Mi scuso innanzittutto con gli altri per aver inserito il mio post proprio oggi che il blogghino pullula di post freschi ancora da commentare, ma la giornata di sciopero degli immigrati cade proprio domani 1 marzo 2010 e volevo essere sul pezzo e poi da lunedì pomeriggio sarò assente fino a venerdì, me ne vado qualche giorno coi miei cugini romagnoli nella città di Queen Elizabeth e della nostra Queen Ornella Tarantola.
Allora domani ci sarà questa iniziativa degli immigrati in Italia, gli stranieri si asterranno dal lavoro e dagli acquisti per dimostrare l'importanza che rivestono nell'economia, ci saranno anche cortei nelle piazze , lezioni e concerti.
Ovviamente vorrei sapere il vostro parere su questa iniziativa che a me sembra un modo civile e incisivo di protestare e far sentire la propria voce, ma vi chiedo anche se vi è mai capitato di manifestare il vostro dissenso incrociando le braccia, e non parlo solo dello sciopero lavorativo, sacrosanto diritto di tutti, ma anche dello sciopero nella vita privata. Io ho sentito di mamme sempre indaffarate e stanche, che non ricevevano collaborazione in famiglia da marito e figli, che hanno annunciato la loro partenza per qualche giorno e al loro ritorno hanno ricevuto (almeno per un pò!:-)) l'attenzione e l'aiuto che meritavano. Anch'io in situazioni estreme ho adoperato questa tattica di astensione, ad esempio dopo un brutto litigio che mi aveva ferita, invece di star lì a continuare a discutere andando in "loop" e non arrivando a niente, ho deciso di non rispondere al telefono per un paio di giorni, una volta sono addirittura partita per tre giorni! A volte l'assenza e lo sciopero della parola è più efficace del dialogo e di mille parole, sortisce effetti insperati. A volte col silenzio si cambia la musica...
15 commenti:
Questo sciopero, se attuato in forma pacifica, senza strumentalizzazioni è senz'altro una forma efficace di protesta. In qualche modo bisogna fermare il clima di intolleranza crescente che avvelena l'Italia. Non so però quanti di loro avranno il coraggio di astenersi dal lavoro per paura di ritorsioni.
In quanto a me, basta solo minacciare un qualsiasi sciopero per ottenere immediatamente collaborazione dalla famiglia
Ale buona vacanza e salutami tutte e due le Queen se le incontri.
Spero che questo sciopero faccia capire che peso hanno gli immigrati in questo paese, c'è troppa gente che è convinta che non facciano nulla, e identifica gli immigrati con gli zingari che chiedono l'elemosina ai semafori...
E' un nuovo sciopero.
Non è quello dei metalmeccanici, o del pubblico impiego, o dei trasporti.
Non conoscevo la notizia e il mio primo giudizio è stato che i tempi sono cambiati.
Mi ritrovo a convivere con razze e culture diverse.
Il fenomeno ,qui dove vivo e lavoro, risale a 15 anni fa,dopo l'esodo albanese e non è stato graduale come in altre zone d'Italia e d'europa.In un solo giorno comprendemmo che a meno di 100 km oltre il mare ,tutto era diverso.
Lo leggevi nei gesti e negl'occhi di tante povere famiglie che senza nulla in valigia saltavano l'Adriatico.
Chi più chi meno si adoperò per accogliere tantissime persone.
Molti fecero affari sull'esodo, molti furono travolti dalla furia di alcuni barbari che si celavano fra tanta povera gente.
Oggi molti di loro ritornano in patria.
L'Italia non è più l'eldorato di tanti anni fa.Cedono il posto ad altre realtà neo-europee che vanno a svolgere i lavori lasciati liberi dagl'italiani.
Sciopero e perchè e per cosa ?
Per ottenere cosa.
Lavorano sempre per guadagnare e dividerelo con parenti e familiari restati in patria,rispettano il loro credo, le badanti invadono i centri commerciali il giovedì ,tutte insieme, tutte libere, tutte alla ricerca di un gradino in più, di un affetto in più ,vero o falso.
La nostra società i nostri ordinamenti non riescono a stare al passo con questo cambiamento, molte volte frenando l'ingresso ,ma è un fenomeno inarrestabile e lo sarà per i prossimi decenni.
