1 febbraio 2010

Dove non si tocca



Esiste una sottile linea di confine quando si nuota in mare: e' quella oltrepassando la quale tutti si trovano mancare il sicuro appoggio del fondale sotto ai piedi e iniziano ad inoltrarsi nel mare aperto, una soglia psicologica che ci avvisa che se andiamo in la' avremo un punto di appoggio in meno sul quale fare affidamento.

Nella vita accade lo stesso: siamo abituati, cullati, ci sentiamo sicuri nel mondo piu' o meno grande che ci siamo ritagliati che a volte risulta difficile fare quel passo che ci porterebbe ad esplorare cose nuove.

Cosi' ci risulta difficile concepire qualcosa che va fuori dall'ordinario, del quotidiano; oppure riuscire anche ad immaginare qualcosa anche solo all'apparenza complicato, che implichi magari qualche sacrificio oppure qualche rinuncia, un cambiamento nella nostra vita o solamente un po' di fatica iniziale per darci lo slancio a superare il confine della normalita' nella quale ci sentiamo al sicuro.

Oltre quella linea potrebbe esserci qualcosa di grande, di bello, di nuovo, una parte dei nostri desideri; eppure ce ne restiamo accovacciati, raccontandoci che quello che abbiamo e' sufficiente, facendoci piacere la quotidianita' e chiudendoci noi stessi la porta delle opportunita'. Il tutto per non mettere un piedino piu' in la', oltre l'inesplorato delle Colonne d'Ercole.

Perche' questo discorso, vi chiederete?

Continuatevelo a chiedere :-)

Come la pensate? Vi ponete dei limiti? Vi capita di pensare che qualcosa sia complicato a priori? Avete messo il piedino in la'? E com'e' stato?

79 commenti:

amanda ha detto...

Per 9 anni consecutivi sono stata un medico ospedaliero, prima una borsa di studio, poi contratti a termine, di varia lunghezza, con diversi stipendi,in diversi ospedali, con dei buchi in mezzo di un mese o due, a volte, ma con la certezza che quello era il mio posto, quello era il lavoro che amavo, con grandi soddisfazioni, con dei colleghi con i quali litigavo di tanto in tanto, ma che stimavo, con la fiducia dei miei pazienti. Poi la fine delle certezze, la situazione precipita, contratti a termine non se ne fanno più ed un gorgo che si apriva sotto ai miei piedi. Immaginare che ci possa essere un qualunque approdo in questo vasto mare è dura, solo acqua intorno, a volte viene da lasciarsi andare, da smettere di nuotare e farsi trascinare via dalla corrente.Forse però in altra vita ero un pesce o una qualsiasi altra forma di vita marina, o forse l'istinto di sopravvivenza lascia intravedere una terra, magari lontana, ma certa, dove poter poggiare un piede e quindi provo ancora a nuotare

Anna S ha detto...

Io invece, nata vecchia, sono un'abitudinaria coi piedi cementati per terra. Anelo al cambiamento ma forse sono io la prima a non volerlo per mille motivi. Prima o poi, però, mi dovrò decidere perché è legge di natura che chi non si evolve muore.

Quindi GianfraH, viva il cambiamento, purché ci si lanci col paracadute.

alessandra ha detto...

Sai Gianfranco che a questa tua riflessione penso spesso, sarà che mentre da ragazzina andavo sempre e con sicurezza in mare dove non toccavo, lontano dagli scogli e mi piaceva la sensazione dei piedi che si muovevano senza toccare il terreno, mi piaceva vedere metri di mare sotto di me, invece da un certo punto in poi della mia vita è diventata una sensazione che mi dà un pò fastidio, se vado in alto preferisco fare "piccolo cabotaggio" intorno alla barca.
Però nella vita mi è successo esattamente il contrario, da ragazzina ero più timida e invece ora mi butto di più nelle cose, nelle novità, mi piace avere qualche buona abitudine, ma per il resto amo le novità, mi angoscia la giornata che si ripete sempre uguale come purtroppo succede spesso. Sigmund se ci sei batti un colpo.

Tonino ha detto...

