Prendo in prestito da un mail appena arrivato.
Nel 1969 io non ero neanche lontanamente in programma, ma molte cose valgono anche per chi ha qualche (anzi parecchi, come me ;-) ) anno di meno.
Latte, burro e uova
1969:
Vai a prendere il latte dal lattaio, che ti saluta, con in mano il bidone in alluminio; prendi il burro fatto con latte di mucca, tagliato a panetti. Poi chiedi una dozzina di uova che sono messe in un vaso di vetro. Paghi con il sorriso della lattaia ed esci sotto il sole splendente. Il tutto ha richiesto 10 minuti di tempo.
2010 :
Prendi un carrello del cavolo, che ha una ruota bloccata, che lo fa andare in tutti i sensi salvo in quello che tu vorresti, passi per la porta che dovrebbe girare, ma che è bloccata perché un cretino l'ha spinta; poi cerchi il settore latticini, dove normalmente ti ghiacci e cerchi di scegliere fra 12 marche di burro, che dovrebbe essere fatto a base di latte comunitario. E controlli la data di scadenza....
Per il latte: devi scegliere fra vitaminico, intero, scremato, nutriente, per bambini, per malati o magari in promozione, ma con la data di scadenza ed i componenti.... Lasciamo perdere!
Per le uova: cerchi la data di deposizione, il nome della ditta e soprattutto verifichi che nessun uovo sia incrinato o rotto e, accidenti!!! Ti ritrovi i pantaloni sporchi di giallo!
Fai la coda alla cassa, ma la cicciona davanti a te ha preso un articolo in promozione che non ha il codice.... allora aspetti e aspetti.... Poi sempre con questo carrello del cavolo, esci per prendere la tua auto sotto la pioggia, ma non la trovi perché hai dimenticato il numero della corsia.... Infine, dopo aver caricato l'auto, bisogna riportare l'arnese rotto e solo in quel momento ti accorgi che è impossibile recuperare la moneta.... Torni alla tua auto sotto la pioggia che è raddoppiata nel frattempo.... E' più di un'ora che sei uscito.
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Fare un viaggio in aereo
1969:
Viaggi con Alitalia, ti danno da mangiare e ti invitano a bere quello che vuoi, il tutto servito da bellissime hostess: il tuo sedile è talmente largo che ci può stare in due.
2010:
Entri in aereo continuando ad impigliarti con la cintura, che ti hanno fatto togliere in dogana per passare il controllo. Ti siedi sul tuo sedile e se respiri un po' forte dai una botta con il
gomito allo schienale del vicino. Se hai sete lo stewart ti porta la lista e i prezzi sono stratosferici.
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Michele vuole andare nel bosco all'uscita da scuola. Mostra il suo coltellino a Giovanni, con il quale pensa di fabbricarsi una fionda.
1969:
Il direttore scolastico vede il suo coltello e gli domanda dove l'ha comprato, per andarsene a comprare uno uguale.
2010:
La scuola chiude, si chiama la polizia, che porta Michele in commissariato. Il TG1 presenta il caso durante il telegiornale in diretta dalla porta della scuola.
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Disciplina scolastica
1969:
Fai il bullo in classe. Il professore ti molla una sberla. Quando arrivi a casa tuo padre te ne molla un altro paio.
2010:
Fai il bullo. Il professore ti domanda scusa. Tuo padre ti compra una moto e va a spaccare la faccia al prof!
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Franco e Marco litigano. Si mollano qualche pugno dopo la scuola.
1969:
Gli altri seguono lo scontro. Marco vince. I due si stringono la mano e sono amici per tutta la vita.
2010:
La scuola chiude.
Il TG1 denuncia la violenza scolastica. Il Corriere della Sera mette la notizia in prima pagina su 5 colonne.
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Enrico rompe il parabrezza di un'auto nel quartiere. Suo padre sfila la cintura e gli fa capire come va la vita.
1969:
Enrico farà più attenzione la prossima volta, diventa grande normalmente, fa degli studi, va all'università e diventa una bravo professionista.
2010:
La polizia arresta il padre di Enrico per maltrattamenti sui minori. Enrico si unisce ad una banda di delinquenti. Lo psicologo arriva a convincere sua sorella che il padre abusava di lei e lo fa mettere in prigione.
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Giovanni cade dopo una corsa a piedi. Si ferisce il ginocchio e piange. La professoressa lo raggiunge, lo prende in braccio per confortarlo.
1969:
In due minuti Giovanni sta meglio e continua la corsa.
