5 marzo 2010

Fiamma, non solo alla radio




Fiamma Satta è nata il 26/08/1958 a Roma, dove vive e lavora. Ha due figli. E’ giornalista professionista. Nel 1993 le è stata diagnosticata la Sclerosi Multipla e, da allora, la sua qualità di vita è andata via via peggiorando. Ma non tutto viene per nuocere… Non può più sciare ma ha avuto più tempo per scoprire, per esempio, una gran passione per il teatro di Eduardo De Filippo, ed è stato per lei sicuramente meglio che infilarsi scarponi stretti. Si è laureata alla Sapienza di Roma in Storia Moderna. Ha pubblicato la sua tesi (Predicatori agli ebrei a Roma nel XVII secolo) e per diversi anni ha svolto ricerca storica per il Dizionario Biografico degli Italiani dell’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani. Dal 1984 ha firmato, condotto e interpretato numerosi programmi radiofonici a partire da La strana casa della formica morta (1985), fino alle fortunate edizioni della posta del cuore in diretta di Radio2, con F. Visca: dal 1995 nella forma di una sit-com umoristica quotidiana in oltre 1800 puntate (Fabio e Fiamma e la trave nell’occhio), dal 2005 al 1°gennaio 2010 in Fabio e Fiamma, un dialogo quotidiano con gli ascoltatori sui temi dell’amore. Nell’agosto 2009 è stata l’autrice e la conduttrice di L’una storta, un programma su Radio2 in diretta quotidiana, con indignazioni e ospiti vari. Fiamma Satta è stata co-soggettista e co-sceneggiatrice del film di Carlo Verdone Ma che colpa abbiamo noi (2003) con relativa candidatura al Davide di Donatello e ai Nastri d’Argento come miglior sceneggiatura.Dal 2005 firma la rubrica settimanale “Fuoco & Fiamma” su Vanity Fair. Collabora dal 2006 a La Gazzetta dello Sport con commenti sulla cronaca chiamati “La scintilla” e dal giugno 2009 con la rubrica “Diversamente aff-abile, diario di un’invalida leggermente arrabiata”. Ha pubblicato con Visca per Rai-Eri Fabio e Fiamma e la trave nell’occhio (1997) e Il secondo libro di Fabio e Fiamma (2000). Ha scritto Rose d’amore, con prefazione di Fiorello e postfazione di Carlo Verdelli, per Newton Compton (2007).



Questo è un semplice test per scoprire, eventualmente, se ci sia un abilione nascosto in voi:


1) Avete un appuntamento di lavoro. State girando da 40 minuti per cercare posto. Finalmente parcheggiate. Solo dopo essere scesi dall’auto ed esservi già ravvivati i capelli, vi accorgete che è un posto invalidi. Cosa fate?
A Risalite in macchina e continuate a girare.
B Lasciate un biglietto sul cruscotto, con il vostro cellullare, mille scuse, e la promessa di tornare a breve.
C Alzate un sopracciglio, e vi allontanate

2) Siete in una sala cinematografica. Arrivati al vostro posto presegnato sul biglietto, lo trovate occupato da un uomo. Con la coda dell’occhio vi accorgete che ha un bastone. Cosa fate?
A Gli chiedete qual sia il suo posto e ci andate voi
B Cominciate a brontolare a voce alta sperando che l’uomo si accorga da solo del suo errore
C Con gentilezza lo accompagnate al posto che gli spetta


3) Siete in un luogo pubblico. Vi scappa urgentemente la pipì e vi dirigete verso il bagno. Una persona con andatura claudicante ha il vostro medesimo obiettivo. Cosa fate?
A Rallentate l’andatura e aspettate che entri prima di voi
B Chiedete alla persona se, per favore, potete precederlaC La superate, vi chiudete in bagno, fate pipì e vi sbrigate ad uscire il prima possibile


4) Di quale comportamento vi vergognereste di più se colti in flagrante?
A State parcheggiando in un posto invalidi
B State cercando di passare avanti in una fila
C Con le dita nel naso al semaforo


Mi spiace, se avete risposto C a più di una domanda, attenzione, ci potrebbe essere un abilione nascosto in voi! Se avete risposto C a tutte, siete pericolosissimi!