Perchè no !
perchè non cercare di fare il bagno più in là, oltre il limite di balneabilità.
E se il piedino non tocca ?
Ecco, è lì che si valuta la tua capacità di restare a galla, di misurare la tua forza ,la tua resistenza all'ambiete nuovo,diverso dal tuo sguazzare quotidiano.
Il mondo !
cosa sarebbe il mondo se non ci fossero state quelle menti che hanno superato le colonne d'Ercole.
Le nostre colonne.Se dotati di una cultura, della capacità di analizzarsi ,di riconoscersi, di saggiarsi, si può ,si deve fare, si deve nuotare anche lì dove non si vede il fondo.
Timori.
Ci devono essere. Non si possono affrontare le zone limitrofe senza occhi aperti.

Due anni fa mi posi il dilemma :
O rimango in questo reparto con ampi margini di tempo per leggere il giornale, oppure affrontare un reparto con tecnologie moderne ,ma esaltanti.
Decisi per il cambiamento.
Ora uso la T.C. di ultima generazione e nullo il tempo per il cazzeggio.
E' stata la conquista più enorme della mia vita.
Rapporti umani .
Molte volte ti scontri con l'immobilismo , con ruoli da carta di parati , di paventata sicurezza e di paura dell'ignoto.
Non sai nuotare ? impara !
non sai come fare ? Affiancati a qualcuno che lo sà !
La paura ti trattiene ?
Qualcuno con la torcia accesa nell'ignoto ti farà starda.
Hai paura di dare il tuo amore ?
Scava nei tuoi amici fra quelli che stanno dietro sopraffati dai più evidenti.

''Corri, e se non puoi cammina, e se non ce la fai aiutati con un bastone..
ma non ti fermare !
Mai ! '' (cit. Madre Teresa d. C. )

maria grazia ha detto...

Io ero come Anna, me ne stavo nel mio nido, ed ero tranquilla, contenta no, mi guardavo in giro ma poi non avevo il coraggio di buttarmi .
Questo comportamento l'ho tenuto sia per la casa, sino a 39 anni, ho abitato in un bilocale per conto mio ma vicino ai miei, percio' vivevo in una dependance (?), poi ho comperato una casa mia; che per il lavoro, ho aperto uno studio per conto mio, quando la vita nello studio associato che avevo avuto la bella idea di costituire con 5 uomini mi era diventata impossibile.
Insomma il coraggio lo avrei ma aspetto che si verifichi l'evento che mi fa decidere, poi mi butto e devo dire che fino ad ora anche se l'acqua era alta, le onde veramente grandi, non sono affogata.
Ora credo sia venuto il momento del cambiamento per la vita affettiva, ora che i miei genitori non ci sono piu', e forse ho elaborato il lutto, dovrei guardarmi in giro seriamente, ma anche qui ci vorrebbe forse un evento che mi facesse decidere per il tuffo nell'acqua alta, lo aspetto....

Gloria ha detto...

Ecco, ho letto una frase del commento di Tonino a cui penso spesso : non sai nuotare? impara!
Ho ricevuto un'educazione militare mio padre è sempre stato praticamente un generale. non mi ha mai fatto nuotare in mari calmi. quando mi vedeva titubante in ogni situazione non mi ha mai lanciato un salvagente. mi ripeteva : devi cavartela da sola, non sei mica scema. muoviti.
io annaspavo, mi sembrava di annegare ma sapevo che quello era il suo modo di prepararmi alla vita.
solo ora capisco che tutte le volte in cui avrei voluto un "aiutino" e mi è stato negato è stato un bene.
lui mi ci ha spedito a calci nel sedere oltre le colonne d'ercole soprattutto nel campo lavorativo. puntavo i piedi, mi lamentavo ma lui sempre dietro : muoviti, non essere debole.
di questo lo ringrazio. mi ha reso indipendente e intraprendente. mi ha insegnato che se voglio qualcosa è inutile stare lì a piagnucolare o cercare qualcuno che ti risolva il problema. bisogna muoversi

claudia ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
claudia ha detto...

