3 febbraio 2010

Lo shampoo e l'apatia







L’altro giorno ho riascoltato con piacere questa canzone di Gaber. "Lo shampoo" si presta a molteplici interpretazioni anche più profonde, ma ogni volta che la sento, istintivamente mi viene sempre in mente un tipo di persona che sopporto a fatica, ossia l’apatico, ovviamente non mi riferisco all’apatia che ci coglie tutti ogni tanto dopo una delusione o un momento difficile o che deriva dal vivere in posti lontani dagli avvenimenti e un po’ troppo quieti, tutti ci lasciamo vivere ogni tanto, ma alludo piuttosto a quell'apatia divorante di fronte a tutte le cose, dalle più grandi alle più piccole, quell’apatia per partito preso e come modo di essere.
Mi piace quello che dice Gaber nell’introduzione a questa sua esibizione dal vivo, bisogna metterci energia, forza, amore, passione, qualunque sia la scelta di vita che facciamo, nei nostri rapporti, nei nostri hobby o almeno provarci. Il mio karma mi ha messo spesso di fronte persone apatiche e prive di entusiasmo; nel mio ufficio la parola d’ordine è “niente di che” (possibilmente bisbigliata, sussurrata o detta comunque con un filo di voce), che fai? “niente di che”, dove vai? “niente di che” che facciamo con quel progetto? “niente di che”. Zero iniziative e zero entusiasmo, al limite nel dubbio si fanno uno shampoo (cit.). E la mia vitalità compressa si tramuta in nervosismo nel mio stomaco.
Ecco perché adoro il variegato popolo di questo blogghino, ognuno di voi ha un’energia speciale che impiega nei rapporti umani e nelle sue passioni, la lettura, la cucina, la fotografia, la musica, la collezione di mani e cappelli (!!!), il ricamo, la parola in ogni sua forma.….un’energia che traspare dall’entusiasmo che mettete nel partecipare ad ogni spunto di discussione.

E voi che rapporto avete con gli apatici e l’apatia?


24 commenti:

alessandra ha detto...

Non mi chiedete che cosa è successo alla grafica,oggi fa le bizze, nell'anteprima del post i caratteri erano diversi, non minuscoli così e anche gli spazi erano un po diversi...sorry!

mariangela ha detto...

@alle di apatici e di apatie ne sono sommersa,Gaber e' un grande

amanda ha detto...

secondo me c'è apatia ed apatia: C'è l'apatia di chi si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato, per scelte non sue, per necessità: vive male una situazione, la subisce e non reagisce o per carattere o per amarezza. C'è invece l'apatico per mancanza di interessi, di passioni,di spinta vitale e quello è meglio che si faccia uno shampoo con seconda passata

alessandra ha detto...

@Amanda
Infatti io mi riferivo al secondo tipo di apatico, quello con mancanza di interessi..nell'altro caso come dicevo nel post è un'apatia frutto appunto di circostanze sbagliate, del sentirsi "in prigione"..

amanda ha detto...

scusa Ale ma dopo una certa ora anche le letture dei post sono randomizzate evidentemente

claudia ha detto...

Io qualche volta fatico a distinguere questa apatia da una profonda tristezza, solitudine...
Quindi alla fine le persone apatiche mi mettono a disagio piu' che darmi fastidio. Mi rendono malinconica e non mi piace esserne circondata.
Per fortuna la mia famiglia e i miei amici sono tutti un po' matterelli e ognuno ha le sue passioni, i suoi interessi, spesso le sue fissazioni..

Sul lavoro purtroppo la situazione spesso é diversa!
Chissà perché, invece, immagino che alcuni ambienti lavorativi siano allergici alle apatie per definizione.

Beh, si é fatta una certa... Vo a dormire. A domani!

Tonino ha detto...

Mancanza di emozione
Mancanza di emozionare
ne ricerca delle emozioni.
Più grave ,non emozionare nessuno
passare indenni schivando angoli,
non chiedendosi 'cosa sono' per il prossimo.

Tristissime le famiglie che si ammalano di apatia. Dramma voluto o indotto dall'invadenza di suocere, dalla crisi occupazionale, dall'età e/o da malattia, dal luogo di vita.

Leggo che fra di voi circolano ,o meglio , vegetano , stormi di apatici, che condizionano, rallentano, costringono il luogo rendendo l'aria lenta.

Ok , amici rock, questo è un posticino per evadere, per scrivere, per sprimere ,per rendersi meno timidi o per scrollarsela di dosso, chi più chi meno.

Bacetti,ma...
li rivoglio !

Gloria ha detto...

A volte sono gli eventi della vita che portano una persona all'apatia. quando magari il destino si accanisce diventa facile accasciarsi e lasciare che tutto, il bello e il brutto, scivoli addosso.
Io cerco sempre di reagire, di mostrare segni di vita. perchè finchè dico la mia, finchè mugugno, finchè faccio pazzie per qualcosa in cui credo allora vuol dire che sono ancora viva.
chi non ha più voglia di dire niente, chi non si guarda più intorno, perde colore e allora deve farsi uno shampoo alla svelta.

alessandra ha detto...

@Claudia
Infatti forse certe apatie ti mettono proprio a disagio, forse è anche quella la parola giusta.

@Gloria
E' vero anche mugugnare e fare pazzie è un modo per sentirsi vivi, per dire ci sono.

oriana ha detto...

l'apatia non la conosco e mi fa veramente pena chi è apatico, quando è patologica è l'anticamera della depressione. Non saprei vivere senza i miei interessi, ma anche commentare un film, un libro, una poesia è vita. Commentare questo blog poi è il massimo.