@ Alessandra
le tue ultime righe sono sovrapponibili al mio pensiero.Il silenzio delle parole ,dei gesti sono la mia forma di protesta.
Molte, tante volte ho ottenuto dallo ''sciopero'', altre ,ed una in particolare, ho perso.
Quella volta ho perso la metà di me stesso e, nella metà che mi manca ,anche mezzo cuore .
noi stiamo ancora aspettando notizie per la chiusura della pratica della persona che ormai da tempo aiuta i miei genitori, perfino là dove hanno un lavoro e c'è la volontà di sistemare tutto si trovano ostacoli indicibili.
Per quanto mi rigurarda i microsciperi fanno vincere le battaglie, ma la guerra.....
E' uno sciopero giusto che ci deve aprire gli occhi. non si può restar lì a veder calpestati i diritti delle persone. magari non servirà a niente però bisogna sempre tentare.
Molto bella l'idea di fondo, che, in base alle interviste che ho sentito, é più forte di uno sciopero: é una giornata senza.
Senza collaboratori domestici, senza lavoratori nei campi, senza molti interinali in molte fabbriche.
Se realmente si fermassero tutti i lavoratori immigrati credo che si fermerebbe anche l'italia... Speriamo che una parte della nostra società (attraversata in modo trasversale da razzismo, ignoranza e insofferenza) se ne accorga..
Ale,
prima di tutto buona vacanza ! Vedrai che andrà tutto bene con l'aereo. Portaci le novità dalla
mitica Londra che è sempre più avanti di tutte................
Il tuo post è davvero tosto. L'argomento è difficile, ci impegna tutti i giorni perchè tutti i giorni ci troviamo di fronte a fatti legati all'emigrazione. Io non voglio dire molto sulla giornata odierna, continuo a fare esercizio su di me per migliorare il mio comportamento verso il prossimo. In attesa che anche chi ci governa capisca che ha a che fare con vite umane.
Grazie per avere sottolineato l'evento.
Ieri ho sentito Gino Strada ospite di Fazio, che è sempre un bel sentire. Tra le altre cose intelligenti ha detto che, in fondo, anche considerare importante questo sciopero perché se si fermano gli immigrati si blocca l'economia, non è del tutto corretto perché, a suo parere, significa ghettizzare ulteriormente queste persone bollandole come quelle che si accollano, uniche in Italia ormai, i lavoro più umili.
Sono e non sono d'accordo perché di fatto è così...
Saremo davvero un Paese avanzato quando quella degli immigrati non sarà più una categoria a sé, così come quella degli omosessuali.
Comunque gli immigrati che conosco, mogli e mariti di amici, o le persone che si sono succedute per assistere la mia nonna, o per dare una mano a mia madre nelle pulizie, non scioperano. Sono tutte regolari e forse hanno paura di perdere il posto. Ci vorrà ancora molto tempo e non so se mai si arriverà a una vera integrazione. Non c'è negli Stati Uniti...
@alessandra, che invidia!! Buon viaggio!
Se puoi, bevi un tè da Fortune & Mason in quel di Piccadilly alla mia salute. Che meraviglia... E non farti mancare Shakespeare in lingua originale, mi raccomando, è un'esperienza unica.
Attendo ansiosa un post al tuo ritorno
Ale mi racco : quando vedi Willie digli che lo penso sempre. e soprattutto se vedi il mio Scott (che poi si chiama John) digli che lo lovvo e sono pronta a tutto per lui!!
@Ale andrai anche a trovare la tarantola?
Pensate che bello se scioperassero i deficienti! Sarebbero delle giornate meravigliose, senza nessuno che dice str..ehm sciocchezze!
@michi, che meraviglia!!! Ci sarebbe un silenzio di tomba. Proposta strepitosa!! Complimenti!
:-))
Temo che come al solito scioperera' chi puo' scioperare, coloro che hanno i diritti, coloro che sono in regola. Per gli altri testa china, come sempre.
Perche' esistono sempre le minacce, esiste sempre la possibilita' da parte di chi offre il lavoro di ricordare agli scioperanti o a chi reclama i propri diritti che esiste tanta gente che bussa alle porte. Triste ma vero.
Sperèm... vorrei riuscire a vedere qualcosa in questa vita...
g.
PS: quanto allo sciopero del silenzio... beh, merita un discorso a parte, magari piu' tardi.
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