Secondo me c'é una linea sottile che distingue non solo l'appoggio sicuro dal mare aperto, ma anche il rischio dall'incoscienza.
Quando ci si butta in fondali piu' alti bisogna essere ben consapevoli di cio' che si affronta e di cio' che puo' succedere, accettando di sfidare anche la peggiore delle burrasche.
Se ci si butta in qualcosa di nuovo, di difficile, di azzardato pensando solo che andrà tutto bene e che non ci saranno imprevisti (perché se poi ci fossero, gli imprevisti, si cadrebbe nel panico), allora si é incoscienti e ci si fa molto male...
Beh, io vivo un po’ così: amo il cambiamento, ma mi butto solo se sono pronta ad affrontare l’eventualità che qualcosa vada storta. Insomma, quello che a Roma si riassume nell’assunto “alle brutte succederà che...”
Cio’ detto, cambiare é bello, é rigenerante, oltre che, ovviamente, molto difficile. Ci vuole coraggio.
Io due anni fa ho cambiato lavoro, lasciando alla spalle un posto di lavoro sicuro e già ben testato...che però stava diventando troppo ripetitivo e in cui iniziavo ad essere una che sapeva cosa fare piuttosto che una che stava imparando cose nuove.
Non è stato come bere un bicchiere d’acqua fresca, però é stata senza dubbio una grande opportunità di crescita!

oriana ha detto...

io sono una codarda, ancorata alle mie certezze, per questo probabilmente ho scelto di lavorare a casa anche se il mio lavoro mi piace moltissimo, ma non sono mai stata capace di sgomitare o farmi largo nella vita, o affrontare incognite. Per contro, consapevole di questa mia debolezza, ho sempre incoraggiato i miei figli ad osare, motivandoli e spronandoli, insomma ad avere coraggio.

michi ha detto...

Ragazzi che argomento spinoso da affrontare per me!
Nel lavoro recentemente mi sono buttata in un rischio pazzesco, andando a fare la segretaria di redazione presso un editore un po' schizzato, che ne aveva cacciate su due piedi un numero imrazzante. Ho superato con successo il periodo di prova, sfilando la sedia alla ex segretaria che voleva tornare dal suo periodo di aspettativa. Poi però, essendo queelo, come ripeto, un ambiente di esauriti, ho accettato la proposta del mio vecchio studio di tornare da loro. Beh, mi sono buttata, la mia soddisfazione l'ho avuta.
Nella vita privata non è stato così.
I oputroppo provengo da una famiglia con la quale non ho più contatti da anni (la cattiveria alle volte ce l'hai dentro casa) e per unperiodo sono stata separata da mio marito.
Ci siamo ravvicinati ma nel frattempo io avevo fatto fissare la data dell'udienza di divorzio. Lui non voleva, io volevo una posizione ferma e chiarezza .Quel giorno in tribunale ho resistito fino a che non hanno chiamato i cognomi...poi un po' per le esortazioni del ns. comune amico avvocato, in po' per la fottuta paura di quello che sarebbe stato, ho ceduto.
Posso dire di aver guadagnato un matrimonio diverso da quello di prima, sicuramente siamo ambedue più consapevoli di ciò che abbiamo e della forza dei ns. sentimenti...per ora...
Ops mi sono dilungata un po'!!! Scusate!

alessandra ha detto...

E' così bello ed emozionante ogni volta vedere che questo blogghino è diventato un posto di confidenze, mi piace leggere squarci delle vostre vite...

Anna S ha detto...

@michi, ma questo vuol dire avere coraggio e consapevolezza. Vuol dire muoversi in direzioni che ti sei scelta sulla base di stimoli precisi; di certo non sei una che si fa portare dal vento. Come dico io in questi casi: chapeau!!

Cambiare può voler dire anche tornare indietro ma, appunto, con maggiore consapevolezza delle situazioni.

Infine mi confermi, ahimè, che l'editoria tutta è un ambiente di schizzati...

:-)

Gloria ha detto...