Vorrei ricondurvi a questo blog, per chi ancora non lo conoscesse, dove sono arrivata per caso e con grande sorpresa e malinconia ho appreso della malattia che affligge Fiamma da molti anni. Poi scorrendo gli argomenti dei post ho capito e apprezzato la necessità di questa persona straordinaria di parlare della vita che riguarda le persone invalide .
Soprattutto ho capito il mio bisogno di saperne di più senza scuse e senza pensare che una malattia invalidante significhi vivere in modo incompleto. Grazie Fiamma, da oggi le sono ancora più affezionata.
Foto Fiamma Satta


20 commenti:

oriana ha detto...

conosco il sito di Fiamma e lo leggo ogni giorno, ce lo ha fatto conoscere Amanda. C'è veramente di che riflettere

amanda ha detto...

ma la prima cosa che mi ha sconvolto è sapere che la Fiamma lieve che conoscevo dalla radio, stava lottando da anni con quella brutta bestia della sclerosi multipla, avevo scritto due righe a Fiamma rammaricandomi dell'omicidio per mano di Mucciante di Fabio e Fiamma, lei molto carinamente mi aveva ringraziato e così più tardi mi ha invitata a leggere il suo blog dal quale ho appreso delle sue difficoltà, se uno legge uno dei primi post c'è da mettersi le mani in testa e strapparsi i capelli per la malvagità di certi sciacalli ( e mi dispiace per lo sciacallo in quanto bestia)

Anna S ha detto...

Ho scoperto anch'io di recente - e grazie ad Amanda - della malattia di Fiamma che ascoltavo fin dal liceo e dai tempi della Trave nell'occhio.
Ho fatto per 7 anni volontariato con persone disabili e, per certe cose, la posso certamente capire, pur avendo la fortuna di essere una persona sana (anche se non di mente, questo ormai lo sapete!).
Questo tuttavia non esclude che io possa tenere, magari inconsciamente, comportamenti da abiliona. Temo che a volte capiti anche a me.

amanda ha detto...

sì ma posteggiare nel posto disabili è inqualificabile

Gloria ha detto...

Qui in paese i parcheggi per disabili sono spesso occupati da altri. anzi nel mini market dove vado io il parcheggio per disabili è il primo, il più vicino alla porta d'ingresso. è l'unico posto perennemente occupato. se lo litigano tutti, non disabili ovviamente...è una vera ingiustizia!

Anna S ha detto...

Io non uso mai la macchina, se non sotto tortura, quindi non ci ho mai fatto caso. Ieri sera, però per andare al cinema, cercando un parcheggio ho piacevolmente notato che quelli per disabili erano liberi

maria grazia ha detto...

Anche io ho scoperto la malattia di Fiamma perchè lo ha raccontato Amanda.
Il posteggiare nei parcheggi destinati ai disabili è inqualificabile, ma il posteggiare davanti agli scivoli che a Milano sono stati fatti apposta per consentire la discesa dal marciapiede alle mamme con passeggini e carrozzine e per i disabili?
Come lo definite?

amanda ha detto...

in generale il posteggio sui marciapiedi, sulle piste ciclabile, sulle discese per le carrozzine è il segno di una tale inciviltà!

Laura ha detto...

Ho ascoltato Fabio e Fiamma tutte le mattine per anni e non ho mai avuto il sentore che fosse ammalata, sicuramente per radio non ne ha mai parlato, e ha portato il suo peso sempre con difnità e rispetto per gli ascolattori. Io vivo in un paesino di poche migliaia di persone, si vive la malattia di una persona come una malattia di tutti cercando di dargli una mano, ma bastano pochi chilometri e ti ritrovi nel casino cittadino e ogni metro guadagnato in macchina sembra un traguardo. In città sparisce l'umanità e la solidarietà, nessuno ti conosce e tutti sono liberi di morirti accanto senza strillare e sensa lasciare traccia.

