di conflitto d'interesse, l'insegnante ha dato una risposta da cartellino rosso.

amanda ha detto...

che schifo

maria grazia ha detto...

eh si visitare un campo di concentramento in qualche modo ti cambia, io ne ho visti 3: Mathausen, Dachau, e la risiera di S.Sabba a Trieste.
Soprattutto visitando si ha la consapevolezza che il diario di Anna Frank o se questo è un uomo non sono il racconto di persone con molta fantasia, i tedeschi con la loro precisione, meticolostià hanno lasciato archivi completi di tutto cio' che è successo.
Ma quello che mi ha sconvolto delle visite non è stato solo vedere gli archivi ma scoprire che praticamente questi luoghi erano alla periferia di centri abitati, o addiritura in città, non erano in un deserto, possibile che non si sentisse, non si capisse nulla? non ci posso credere!!!

Gli alleati poi sapevano tutto e non hanno fatto nulla!!!

maria grazia ha detto...

grazie Amanda!

claudia ha detto...

E' vero, la meticolosità delle registrazioni é incredibile!
Ad auschwitz ci sono decine di cartellini identificativi con foto e dati anagrafici e fisici dei deportati.
La procedura di registrazione veniva completata anche per persone che passavano direttamente dal treno ai forni, senza fermarsi al campo neanche un giorno.
E questo ancora di più dimostra quanto lo sterminio fosse considerato quasi un processo industriale, da fabbrica, riguardante numeri, oggetti e non persone...

Anna S ha detto...

Il giorno della memoria è doveroso e sacrosanto. Ogni volta che mi capita di prendere un treno dalla Centrale di Milano e di partire dal binario 21, vengo colta da un certo malessere.

Ciò detto:

@michi: gli insegnanti svogliati e che ci credevano poco c'erano anche ai nostri tempi, così come oggi ci sono persone che credono nel loro lavoro e lo svolgono egregiamente. Ti assicuro che ci sono, magari poche, punte di diamante che, non solo sulla shoa, fanno dei lavori ammirevoli e molto originali che io non mi sognavo neanche.

@alle e @amanda: gli insegnanti di parte sono sempre esistiti, così come gli argomenti tabù. Purtroppo però tocca aprire gli occhi e rendersi conto, anche se può dar fastidio a me per prima, che si tratta di un difetto condiviso anche dal versante opposto. Alla stessa identica maniera, solo su argomenti differenti.

Permettetemi, infine, un augurio-monito: spero che nessuno di noi si lasci ancora abbagliare dai colori politici nel momenti in cui sono in pesante discussione i diritti umani che colore non devono avere.
Spero quindi che tutti noi non ci dimenticheremo delle vittime dei Gulag (un tantino più numerose di quelle della shoa), di quelle dei Khmer rossi (cronologicamente peraltro molto più vicine a noi!), o del genocidio, che per sua stessa ammissione venne preso a modello da Hitler, avvenuto in Armenia (il cui giorno della memoria cade il 24 aprile).

Ma spero soprattutto che chi non dimentica i campi di concentramento nazisti, sappia che esistono ancora nell'indifferenza (quasi) generale in Cina, dove si chiamano Laogai e dove i dissidenti lavorano e vengono uccisi per fior di aziende occidentali.

Il mio commento compare volutamente oggi, perché come dice Monica, il monito e il ricordo siano costanti.

michi ha detto...

@condivido pienamente il tuo punto di vista, ma per quanto riguarda la scuola la questione non verte sulla volontà dei docenti, quanto sui programmi ministeriali che devono osservare.
C'è bisogno di onestà intellettuale, o anche forse solo di intelletto e spiegare tutta la verità con le veduta piàù ampia alle nuove generazioni. Credo aimè che spetti solo ai cittadini sensibili, siano essi insegnanti, genitori, zii, amici o semplici conoscenti poichè le istituzioni ieri si sono riempite la bocca di parole tanto per dire "io c'ero". (escluso Napolitano che può dire davvero "io c'ero")

amanda ha detto...

i diritti umani non hanno colore

Laura ha detto...

I miei nonni si nascosero sull'Appennino nel periodo fascista e poi lui si mise coi partigiani, mi raccontava sempre delle storie quasi incredibili, da quanto la cattiveria umana possa far odiare fino a ammazzare i tuoi simili solo perche' appartengono a mondi differenti.

Ciaaaao

Lau

amanda ha detto...

e non vanno dimenticati neanche i diritti del popolo palestinese

alle ha detto...

Anna cara,
il mio disappunto verso quell'insegnante nasce nel momento in cui viene a mancare totalmente l'obbiettività, a prescindere dalle sue idee. Se una ragazzina di 13 anni sa cogliere che la sua prof ha fatto un'affermazione inaccettabile, nei modi e nelle intenzioni, credo che sia grave.
Poi io mi batterò sempre affinchè ognuno possa credere ed esprimere le proprie idee purchè siano rispettose di tutti, qualsiasi sia il colore che ci rappresenta.