A modo nostro siamo tutti capitani coraggiosi. navighiamo nei nostri mari in tempesta e quando non ce la facciamo più e sentiamo il bisogno di riposarci approdiamo qui, in quest'isola felice dove per un pò ci lasciamo cullare dalle parole, dai sorrisi, dalle voci.

michi ha detto...

Cara Anna, dico sempre che ci vorrebbero due vite: una per nuotare in acue più o meno alte e l'altra per trarre le conclusioni e per agire col senno di poi.

michi ha detto...

Sorbole evete visto come ho scritto acque!!! Rob de matt! E' che nel frattempo cerco di lavorare!

amanda ha detto...

@michi: per vedi alla voce amore ti capisco non sai quanto

amanda ha detto...

Cicciuzzo però dillo alle tue donne cosa ti tormenta, non farci stare in pena

maria grazia ha detto...

appunto! per avere avuto l'idea di un post del genere un motivo recondito ci sarà...
dai Gianfra sputa il rospo...ti ascoltiamo

alessandra ha detto...

Hai ragione Michi ci vogliono almeno due vite e godersi quella col senno di poi...

oriana ha detto...

@ gianfra

noi ci siamo esposte molto sinceramente e allora?

Tonino ha detto...

Ciao !
hai fatto un bagno ?

Si sono stato oltre le boe ,nel mare blu ,dove non si tocca.

Ma sei matto?

No, so di poterlo fare perchè un pochino so nuotare,me la cavo anche in apnea,sono capace di immergermi e scrutare li sotto cosa c'è.

E lì l'acqua è fredda ?

Se ti senti bene anche l'acqua fredda non ti dà fastidio.

Vorrei,ma temo di non essere capace, forse è meglio questa sabbia calda ,il sole, dormire, leggere.Però ,a pensarci ,un giorno vorrei provare, mi puoi aiutare ?

Perchè no ,con calma facciamo due passi fin dove si tocca, poi un passo in più, e fra qualche tempo dove non vedrai il fondo.E se non conosci il metodo per riposarti galleggiando, ti potrò assistere , tranquilla, con calma.

Va bene ,mi hai convinta, vengo.

Nel tempo.
Tutto avviene accumulando esperienza, gioie, dolori,conquiste e delusioni nel tempo.
ci sono desideri che vorremmo si verificassero immediatamente ed invece ,passano gli anni.
Se ci troviamo a questo punto è perchè la nostra torretta l'abbiamo costruita giorno dopo giorno, inchiodata ,fissata con cemento, con il gesso o con la carta.
E se è crollata ? Se è risultata solidissima ? Se è stata ricostruita meglio che pria ?
Fa parte della storia ,di quella di ognuno di noi e che prima o poi ,Michi in parte l'ha accennata, ci racconteremo davanti ad un caffè.

Mi preparo ,vado a lavoro !
Ciao belli.

alessandra ha detto...

Infatti Gianfranco, come ha notato Amanda, questo post avrà una ragione....

michi ha detto...

Tonino, ma come ho fatto senza di te fino ad ora?

Gianfra' non penserai mica di appellarti al quinto emendamento?

amanda ha detto...

Abbiate fede risponderà quando potrà sarà in soccorso di chissà quale ospedale

Anna S ha detto...

Eh il nostro informatico getta il sasso e leva la mano...

:-)

Ma forse non ha tanta voglia di raccontarsi su questa cosa e voleva giusto un ventaglio di pareri generici sul prendere il largo...

amanda ha detto...

e cmq Ginfra, se questo ti può servire RICORDATI CHE DEVI CAMBIARE LAVORO

claudia ha detto...

Infatti Gianfra: ricordati che devi cambiare lavoro!! ;-)

GianfraH ha detto...

Ciao,
eccomi con il computer redivivo, ieri e' stata una giornatina che non raccomando nemmeno al mio peggior nemico; tra le tante il disco del pc di lavoro ha fatto crock e ho fatto nottata a recuperare i dati.