2010:
La prof è accusata di perversione su minori e si ritrova disoccupata, si becca 3 anni di prigione con la condizionale. Giovanni va in terapia per 5 anni. I suoi genitori chiedono i danni e gli
interessi alla scuola per negligenza nella sorveglianza e alla professoressa per trauma emotivo. Vincono tutti i processi. La prof disoccupata è interdetta e si suicida gettandosi da un palazzo. Più tardi Giovanni morirà per overdose in una casa occupata.
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Arriva il 25 ottobre.
1969:
Non succede nulla.
2010:
E' il giorno del cambio dell'ora legale: le persone soffrono d'insonnia e di depressione.
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La fine delle vacanze.
1969:
Dopo aver passato 15 giorni di vacanza con la famiglia, nella roulotte trainata da una Fiat 125, le vacanze terminano. Il giorno dopo si ritorna al lavoro freschi e riposati.
2010:
Dopo 2 settimane alle Seychelles, ottenute a buon mercato grazie ai "buoni vacanze" ditta, rientri stanco ed esasperato a causa di 4 ore di attesa all'aeroporto, seguite da 12 ore di volo. Al lavoro ti ci vuole una settimana per riprenderti dal fuso orario.
g.
44 commenti:
La 125 e la roulotte nel 1969: ma chi erano dei nababbi?
Nel 69 le uova non stavano più nel vaso di vetro ed il latte era già in bottiglie di vetro con la stagnola sopra
Ah nel 2010 un tizio che all'aeroporto di New York era tornato indietro controcorrente per baciare la fidanzata che era in partenza è stato arrestato a casa sua dopo 3 giorni
Mi ha fatto troppo ridere la storia del cambio dell'ora legale che genera depressione...ormai si esagera su tutto, qualunque cosa secondo i telegiornali è in grado di alterare il nostro equilibrio psicofisico e provocare crolli nervosi, la troppa pioggia, il rientro dalle vacanze, mangiare troppo yogurt :-), si vede che siamo diventati fragilini...o forse i telgiornali preferiscono occuparsi di queste cose per non parlare d'altro ( vedi TG 1, ma lasciamo perdere che il tema del post è un altro). Neanche io c'ero nel 1969, però mi viene una gran malinconia a vedere questi cambiamenti che spesso non condivido, l'ipermercato mi fa venire il mal di testa, io che amavo i piccoli negozi di dischi e le librerie indipendenti mi ritrovo spersa in giganteschi negozi di elettronica e in "iperlibrerie", fra un pò anzi i cd non li comprerà più nessuno, la musica si scaricherà solo da internet e sarà sempre più liquida...per non parlare dei lettori di libri digitali, non ho intenzione di arrendermi ai vari Kindle ed altri ebook, mi mancherebbe troppo il profumo dei libri e la gioia di sfogliarli.
Continuerò a comprare cd finchè ci saranno e anzi vorrei comprare un piatto per vinile per riascoltare i miei vecchi dischi, ho visto che hanno ricominciato a vendere i vinili, se solo costassero un pò meno.
Ciao bloggers!
Dopo due giorni in apnea da lavoro (anche causa consiglio di amministrazione che e' ancora in corso) sono tornata nel mondo dei vivi.
C'ho messo mezz'ora a mettermi in pari con tutto quello che avete scritto (LOGORROICI???)
Appena posso contribuirò al gioco dei profumi. Quando ero piccola in tv andava un cartone animato "Sandy nel mondo dei fiori". Ricordate?
Ecco, appunto, mi hanno appena chiamato in riunione. Ma quando finisce questo giovedì? SOS!
Non ho letto tutto per mancanza di tempo. Ma allora si stava meglio quando si stava peggio? Ma no, suvvia; sono solo passati 41 anni.
Ecco la scomparsa delle latterie mi ha sempre molto intristito; ce n'era una splendida da me, oggi c'è il mio parrucchiere (che ci mette tanto impegno ma con me la battaglia è persa in partenza).
Sul resto mi riservo di leggere fino in fondo.
Ma perchè hai preso in esame proprio l'anno del mio arrivo su questo ameno luogo? Forse per ricordarmi che mooolto presto arrivo a 41 (che fa più effetto di 40)?
Ricordo le confezioni triangolari del latte da 1/2 litro, ricordo unamia foto dove avevo pochi mesi con un orripilante cappello (modello casco)
di pelliccia bianca con i pon pon in fondo ai lacci: beh di quello non ho nostalgia...
Confermo che oramai mollare un ceffone ad un figlio è quasi un atto considerato anacronistico e assolutamente da deprecare. Personalmente depreco molto di più i ragazzini maleducati e presuntuosi.
