2 febbraio 2010

Chapeau! Avventure pendolari, ovvero: l'altro lato delle FS



Nello sfacelo generale qualcosa si salva.

Venerdì scorso, con immensa gioia, sono uscita dall’ufficio a un’ora normale, causa cineforum.
Borsa, guanti, sciarpa, giacca, libro, cellulare, chiavi, fazzoletto, lettore mp3, portafogli… Salgo nello stesso istante in cui le porte si chiudono, mi siedo e, mentre appoggio il mio cappello (che vedete in una brutta foto) sulla griglia sopra al sedile, penso che è ormai trascorso un po’ di tempo dall’ultima volta che ho dimenticato qualcosa sul treno.
Quindi mi siedo, leggo, mi arrivano un paio di sms e, con i suoi 15 minuti di ritardo canonico, arriva anche il treno. Me ne accorgo all’ultimo, chiudo il libro, blocco la tastiera del cellulare, ficco tutto in borsa, giacca, sciarpa, guanti in tasca e scendo di corsa.
Con passo garibaldino mi dirigo verso il cinema ma manca qualcosa… Il cappello!

I cappelli sono una delle mie passioni e questo l’ho comprato solo due settimane or sono.
Ritorno in stazione e garibaldinamente piombo nell’ufficio movimento dove, ormai, mi conoscono. Descrizione accurata dell’oggetto, un paio di telefonate al capotreno: oggetto individuato!!
Quindi vado al cinema, vedo un ottimo film (Segreti di famiglia), torno in stazione e recupero il bottino!

Segue elenco dei lutti che non ho dovuto elaborare, grazie all’efficienza dell’Ufficio movimento della premiata stazione gallaratese:

Terzo anno di Università: Idee per una fenomenologia pura di Husserl, quando ancora non erano state rieditate, quindi trattavasi di edizione unica della biblioteca del Dipartimento, di libro fuori catalogo. Recuperato.

Una settimana dopo: tutti i libri dell’esame di Storia della filosofia contemporanea, comprati due ore prima. Recuperati.

Ottobre 2002: valigetta ventiquattrore utilizzata in trasferta lavorativa. Recuperata.


Recuperi rocamboleschi ad opera della sottoscritta:

Dicembre 2008: oggetti di varia natura acquistati presso il mercatino di Emergency. Mentre le porte si chiudevano e il treno proseguiva per Domodossola, risalgo, recupero ed esco al volo.

Maggio 2007: di ritorno da Ferrara, stazione di Bologna, il treno prosegue per Pescara. Scendo, ho un’ora prima dell’Eurostar per Milano, passeggio… Il panpepato!!! Come Lara Antipova che nel biancore accecante della neve cerca il suo Juri, corro senza vedere niente e nessuno se non il treno che sta per ripartire con il mio panpepato. Non sia mai!! Recuperato.

Oggetti per sempre perduti dall’inizio del pendolarismo quotidiano, a partire cioè dal lontano 1994: ombrelli n. 22.

37 commenti:

alle ha detto...

Anna,
sei uno spasso, leggere le tue disavventure quasi "smarrite" è come vedere un film !
Innanzitutto, complimenti per il cappello in feltro, per fortuna lo
hai recuperato. Ormai sono anni che non viaggio in treno, ma nel periodo scolastico lo prendevo tutti i giorni per arrivare in città. Anch'io ho disperso un numero imprecisato di ombrelli che mi ostinavo a portare se compariva una nuvoletta e puntualmente spuntava il sole. Difficile ricordarsene.
L'unico cappello che ho dimenticato e che ancora rimpiango è stato di ritorno dall'estremo Canada, ma ero in aereo.

michi ha detto...

Intanto "chapeau" per il tuo chapeau!
Invidio serenamente coloro ai quali il cappello dona.
E poi complimenti per la tenacia con la quale eserciti il tuo passo da garibaldina e per lo slancio evidentemente acquisito con anni di esercizio.
Io perdo innumerevoli cose, il problema sta nel fatto che quando me ne accorgo non ricordo neppure DOVE le ho perse!!!

amanda ha detto...

l'unica volta che ho dimenticato qualcosa in treno ero di ritorno da Roma, tempo infame quindi oltre allae borse da viaggio avevamo anche gli ombrelli e quindi con le mani già piene non mi rendo conto di aver lasciato sul porta oggetti il tubo in cui riposava il manifesto che avevo scelto con molto amore in un bel negozio di poster trattavasi di una riproduzione di un quadro di Dufy "La Baie du Havre" dopo poco giunta a casa (chi mi conosce sa che per arrivare da un qualsiasi treno a casa mia ci si mette un battibaleno) chiamo l'ufficio preposto, ma nulla perso per sempre. Per fortuna quel sant'uomo che rappresenta il mio 3/4 vedendomi mortificata come non mai, lo prenotò in un negozio di poster di Padova e me ne fece dono. Voi capite perchè lo amo?

amanda ha detto...