E' un po' complicato da descrivere questo mio momento, imbarcato gia' nelle mille cose quotidiane cerco di far mente locale per fare la milleunesima, consapevole del fatto che "potrebbe comportare tante difficolta'...". Pericoli no, problemi neanche, difficolta' e cambiamenti si.
Tutto qua?
Si. :-)

Volevo saggiare come affrontate i periodi di cambiamento... io li affronto pensando, pensando, pensando, pensando. A volte mi piacerebbe poter avere la possibilita' di riavvolgere il nastro, come si fa coi computer o con le registrazioni quando vanno male... si ripete da capo finche' non viene la buona. Sarebbe facile, no?

Diceva un tale che siamo arrivati qui senza il manuale delle istruzioni per la vita e che ogni giorno dobbiamo scriverne una pagina... a me sembra piu' un diario. Paura del futuro? No, pero' piccoli passi, perche' se laggiu' ci sono veramente i leoni, meglio perdere un dito che la mano :-)

Ciao!

g.

alessandra ha detto...

Eh sì riavvolgere il nastro a volte sarebbe veramente utile per uscire da certi momenti d'empasse che sembrano durare un pò troppo..

michi ha detto...

Caro g. mi prendo la libertà di baciarti sulla fronte, spero mi perdonerai cotanta sfrontatezza.

Mi sovviene Liga ed il suo "credo"..
per l'allusione al libretto di istruzioni..

Alle volte quelli che sembrano leoni sono in realtà dei grossi micioni.

amanda ha detto...

Sinceramente meglio non perdere neanche il dito, ti insegna Gloria come fare: ti armi di un badile ed il primo leone che passa con fare minaccioso, ma solo quelli con fare mianccioso, slam una bella badilata sui denti, GLoria assicura che funziona

alessandra ha detto...

Ah cara Michi il Liga con il suo credo..che bella canzone, non so se il nostro Gianfranco sarà contento perchè inspiegabilmente a Ligabue non piace...

michi ha detto...

@Alessandra: si è sempre in tempo per cominciare ad ascoltarlo oppure ad apprezzarne un testo se proprio non ti va giù.

Gloria ha detto...

Cara Amanda hai ragione : la vita è una giungla e un badile a volte ti salva la vita.
contro i leoni cattivi un bel colpo ben assestato sul naso, agli altri solo pat pat sulla testa.

alessandra ha detto...

Scusate volevo dire inspiegabilmente a Gianfranco Ligabue non piace, ho fatto un pasticcio con le parole!!!

Anna S ha detto...

Neanche a me Ligabue piace né io, credo, piacerei a lui...!

alessandra ha detto...

Michi che dici se facciamo due cd dei pezzi migliori di Ligabue e li regaliamo ad Anna e Gianfranco per farli ricredere?

GianfraH ha detto...

@Alessandra

[mode bastardo dentro ON]

...basta anche un solo brano, poi lo metti in loop e ottieni l'intera discografia :D

[mode bastardo dentro OFF]

:D

g.

maria grazia ha detto...

Ale e Michi ve li preparo? su questo pc ho memorizzato ben 39 canzoni del Liga...

GianfraH ha detto...

@Ale

infierisco?

Hai usato le parole "migliori" e Ligabue nella stessa frase e mi e' andato in tilt nuovamente il computer :DDDDD

g.
(non mi piace proprio... perdonami)

Anna S ha detto...

Se canta Neri Marcorè ci sto!! Sarebbe un regalo graditissimo!!

GianfraH ha detto...

@Michi

Non si sapra' mai se un leone all'apparenza feroce sia un micino o il piu' innocente dei gattini sia un graffiatore malefico (Ilèa era cosi'... mi faceva gli agguati tipo Kato con l'ispettore Clouseau )
fino a quando non si "esplora" avvicinandosi con la mano :-)

Piccoli passi... ci si fa meno male :-)

Grazie per l'affettuosa effusione :-)

g.

alessandra ha detto...

@Gianfranco
Va bene cercherò di non offendermi. Mi piace molto l'espressione mode bastardo dentro on/off, è una tua invenzione, te la posso prendere in prestito qualche volta?

@AnnaS
Anche se sono fan di Ligabue, l'imitazione di Marcorè la trovo fantastica, con la famosa chitarra "Struttocaster" in sugna di maiale!! Una vita da prodianoooooo...