Mi viene da ridere al pensiero del bodyscan in aeroporto, ai passaporti individuali validi per 10 anni anche per i bambini di 1 anno (la foto sarà veramente riconoscibile!!!)
Come se questo fosse lo strumento per combattere gli integralismi!
bah!
Ah dimenticavo...il '69 è l'anno di Yellow Submarine e di Acqua azzurra acqua chiara....
Quindi in 40 anni simao diventati più cattivi, più depressi, più violenti. è vero.
però : nel 1969 l'uomo sbarcava sulla luna. quella magica notte di luglio...come avrei voluto esserci.
nel 2010 l'uomo non ha più i soldi per ritornarci fortunatamente.
ce la possiamo gustare dai nostri telescopi con buona pace della luna. ha tirato un bel sospiro di sollievo, 'uomo non ha i mezzi per arrivare fin lassù e utilizzarla come discarica
Ciao Michi! Hai ragione il 1969 è proprio un bell'anno di fermenti musicali, culturali, politici...
Le cose stavano veramente così. Fidatevi di me, che sono di quell'epoca!
Mio padre non aveva l'auto e ci spostavamo con il treno. Il mio nonno invece aveva una bella lambretta e ci salivamo in quattro; mia cugina più piccola davanti in piedi, mio nonno alla guida, io, mia nonna dietro a farmi da appoggio. Noi bambine con i riccioli al vento, invece la nonna con il foulard legato sotto il mento. Ho ancora nostalgia di quelle avventurose gite domenicali!
nel 69 io c'ero, ma ero troppo piccola per vedere la notte della luna: rimasero alzati solo mia mamma e mio nonno, mio padre pensò che non sarebbe andata in porto e andò a letto
E' da poco che indosso i pantaloni lunghi. Sono il primo di tutti i cugini a far il grande passo.Fine della scuola media,si corre in piazza per ascoltare gli ultimi minuti di ''Alto gradimento''con le radioline in AM.
Renzo e Gianni che indicano la strada per la musica,la comicità, l'ironia su personaggi dello spettacolo e della politica.
Oggi.
Oggi torni a casa alle 14.30 ed ascolti delle ''pecore'' che fanno ironia sui politici,ma ti vien voglia di spaccare l'autoradio.
Del '68 si è sentito parlare e qui ,in medio oriente ,arriverà quando ormai il meccanismo era già oliato.
Sciopero a scuola, giorni, settimana,neanche mi alzo.
'' Domani ti accompagno io e vedremo''.Entro accompagnato dal mio eroico padre in classe ,da solo, poi ,con calma arriverà la prof. di chimica.
Forse avvisata dal preside, si siede con me fra i banchi e con le finestre giù.
''Oggi spiego, chi c'è c'è ''.
I chetoni, forse l'unico argomento di chimica che ancora ricordo. una sola ora e sono di nuovo solo, vado via.
Giugno : rimandato . In chimica. L'atto di coraggio ha avuto esito infausto.
Oggi.
''Pa domani non vado c'è sciopero, aiutami stasera a stilare un intervento per l'assemblea di domani. Dovrò affrontare ecc. ecc.
Ho iniziato a lavorare nel 1981 e qualcuno mi istruiva sulla possibilità di andare in pensione ,con la baby pensione, ma non rientravo e, pazienza, dovrai lavorare.
Oggi.
Non andremo in pensione.
ehm Tonino, come dirtelo per Alto Gradimento devi aspettare ancora un anno, porta pazienza, nel 69 ancora non c'era, ma tranquillo che poi siamo almeno in due ad ascoltarla
certo 40 anni sono un lasso di tempo per cui i cambiamenti sono assolutamente necessari, tecnologicamente ci sono stati e ci danno una grossa mano, vedi blogghino, a livello umano abbiamo subito un involuzione, soprattutto per la spettacolarizzazione dei mass media. Una mia carissima amica che fa l'nsegnante di scuola materna, ha visto distruggere a poco a poco il suo rapporto con i bambini, ha perso di spontaneità, perche teme che alcuni atteggiamenti possano essere fraintesi.
Ecco, ho finito di leggere. Il Professor Troller potrebbe trarre materia per sabato sera...
Ci stiamo americanizzando?
Stiamo diventando una societa' nella quale la professione predominante sara' quella dell'avvocato?
Scusate, ho i brividi al solo pensiero.
g.
PS: Giulio, e' anche colpa tua, che te credi??? (magari leggendo questo esce dalla tana...)