Anna straordinario il tuo cappello, peccato che tra occhiali e cm di lunghezza a disposizione con i cappelli sembri sempre un fungo in fuga

Anna S ha detto...

@michi, ho scritto che mi piacciono i cappelli NON che mi donano... Comunque grazie per la fiducia!

:-)

@amanda, vuoi mettere un fungo con gli occhiali che corre??

claudia ha detto...

Grazie per il piacevole intermezzo, Anna!
E complimenti per la prontezza di riflessi!
Gli ombrelli...come ti capisco...io li perdo ovunque, il che non é poi così male, considerato che in conseguenza di questa distrazione il mio ombrello "di turno" é sempre nuovo di zecca, fresco fresco di negozio!

GianfraH ha detto...

@Anna
Che buffa :-)))
Si vede proprio che hai mille pensieri in testa (oltre al cappello!).


Elenco (non esaustivo) delle cose smarrite:

- libro di analisi II, lasciato sull'eurostar Milano Firenze di una domenica pomeriggio di fine giugno, irrimediabilmente andato perso; esame dopo 2 giorni, me lo sono dovuto fatto prestare.

- sciarpe: ho perso il conto; in bus, metro, treno, aereo, nave... dappertutto.

- foglio di libera uscita da servizio civile, solito treno Milano Firenze: per fortuna che il treno si fermava e sono riuscito a recuperarlo! (sarebbero stati volatili veramente amari).

- chiavine usb: ne perdo una ad ogni trasferta; ormai cripto il loro contenuto (in quanto mi conosco) cosi' da non poter risalire per lo meno ai dati. Ultima vittima: giovedi' scorso in Brianza... e' stata avvistata e mi hanno detto che sta bene e mi verra' restituita.

Punto dolentissimo: le chiavi di casa. Perse almeno cinque volte: ho il portoncino corazzato ed ogni intervento di apertura costa un centinaio di euro, piu' il cambio serrature.


Elenco delle cose rubatemi:
- portafogli su bus aeroporto (patente, 300eur, bancomat, carte, tessera sanitaria, etc etc etc).
Arrivo a casa e riesco a recuperare ben 5 euro. Faccio per andare a fare la denuncia: la macchina in riserva (giuro, non la lascio MAI in riserva perche' puo' sempre capitare l'emergenza)... 5 eur in benzina. Avvisto una pattuglia della polizia che faceva un arresto: mi presento e dico che mi avevano rubato tutto e che stavo guidando senza patente; gentilissimi, mi fanno un "lasciapassare" e mi accompagnano alla caserma dei carabinieri... li', gentilissimi, mi offrono un panino, una bottiglia d'acqua e un caffe'... "il kit di benvenuto a Firenze" :-)


@Michi
fa la modesta, le stanno benissimo i cappelli... :-)

g.

Anna S ha detto...

@GianfraH, mi confondi con qualcuna, accidenti!! NON avvevo cappelli alla festa di Taddia!!

GianfraH ha detto...

@Anna

...sicura? :-)

g.

amanda ha detto...

"sul lago d'Orta tirava un vento gelido il cappello cercava di riparare vanamente il freddo capino, ma ahimè la sventurata cadde vittima del morbo". Incipit del 2/2/2010

Anna S ha detto...

Ma che cappello avevo??? Giuro che non mi ricordo...
AH!! La sera prima, quel cavolo di cappellino, sì, quello non mi sta benissimo, in effetti

michi ha detto...

Io forse proprio oggi ho perso la carta d'identità. Dico forse perchè devo controllare in qualche altra tasca, ma temo il peggio: peccato, avevo una foto decente.

Amanda: stavo per cappottarmi dalla sedia!!!!

amanda ha detto...

che dramma perdere i documenti, quando poi le foto erano riuscite anche bene!
Per esempio ho la foto della patente in cui ho uno sguardo laterale da Maddalena pentita che è sempre quella da 29 anni, se uno ha la disgrazia di venire male nella foto della patente è condannato a vita. ALmeno la carta d'identità cambia

Gloria ha detto...