@MG

Tu sì che te ne intendi!

GianfraH ha detto...

@Ale

...dai, sai quanto mi piace scherzare :-)

l'espressione non e' mia... l'ho mutuata dal gergo dei ffff ssss giovani... se non ci sei dentro sei vecchia... ffffssssggg :-)

g.

Anna S ha detto...

Ftftftft frftfrtfrfrtf... fratello... mio fratello... frtfrtrfrtrfrtffrtrf....

Sei vecchio...! (cit. ovviamente...)

:-)

Gloria ha detto...

A PROPOSITO FFFTF FTT FTELLO FTELLO oggi ho letto sul giornale che finalmente Fiorello arriva Genova!! il 16 e 17 aprile! non vedo l'ora! questo fine settimana vedo di procurarmi i biglietti.
mi mancava proprio un pò di fiorello ben fatto.

Anna S ha detto...

@Gloria che bello!! Dalle mie uggiose parti mi sa che non verrà mai...

:-(

Gloria ha detto...

Anna : ma non dire così, non vivi in un posto uggioso!
devi monitorare il suo sito. io ho guardato : fa poche tappe : il 19-20 febb è a roma, poi va Mantova pesaro torino e infine a genova.
di solito poi aggiunge sempre delle date. a maggio giugno sicuramente farà milano. ci va sempre in primavera. abbi fede

alessandra ha detto...

Neanche dalle mie...forse a Pescara...per ora non è previsto.

alle ha detto...

Quando ho imparato a nuotare, mi sono tuffata in acqua dove non toccavo e mi sono lasciata andare.
Avevo 10 anni.
Questo atteggiamento ha sempre contraddistinto il mio modo di affrontare il quotidiano. Non mi tiro indietro pur consapevole che non sarà semplice e senza sapere se ho le capacità per farcela. In questo modo ho scoperto molto di me e mi sono forgiata il carattere, timido e riservato dalla nascita.
Affrontare il quotidiano è di per sè già una bella impresa, quella che può sembrare banale normalità può rappresentare invece una ricchezza impagabile che non sai di avere fino a quando.......
I grandi slanci verso cose nuove, in teoria migliori, spesso non si concretizzano perchè dipendiamo da
troppi legami e manchiamo di un tantino di egoismo in più.
La porta delle opportunità spesso non si apre proprio oppure nasconde troppe incognite che a venti anni ti possono sembrare stimolanti, ma a quaranta ci giri alla larga. E' la vita che ti porta a ragionare così. Sono però convinta che la terza età aiuterà ad essere più intraprendenti. Chissà......

Non è per spezzare una lancia a favore di Liga, che è quasi mio compaesano, ma all'inizio della sua carriera non riuscivo ad apprezzarlo. Poi un giorno ascoltai meglio le sue canzoni e ci vidi molto anche di me....
Inutile aggiungere che è un personaggio schivo ma alla mano allo stesso tempo. Lo puoi incorciare per le vie di Reggio o nelle campagne di Correggio a fare jogging come uno qualsiasi. Questo conta....

GianfraH ha detto...

@Anna

Fiorello ha fatto tre date a Milano nello scorso Novembre; era a Firenze lo scorso fine settimana, ovviamente mi sono svegliato tardi come sempre e sono rimasto con un pugno di mosche :-))

g.

Anna S ha detto...

Non me ne sono neanche accorta... In effetti compulso altri siti, di gente che "parla, scrive e scrive per altri che parlano" tra i quali proprio Fiorello.

Aggiungo sospiro...

:-))

alessandra ha detto...

@Alle
Anche altri tuoi conterrranei mi hanno parlato bene di Ligabue come persona, d'altronde a differenza di altri centellina le sue presenze televisive. So anche che a volte si ritrova i fan sotto la sua casa di Correggio ed è sempre molto carino anche se riservato e poi mi piace la sua scelta di rimanere a vivere nel suo paese e di non isolarsi nella megavilla chissà dove.

GianfraH ha detto...