Nel 1969 ero una bambina da poco catapultata dalle sperdute valli svizzere in questa terra piana
dove tuttora vivo. Nonostante tutta
la difficoltà che un cambiamento così grande può creare, io ricordo quegli anni con un moto di felicità, non solo perchè vedevo tutto con gli occhi di fanciulla.
All'epoca erano proprio diversi i contatti umani, nel mio paesino c'era il forno, la bottega per gli alimentari, il bar, il falegname, il fabbro, la sarta, la scuola elementare, l'ambulatorio medico, il caseificio. Ora non c'è più niente e soprattutto non ci si conosce quasi più. E alle persone con cui hai più contatto concedi molto poco.
Se penso a quegli anni vedo tutto a colori e ancora percepisco gli
aspetti positivi. Ora è tutto grigio, con pochissine cose degne di nota. Che malinconia!
@Alle
non so se si fa nel resto d'Italia, ma dalle mie parti le serate estive erano il momento di riunione di tutto il vicinato.
Mentre i ragazzi giocavano alla luce dei lampioni, gli adulti stavano a chiacchierare... era un momento che univa tutti, dall'operaio all'imprenditore, dal piccolo artigiano all'insegnante, tutti insieme senza differenze.
E nessuno sentiva il bisogno di avere il condizionatore; ora tutti si rintanano nelle case bollenti dopo una giornata assolata e accendono la tv... fa caldo! (e te credo!).
g.
Si faceva anche dalle mie parti, si cominciava nel mese di Maggio e le nonne ci facevano recitare il rosario per tutto il mese.
l'estate, la sera in città era il tempo di interminabili partite a nascondino in 20-40 bambini, poi a casa a farsi bruschettare dalla mamma dentro alla bacinella che le ginocchia erano nere ed anche il resto
In quegli anni i miei genitori uscivano di casa prestissimo (avevamo un panificio-pasticceria), lasciando le chiavi esterne sulla porta, di modo che la vicina (condominio di 4 appartamenti) potesse venire a svegliare me e mio fratello e a prepararci la colazione.
Nei pomeriggi scolastici, dalla primavera all’autunno, sparivamo di casa dopo aver fatto i compiti per poi ricomparire all’ora di cena, sudati, sporchi, infangati, lacero-contusi.
Bambine contro bambini. gare di biciclette, nascondino, chi ce l’ha (come si dice? Io dico chi la ga…), scalate di montagnole di terra, salto dei fossi, in primavera raccolta di primule, violette e “scarpette della Madonna”.
In quei pomeriggi uno dei regali più belli era una mamma a turno che ci chiamava perché era pronto il budino…
Prima di cena, io e mio fratello seduti sul divano stretti alla mamma per vedere Belfagor… Che corsa poi dal salotto alla cucina, c’era un corridoio buio da attraversare!!
Ieri salotto, cucina, ingresso… oggi angolo cottura, cucinotto, mini appartamento, monolocale…
Adolescenti d’estate, biciclettate per andare a mangiare il gelato, seduti sui gradini degli ingressi delle case a suonare la chitarra e cantare canzoni, chiacchierate fino a notte inoltrata su cosa fare da grandi… Concerti di Miguel Bosè (della mia cultura musicale ho già scritto…).
Non ho dubbi. La qualità delle relazioni umane di quegli anni aiutava, sosteneva, risolveva. C’erano problemi, diversi e come oggi, il progresso è una benedizione, ma l’attenzione alla persona… è tutta da recuperare.
ah come ti capisco Marilina, una mamma ne guardava 35, 40 e succedeva qualcosa li sgridava tutti e 40: immagina ora la madre del figlio sgridato denuncerebbe la vicina per aver ripreso il suo pargolo. Ed abitavo anche allora nella stessa zona che non era molto meglio di ora: strade trafficate, ceffi poco raccomandabili in certi orari, ma eravamo più responsabilizzati e quelli che "sono finiti male" fatalità erano proprio quelli le cui mamme non erano d'accordo sulla gestione comunitaria dell'educazione i loro figli non avevano mai colpe, anche quando la colpa era lampante
Leggendovi ho rivisto tutta la mia infanzia...
le sere d'estate fuori con tutti gli altri, ricordo ancora la luce del tramonto e poi la gelataia che arrivava con il carretto motorizzato. Il cono da bambini costava 30 Lire, il sapore della fragola è ancora vivo.
i pomeriggi, dopo i compiti, li passavamo nei cortili delle case, nei prati, lungo i fossi di campagna a raccogliere le violette (in questo periodo), al campetto di calcio della parrocchia. Non abbiamo frequentato corsi di danza, ginnastica, calcio, musica ;
saremo cresciuti più ignoranti, ma ora siamo adulti consapevoli delle nostre idee e sempre pronti a metterci in gioco.