Complimenti Anna : con quel cappellino secondo me sei molto trendy.
pensavo che in testa avessi solo Taddy, invece...
io perdo almeno una volta a settimana il mazzo di chiavi ( una quindicina di chiavi - casa officina - canile - tutto insieme)
non è che le perdo proprio diciamo che me le dimentico ovunque. di solito le lascio attaccate alla porta.
una cosa assurda che ho perso e poi ritrovata è stata la mia spesa.
un pomeriggio d'agosto esco dal supermercato, incontro una mia amica, iniziamo a parlare nel parcheggio. poso le borse che si facevano pesanti.
dopo 10 minuti di bla bla bla ci salutiamo, monto in macchina e torno a casa.
le bosrse erano rimaste in mezzo al piazzale. arrivo a casa, apro il bagagliaio e realizzo : aaaahh la spesa!!!!! corro di nuovo al parcheggio e vedo con gioia le mie due borse ancora lì piazzate in bella mostra. nessuno le aveva toccate anche perchè non c'era anima viva. in quel momento ho apprezzato il fatto di abitare in un paesino scarsamente frequentato.

amanda ha detto...

@Gloria sei mitica

Anna S ha detto...

Se volete vi racconto l'impressionante numero di volte in cui ho perso/dimenticato il bancomat...

oriana ha detto...

Anna mi hai fatto morire dal ridere, meno male sono sola, ti ho immaginata ...pant. pant.. a rincorrere treni.

Gloria a me è successo qualcosa di simile, avevo comprato la cena in rosticceria, mi fermo a prendere un caffè poso la borsa su una sedia e me ne vado, quando me ne accorgo torno indietro e la barista "Peccato, speravo di avere la cena pronta per stasera"

Anna S ha detto...

Secoli fa ho dimenticato anche "Le avventure di Gordon Pym" di Poe in una pasticceria (ovviamente) di Stresa.

Recuperato!!

Invece "Gli scritti corsari" di Pasolini, lasciato sul treno in quello stesso periodo, ecco no, quello se n'è andato...

amanda ha detto...

@Anna: il terrore corre sul bancomat, se mi dimenticassi quello sarei nel panico più totale

E comunque tutti sapete quella degli sci di 15 giorni fa: gli sci da fondo di solito li teniamo in un ripostiglio nel cortile, ma li avevamo paraffinati e quindi erano su in casa, li portiamo giù in cortile, andrea estrae l'auto dal garage ed io vado ad aprire il cancello lui mi raggiunge io salgo e partiamo, quando eravamo praticamente sull'altipiano ci siamo accorti che quelli erano rimasti in cortile,giornata rovinata, rientro con le pive nel sacco

alessandra ha detto...

Anna hai messo di buonumore anche me con questo post, mi ti vedo pure io col tuo cappello e il tuo passo garibaldino che ricorri i treni...dunque devo dire che nei tantissimi viaggi in treno e autobus nella mia precedente vita da pendolare non ho perso molte cose, vediamo di fare l'elenco:
- una giacca impermeabile sull'autobus Roma - Chieti (molto carina e mai recuperata)
-ipod con tante canzoni e qualche foto sempre sulla stessa tratta (mai recuperato, qualcuno si starà godendo la mia splendida selezione musicale)
Invece nei miei quotidiani spostamenti sui mezzi pubblici romani, gli abili borseggiatori della capitale mi hanno sfilato il cellulare e un'altra volta il portafoglio, in tanti anni mi poteva andare peggio.(mai recuperati of course)
Invece una mattina mi è capitato che aspettando il treno urbano che mi doveva portare da stazione Tuscolana a stazione Trastevere ero pensierosa e distratta perchè avevo bisticciato col moroso e salendo sul treno ho dimenticato la borsa nuova di zecca e tutto il suo contenuto sulla panchinna sul binario, quando me ne rendo conto, il treno è già partito, scendo alla stazione successiva, torno indietro, ma la panchina ahimè è vuota, panico, mi precipito negli uffici della stazione e lì ritrovo la mia borsa con tutto tutto dentro, un ragazzo l'aveva presa e portata lì....secondo me l'aveva raccolta quel cuore d'oro di giacobbo!

alle ha detto...

Fatta la spesa, mi accingevo verso la macchina cercando le chiavi mentre camminavo. Niente: sparite. Ho guardato ovunque, ormai convinta di averle perse e rassegnata a chiamare aiuto provo ad aprire lo sportello e....magicamente non è chiuso e le chiavi sono dove ? Inserite nel cruscotto naturalmente, pronte per partire.....
Mi sono insultata da sola.

Fatta la spesa, mio cugino la carica in macchina poi torna indietro perchè si è scordato qualcosa. Arriva a casa e apre il baule e toh! la spesa non c'è più.
Aveva sbagliato auto, ossia la spese era finita su un auto simile, molto simile alla sua. Ancora lo prendiamo in giro !

alessandra ha detto...

@Alle
La spesa nella macchina di un altro non l'avevo mai sentita...molto originale tuo cugino!

Scusate ma avete mai sentito quando in Tv parlano degli oggetti trovati in treno, a parte i soliti ombrelli, pc portatili, occhiali, cellulari, libri ecc... mi è capitato anche di sentire di qualche dentiera lasciata nel vagone, ma come si fa scordare la dentiera?