@Alle

e' vero, la normalita' e' molto soggettiva e a volte senti storie di quotidianita' che ti spiazzano.

g.

GianfraH ha detto...

@Anna

....eeeebbbasta! :-))))

g.

Anna S ha detto...

@Gianfrah,

al cor non si comanda,
fattelo confermar dalla dottoressa Amanda,

or mi scappa la poesia
non è colpa di Taddia

ozierei tutto il dì
... oggi è solo lunedì...

alle ha detto...

Ale,
per la cronoca e solo per quella, adesso il Liga vive in centro storico a REggio. Ha lasciato la sua casa di campagna a Correggio, si dice non per sua diretta volontà, casa che fu completamente svaligiata nella notte dello storico concerto al CampoVolo, il giorno dei giorni. Se una volta vorrai, c'è un "bel" cammino che ripercorre le sue case. Fine dei pettegolezzi. Buona serata

GianfraH ha detto...

@Anna

lascia stare il corazon
mi par proprio un'ossession

:-)

g.

Anna S ha detto...

Ossessione magnifica,
non proprio salvifica

ondeggia il cor ma senza baldanza,
in una danza senza speranza...

L'ora è quella della malinconia
me ne torno a casa mia

GianfraH ha detto...

@Anna

io non so se passera'
se non c'e' chi lo vorra'

molla la malinconia
un sorriso e scappa via!

:-)

g.

alessandra ha detto...

Noto con piacere che avete ripreso il carteggio poetico sempre in onore dell'uomo che "parla, scrive e scrive per altri che parlano"....è un chiodo fisso ormai per anna, secondo me ha già il poster in camera.

@Alle
Non sapevo di questo trasferimento, grazie dell'informazione.

amanda ha detto...

dirò solo una cosa: io ho una vita da mediano
Con questo chiudo e non dirò null'altro

anzi aggiungerò per Anna o Ginfra la porta dei sogni chiudila tu

GianfraH ha detto...

@Amanda

le porte vanno oliate, altrimenti ci si sveglia bruscamente quando uno esce :-)

g.

amanda ha detto...

ora mi tocca aggiungere: se uno ha una vita da mediano sogna ma ha una certa tendenza a tenere il piedino ben saldo in terra, ma ama oliare le porte per non dare fastidio agli altri :-)

Anna S ha detto...

... Ho già il mal di testa...

alle ha detto...

Si sa, il mediano è quello che fa
il lavoro duro, alla fine salva
il gioco e lo fa ripartire. Senza prendersi applausi, riservati al
marcatore.
Di gran lunga meglio, una vita da
mediano.........
Buon giorno a tutti voi !

alessandra ha detto...

Buongiorno Alle!
Sì il mediano è un ruolo fondamentale nel campo e nella vita, è un ruolo che tocca a molti, volenti o nolenti, ma c'è chi lo sa fare con stile, con amore e col sorriso sulle labbra.

GianfraH ha detto...

@Alle & Ale

faccio vanto di non intendermi di calcio e affini; nella figura di quello che si sporca le mani mi ci rivedo anche io. Mi dicono che dovrei delegare di piu', ma poi dov'e' il divertimento? :-)

g.

michi ha detto...

Il divertimento lo trova chi delega, perchè ha il tempo di distrarsi.
Se rinasco imparo anch'io.
Non sarà un po' il delirio di onnipotenza quello di chi non delega e tira sempre la carretta di tutti?

Anna S ha detto...

@michi, molti capi purtroppo sono così.
Credo che però Gianfranco intenda un altro tipo di delega, evitando la quale riesce ad essere responsabile del suo lavoro dall'inizio alla fine. Dico bene? Più che di delega si tratta di responsabilità. Ed è prassi per molti, ahimè, delegarla...

claudia ha detto...

Anna, parole sante, purtroppo...
Per fortuna non credo sia il caso del nostro Gianfrah, almeno finché non si decide a cambiare lavoro! ;-)

alle ha detto...