Ciaaaooo

Lau

oriana ha detto...

le liti per i parcheggi provocano 1o 2 morti l'anno, quindi non c'è da meravigliarsi per l'inciviltà dei parcheggiatori selvaggi

stefania ha detto...

io temo che ci sia un abilione nascosto in ciascuno di noi. siamo abituati al peggio e quindi spesso di alcune cose neppure ci rendiamo conto.
da arch. dico che ancora oggi, in italia, nonostante la normativa adeguata, la progettazione senza barriere architettoniche sembra essere una cosa da extraterrestri. purtroppo non ci si rende conto che anche un solo banalissimo gradino, per chi non cammina sulle sue gambe, è un ostacolo enorme... ognuno di noi ragiona solo per quel che conosce e che vive, solo per la sua limitata e personalissima esperienza.

bisognerebbe ogni tanto cambiare prospettiva. basterebbe anche questo.

amanda ha detto...

vicino a casa mia c'è il cavalcavia della stazione: da un lato hanno sostituito gli scalini con una rampa e dall'altra no perchè il dilivello era troppo e la rampa diventava troppo lunga, così se uno sale con la carrozzina poi non può più scendere: GENIALE!

alle ha detto...

Giusto Stefania, bisogna provare
a cambiare prospettiva e mettersi
nei panni di chi sta peggio. Solo
così possiamo iniziare a capire..
ed è ancora poco.
Io penso che una persona invalida abbia diritto di vivere come tutti
tenendo ben presente le sue difficoltà. L'aiuto degli altri è fondamentale e si concretizza nelle cose più semplici come lasciare libero il parcheggio o non ostruire gli scivoli oppure nel non escluderli dalla vita lavorativa e sociale. Per questo mi fa ancora più rabbia la "sparizione" di Fiamma dalla radio che per tanti anni è stato il suo quotidiano. Non si sono
vergognati nemmeno di questo.
Bassezza infinita..........

Marilina ha detto...

..."e senza pensare che una malattia invalidante significhi vivere in modo incompleto."

Bellissime queste parole, che la dicono lunga su quanta strada (in tutti i sensi) c'è ancora da fare.

Ce la faremo?

A far sì che persone con handicap fisici e psichici, persone semplicemente in difficoltà, anziani, emarginati, stranieri, diversi, abbiano diritto ad avere diritti?

Sì, ognuno per quello che può, parlando, diffondendo notizie e "facendo cultura".

Gocce, ma sono le gocce che scavano le montagne.

Buon week-end, compagni di blog!

Marilina ha detto...

Ci sia (ancora fa fare).

Almeno l'italiano sallo (per far cultura...).

Anna S ha detto...

Che bello che qualcuno dedichi un pensiero al congiuntivo, la considero una delicatezza d'altri tempi.

:-))

michi ha detto...

Grazie Alle per questa tua splendida testimonianza.
La coscienza civile è qualcosa che purtroppo non si può inoculare nelle persone obbligatoriamente come per i vaccini: sarebbe invece utile perchè l'inciviltà è un'epidemia perniciosa poichè anche coloro che si creano degli scrupoli si lasciano trascinare con la scusa del "tanto lo fanno tutti".
Ma tanto ormai le regole chi le segue più? Alzo il calice a coloro che stasera stanno creando delle regole ad hoc per i cavolacci loro: scurdammuce 'o passato simme 'e Napule paisa'
Stasera sono pessimista.
Tristessa.

Anna S ha detto...

@michi, quanto hai ragione... Mi sento più impotente del solito in questi giorni. Non poteva che finire così ma, cavoli, per quanto ancora deve durare??

alessandra ha detto...

Basta veramente fare un giro nelle nostre città per rendersi conto, come diceva Stefania, delle barriere architettoniche che ci sono per i disabili. Ultimamente almeno ho incontrato disabili che salivano in treno, almeno la salita in treno è diventata più agevole di prima, anche se a volte manca il personale che aiuti queste persone che sono costrette ad aspettare a lungo.

alessandra ha detto...

Un pensiero per Fiamma.