Anna S ha detto...

@alle, un mito!! Soprattutto standing ovation per tuo cugino!!!

:-)))

Mi è venuto in mente che sono anche specializzata nella perdita delle sciarpe: l'ultima all'aeroporto di Napoli, l'anno scorso e un paio d'anni fa una sciarpa di seta afghana, bellissima, mollata in una scuola media di Massa dove presentavano un nostro libro. Lo stesso giorno ho lasciato la carta d'identità in albergo... Una donna, un disastro.

Monica ha detto...

Io smarrirei volentieri il cappello-cuffia che sono costretta a portare sul lavoro, una cofana bianca orribile!

alle ha detto...

Si mio cugino è un mito (ma pensate a quello che si è ritrovato la spesa nel baule?):
una volta è uscito con il telecomando della TV in tasca convinto che fosse il cellulare e ha anche tentato di telefonare. Un'altra volta in un parco acquatico ha pescato nel mucchio delle infradito accantonate dai bagnanti, ovviamente non le sue e una diversa dall'altra. Una sera al ristorante è uscito indossando il cappotto di un altro o meglio di un'altra, lo sentiva un pò stretto! Infine, ha regalato a delle sue amiche alcuni capi di maglieria di cui è produttore non accorgendosi che in mezzo c'era anche il suo giubbotto di pelle nuovo di zecca. Le signore hanno molto gradito e lui non ha avuto cuore di dire la verità.
E' proprio unico!

Anna S ha detto...

@alle, mi stanno scendendo le lacrime dal ridere!! Aiuto!!! Ci batte tutti, credo

alessandra ha detto...

Un vero mito Alle, ti movimenta la vita e rimescola un pò le carte

GianfraH ha detto...

@Alle

...e io che pensavo di essere strano :-)

Giugno 200... non indaghiamo ;-) "si va al mare!" Partenza ore 7 da Firenze, arrivo ore 9... prendo la sacca, l'acqua... l'amico nell'altra macchina (una vw new beetle) fa lo stesso... si accorge di avere i pantaloni addosso, apre il bagagliaio, butta dentro i pantaloni, chiude.

...c'erano le chiavi, la macchina non si apre piu'. Torna a Firenze (le 11) trova le chiavi di riserva (mezzogiorno e mezzo) riprendi la strada per il mare e arriva con mezza Firenze sulla A11 (le 15); arrivati li' si sente "dai, andiamo via, cosi' evitiamo le code al rientro?"

ROARRRRR :-)

g.

alessandra ha detto...

Giafranco pure tu non scherzi però! :))

Anna S ha detto...

@GianfraH, meglio di Paolo Conte:

"Uuuna giornaaata al mare, taaanto per non morire"

alle ha detto...

Beh alla fine meno male che succedono anche questi...disguidi.
Sembrano scocciature, ma danno un pò di colore e movimento alle giornate. E poi raccontarle fa bene alla salute!
Siete tutti un grande mito.

maria grazia ha detto...

siete mitici! ridevo da sola.
Beh anche io non scherzo, un giorno di qualche anno fa sono uscita da casa e sono andata in auto da un cliente, uscita dal cliente non potevo tornare a casa, ero troppo stretta con i tempi, nè andare in studio, non avrei saputo dove parcheggiarla, allora decido di lasciare l'auto vicino ad una fermata della linea della metropolitana che mi portava in studio. Alla sera esco dallo studio e vado a casa.... con l'autobus, a quel tempo abitavo ancora con miei genitori, ceno, guardo qualcosa alla televisione, e quando è quasi ora di andare a letto ho una illuminazione: l'auto!
Mi sono fatta accompagnare da mio padre a riprendere l'auto, che era rimasta da sola in una via buissima.

amanda ha detto...

@alle: questo cugino ce lo devi presentare, secondo me qui con noi si troverebbe benissimo, è un mito!

oriana ha detto...

evviva il cugino di Alle! Stasera gli fischieranno le orecchie.

Mia madre mi racconta spesso un episodio che è accaduto quando io ero molto piccola 2 o 3 anni, eravamo seduti al tavolo di una gelateria, pagata la consumazione i miei si alzano e se ne vanno, il cameriere li rincorre "la bambina, la bambina" mi avevano lasciata lì convinti l'un l'altro di avermi presa. Che avrà voluto dì?

amanda ha detto...

quasi come la protagonista di pane e tulipani!

alle ha detto...

amanda,
mio cugino Aldo è molto lontano dal pianeta Internet, con tutti gli annessi e connessi.....ma non mancherò di informarlo e soprattutto vi terrò aggiornati delle sue nuove imprese.

amanda ha detto...

Aldo for president