Più che divertimento, nel ruolo di mediano vedo la capacità di fare
il cosiddetto lavoro "oscuro" che
non è tanto appariscente da farsi notare e ammirare, ma che è utile e fondamentale perchè tutto il resto giri. Prova a togliere un mediano in qualsiasi ambiente di lavoro e allora si che inizia il divertimento.
In quanto a delegare,
dipende sempre da quanta voglia o pazienza si ha di mettere a disposizione degli altri le nostre conoscenze/esperienze. So che "Nessuno è indispensabile", ma è anche vero che a me mancano le persone con cui suddividere il lavoro e allora anche le migliori intenzioni......

michi ha detto...

Hai mai visto coloro che si sporcano le mani, rilassati e tranquilli? Io vedo più spesso in questo stato i "beati" che dribblano le responsabilità manco fossero un calciatore brasiliano.
In questo non c'è differenza tra capi, operai, manovali o casalinghe: c'è chi si carica in spalla lo zaino e chi pensa tutto il giorno a trovare il modo per non farlo.
Comuque sì, convengo con Claudia e co. a Gianfra' cambia lavoro!!!
Ma la domanda poi è la seguente: ma se ne trova facilmente un altro? (di questi tempi, regolarmente retribuito ecc.)

alessandra ha detto...

Sì a volte è il deliro d'onnipotenza, altre volte è anche il senso di responsabilità, soprattutto se non hai dei colleghi o collaboratori validi o operosi. La maggior parte delle volte che delego mi va male sul lavoro e anche nel privato, vi faccio due esempi per tutti, allora sul lavoro l'altro giorno ho chiesto a una collega di portare un documento a un collega che lavora nella stanza a fianco alla sua che lo aspettava con urgenza, ebbene mi richiama il collega dopo mezzora chiedendomi del documento che non gli era arrivato, insomma sono andata in bagno e l'ho trovato sul piano del lavabo, la mia collega se l'era scordato lì...eccovi invece il racconto privato, una volta dovevo andare in vacanza con amici, in genere mi delegano alla prenotazione dell'albergo, bene io avevo prenotato tutto, un mio amico ha detto non ti preoccupare l'indirizzo e l'itinerario dell'albergo me lo stampo io che guido la macchina, bene ci siamo ritrovati in una landa desolata perchè lui aveva scordato di farlo..ovviamente questi sono due episodi molto banali, ma succede anche per cose più importanti. Il primo esempio che mi viene in mente è quando c'è da assistere una persona malata o anziana, io ho vissuto spesso con le nonne in casa e non ciamo mai tirati indietro anche quando c'era da rinunciare a una vacanza, lo stesso non si può dire di altri miei parenti e non dico altro. Si può delegare solo a persone affidabili e mi sa che ce ne sono pochine in giro, ecco perchè ad altri tocca fare i mediani, i furbi sono troppi.

alle ha detto...

Infatti il ruolo di chi si sporca le mani e che non ha paura di metterci tutto l'impegno, può sembrare un ruolo da perdente. In
verità è il modo per adempiere si
al proprio dovere, ma anche e soprattutto per essere persone vere, pronte a imparare e a rispondere dei propri errori. Non esiste paragone.
Delegare presuppone sempre anche l'assunzione di responsabilità, piccole o grandi che siano. L'importante resta sempre l'onestà delle intenzioni. Di chi dà e di chi riceve.

michi ha detto...

@Alessandra: potevi chiedere al tuo collega di tenerti il gioco e di andarle a chiedere il documento che a questo punto non si sarebbe mai più trovato perchè già in mano del diretto interessato.
Una smaltita ogni tanto a 'ste colleghe/i un po' troppo pimpinelli serve. Io in questo ho sempre l'interruttore su BASTARD ON.
Questo tipo di inconvenienti possono essere documenti giudiziari dimenticati che fanno uscir di galera il mafioso, analisi cliniche importanti, dati per effettuare bonifici etc etc

amanda ha detto...

@Michi: però che ideona!

Anna S ha detto...

Ecco io l'interruttore su Bastard on ce l'ho solo su me stessa Malaussène fino in fondo.

amanda ha detto...

io l'interruttore ce l'ho impostata su "giocondo scritto in fronte"