In senso materiale, ho avuto poco dalla mia infanzia: 3 bambole di cui 2 regalate da estranei e pochi altri giochi. Ma in fatto di emozioni ho vissuto un'infanzia che spesso mi ha fatto sentire una bambina felice.
Marilina,
non parliamo di Belfagor. Io ancora tremo. Seguivo anche un telefilm per ragazzi che mi piaceva un sacco: L'isola dei gabbiani, forse già allora preludio di alcuni viaggi fututi
è passato un secolo (?)
salve giardigno, benvenuto/a in questi lidi
Benvenuto Giardigno65,
da dove scrivi ?
Cara Alle,
L'isola dei gabbiani mi dice qualcosa... un faro, una coppia di ragazzini forse?
M'è venuto in mente un altro cult pre-telegiornale: Happy Days.
Ma vi ricordate quanta gioia dava quel telefilm?
A me in particolar modo il lunedì, mi aiutava a finire volentieri e velocemente la traduzione della versione di latino per il giorno dopo...
Dopo l'aromaterapia l'outing...
Marilina,
si erano alcuni ragazzini ospiti dalla zia eccentrica e severa che viveva fuori dal mondo. Un'estate di avventura alla scoperta dell'isola e della zia che piano piano mollava gli ormeggi......
Happy days è un cult, per noi era l'ora di cena e non si guardava altro. Ma ero più grandicella....
anfatti si era più grandi
Prima c'era avventura
....i ragazzi di padre brown
Buon pomeriggio e benvenuto a giardigno65!
Anche io ho giocato in cortile con altri 20 bambini, all'aria aperta nella campagna sotto casa, la prova di coraggio per noi bambine era riuscire a prendere un grillo e tenerlo in mano per un pò, mi faceva un'impressione, hai ragione Alle si viveva di emozioni, sensazioni che ho ancora ben nitide dentro di me, non di videogiochi. Ecco avete ragione bisognerebbe ritornare a dare più attenzione alla persona e al contatto umano.
Happy days aiutava anche me mentre studiavo, mi dicevo dai finisci questa versione e poi ti aspetta happy days, però erano già gli anni ottanta, io sono nata negli anni settanta.
non mi ci far pensare che c'è chi è dei 60
Eh ma io vi tallono da vicino, sono dei primi anni settanta! :)
Amanda,
"avventura" e "padre brown" che flash, mi ricordo ancora le sigle.
La tele in bianco e nero e il televisore a valvole. Niente telecomando, si cambiava canale con un tasto sull'apparecchio. E i canali erano due: primo e secondo.
Per cambiare bisognava alzarsi e non esisteva lo zapping con buona pace di chi era costretto a fare su e giù dal divano al televisore.
già le sigle, quelle de l'avventura erano bellissime
Ciao e benvenuto a Giardigno.
Ma avevate pure voi un pezzo a parte su cui c'era l'interruttore della televisione, la prima televisione che ricordo a casa mia aveva questo robo separato dalla televisione, robo che bell'italiano!
o sì una specie di trasformatore, uno scatolotto
Ecco trasformatore o scatolotto suona un pò meglio di robo!
Io mi ricordo che prima schiacciavo un pulsante rosso su un pezzo grigio. aspettavo un pò che si scaldasse e poi accendevo la tv. però i programmi iniziavano alle 4 del pomeriggio. c'era la tv dei ragazzi mi pare.
Sì brava Gloria il pezzo grigio si doveva scaldare, tutto si doveva fare con lentezza...elogio della lentezza, la Ste sarebbe felice e pure io!
@Amanda
...come sarebbe "benvenuto/a ?
:D
g.
(oddio, mòio :-) )
@Ale e Gloria
in realta' il "pezzo grigio" (che dovrebbe essere uno stabilizzatore o un trasformatore di isolamento) funzionava subito... erano le valvole all'interno del tv che ci mettevano un sacco di tempo per scaldarsi. Ricordo che abbiamo avuto la tv in bianco e nero fino all'87, mandato in pensione dopo 20 anni di utilizzo. La bellezza era nel fatto che ti dovevi alzare per cambiare canale e la pigrizia faceva il resto. Ora invece mio fratello, campione regionale di cambio canale, riesce a far ruotare tutti i canali in meno di un minuto, con mio grande mal di testa :-)
g.
@Ginfra: non le avevo le foto nel computer, altrimenti l'avrei visto che si trattava di masculo. Non ti affogare "baucco"!
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