Ale "niente di che" è un cocetto orribile, è come dire "cosa vuoi che faccia? Io sono niente"

oriana ha detto...

concetto

alessandra ha detto...

@Tonino
Mancanza di emozioni date o ricevute, hai ragione ci si può veramente ammalare per questa mancanza.

Anna S ha detto...

"Niente di che" lo dico tutti i giorni anch'io, aiuto!! Ora mi caccerete dal posto delle fragole.

:-)

Più che apatia la miaè proprio accidia, aggravata da una forma, seppure leggere, di astenia che impedisce di sentirsi riposati. E questo non aiuta.
Sono diventata apatica nei confronti di cose per le quali, una volta, sarei stata capace di discutere per ore. Ma, come dice Gloria, finché si borbotta per qualcosa, oppure, in positivo, ci si entusiasma, si è vivi.

Chi invece si entusiasma sempre per niente, l'ottimista acritico che deve sempre vedere tutto rose e fiori, a tutti i costi e, soprattutto, costringere e convincere il prossimo a fare lo stesso, è il primo ad esser vittima della peggiore apatia.
Ma ha il vantaggio di farmi imbufalire, quindi ha anche lui un preciso ruolo nella grande catena dell'essere.

:-))))

claudia ha detto...

Grazie Tonino!!!
Ti restituisco tanti bacetti!! Buona giornata a tutti.

alessandra ha detto...

@AnnaS
Non mi sembri affatto una persona apatica con tutte le tue mille curiosità intellettuali e non....secondo me sei una persona molto vitale, questo traspare sempre dalle tue parole, la vitalità si esprime anche nel gusto che hai per la battuta, la tua ironia, la voglia di spazzare via tutti i refusi (!!!), la curiosità per i libri, per i viaggi, per le storie, non ci credo proprio che sei apatica nel senso deteriroe che intendo io.
Se parli di pessimismo o rassegnazione quello ce l'abbiamo un pò tutti in alcuni ambiti della vita.

Anna S ha detto...

@Alessandra, troppi complimenti, grazie!
Adesso non ho scuse, devo andare a lavorare... con entusiasmo!!

:-))

GianfraH ha detto...

@Alessandra

a volte è la routine che gioca questo tipo di scherzi; l'apatia e' solo il risultato. La routine, la mancanza non di obiettivi ma di un desiderio raggiungibile e al tempo stesso appagante a volte fa cadere nel vortice di... "e sticazzi?" (perdonatemi il francesismo).

Sul "niente di che..." oramai potrei scrivere anche un libro :-)

g.

claudia ha detto...

A volte il "niente di che" é solo un modo per tenere alcune persone fuori dalla propria vita.
Per quel poco che ho visto qui sul blogghino non mi sembra che nel tuo caso sia sintomo di apatia!
O sbaglio?

oriana ha detto...

@ Anna hai perfettamente ragione l'ottimista a tutti i costi è irritante e forse più dell'apatico, almeno quello lo lasci nel suo brodo.
Il tuo "niente di che" è sicuramente "lasciami in pace, non ho voglia di parlare con te" detto educatamente. Una che rincorre treni non è affatto apatica, è una che prende il toro per le corna

Anna S ha detto...

@Oriana, o il treno per il locomotore!

No, se non ho voglia di parlare con qualcuno, tronco decisamente la conversazione ma mi trovo psesso a rispondere a molte domande col "niente di che": che cosa fai stasera? 99,9 volte su 100 rispondo "niente di che".
Che cos'è successo in ufficio? Ecco no, lì succede sempre di tutto sicché ci sarebbe materia per fior di libri... Altro che niente di che!

:-))

alessandra ha detto...

Brava Oriana, mi ero dimenticato che Anna partecipa anche alla gara olimpica di rincorsa al treno con tanto salto di molti ostacoli...altro che apatica!

alle ha detto...

Ale,
bello e interessante il tuo post.
Forse quel senso di apatia generalizzata, che vedo di colore grigio indefinito, porta anche a far si che si accettino cose impedite legittimamente.
Restringendo il campo d'azione, nel nostro piccolo dovrebbe essere
doveroso che le azioni di ognuno fossero intrise di energia, forza, passione. Un uomo senza qualità (per dirla alla Musil) è la più triste e pericolosa espressione che una società possa avere e non è auspicabile nemmeno averci a che fare. Potrebbe essere contagioso.
Invece mi unisco a te Ale, per dire che la frequentazione di questo blogghino porta esattamente all'effetto contrario.
In quanto a Gaber, ho avuto modo di vedere diversi suoi spettacoli. Nessuno poteva uscire dal Teatro senza essersi sentito toccato nel vivo, non c'era destra o sinistra, era solo genere umano e lui pareva conoscerlo meglio di tutti.
Mi domando solo cosa ci fa sua moglie lì dov'è.

alessandra ha detto...

@Alle
Che fortuna aver visto Gaber dal vivo, immagino che esperienza! Io purtroppo non ho avuto questo piacere, anch'io mi sono chiesta spesso quale fosse l'affinità con sua moglie, sarà il solito luogo comune degli opposti che si attraggono? Mah..

michi ha detto...

@Alessandra & Alle: me lo sono chiesta tante volte anch'io. Evidentemente anche i grandi hanno il loro tallone d'Achille e anche lui in gioventù ha commesso una ca@@ata.