3 agosto 2010

C'era una volta





C'era una volta un uomo che si chiamava Salvo, se Salvo aveva tanti amici nel mondo era per il suo carattere. Salvo il carattere lo doveva a suo padre Andrea, un carattere fumantino, a volte, ma paziente nella ricerca del bandolo di matasse ingarbugliate, intelligente, rivendicatore ed amante dei propri spazi, ma decisamente non un uomo solitario, leale e con un innato senso civico che gli aveva fatto abbracciare il lavoro a cui si dedicava da molti anni. Ma se Salvo era diventato l'uomo che era lo doveva anche a sua madre Elvira, Elvira lo aveva sostenuto fin da principio, gli aveva dato la forza di credere in se stesso, uomo siciliano, conoscitore del bene e del male della sua gente, una conoscenza del territorio che gli permetteva di saper leggere nelle persone. Elvira aveva concesso sempre a Salvo di parlare la sua lingua, la lingua della sua terra e di fare di lui un uomo autentico. In molti lo avevano scartato, troppo siciliano, quindi troppo limitato. Elvira invece lo aveva spronato a coltivare le sue radici.
Salvo comprese fino in fondo il sostegno dei suoi genitori e quando trovò la via del successo fu infinitamente riconoscente, con devozione con infinito affetto.
Amiamo Salvo Montalbano quindi siamo vicini a lui ed alla sua famiglia in questo momento di lutto per la perdita della madre Elvira Sellerio

17 commenti:

alessandra ha detto...

Davvero una bella favola, una storia fatta di tenacia, cultura,amicizia, attaccamento alle proprie radici e nel contempo capacità di allargare lo sguardo oltre la Sicilia.
Peccato solo che la fine, purtroppo passo obbligatorio per tutti, di Elvira sia arrivata troppo presto...ecco se fosse davvero una favola mi piacerebbe che il principe Salvo potesse svegliare la sicula addormentata Elvira con un bacio...
Buon vento Elvira e grazie per tutti i libri che ci hai permesso di leggere, nel mio scaffale quelli Sellerio hanno dei ripiani tutti per sè, mi piace molto il loro formato blu così raffinato e compatto.

maria grazia ha detto...

una donna tenace e lungimirante, leggevo su wikipedia che ha cominciato pubblicando Sciascia, poi ha fatto conoscere Bufalino, Camilleri, Carofiglio, e anche Lucarelli, è una perdita per tutta la cultura italiana.

Gloria ha detto...

Penso che le famiglie di editori siano tutte speciali. tutti hanno storie meravigliose alle spalle e anche lei, una regina nel suo lavoro, ha avuto una vita ricca di incontri e di preziose amicizie.
mi incuriosisce leggere la vita di chi ha dedicato tutte le sue forze a diffondere cultura, a far conoscere giovani impegnati e dotati, a incoraggiare talenti della scrittura. E' un lavoro che sicuramente gratifica ma richiede molta abilità e fiuto. Lei ne aveva sul serio
Per questo ci mancherà. La letteratura ha bisogno di persone come lei.

amanda ha detto...

investire in cultura (e non come alcuni che non vengono dalla cultura, ma dalla cementificazione selvaggia e sputano sugli scrittori che milioni di copie gli hanno fatto vendere) è nobile e richiede grande attenzione ai tempi ai modi e all'arte

oriana ha detto...

Buon vento Elvira, donna coraggiosa e generosa!
La cultura è la linfa vitale che ci permette di capire e di agire, è più facile sottomettere un popolo di ignoranti.

Il_Marcio ha detto...

Sbaglio o ultimamente parli solo di gente che muore? Non so più se sia un blog o una bacheca per necrologi.

claudia ha detto...

Chi ha avuto il coraggio in quei tempi difficili di pubblicare Sciascia e oggi di deliziare i miei occhi con Carofiglio... beh, mi inchino davanti a tanta lungimiranza.
Peccato, c'era ancora tanto bisogno di una persona così

claudia ha detto...

(Poi come al solito mi inchino davanti allo "stile letterario" di Amanda. Ma questo già l'ho detto altre volte!)

amanda ha detto...

@ilMarcio: da quale pulpito vien la predica, rendere omaggio a chi ha fatto grande la cultura in Italia è un onore, se uno ha avuto una vita lunga bella e foriera (Gloria vedi che proprietà di linguaggio!)di arte questa vita va celebrata.
Se poi ci riferiamo agli 85 morti di Bologna ed ai 200 sopravvissuti feriti quello è dovere di chi c'era ed anche di chi non c'era.
Se qualcuno vuole mettere in cantiere figli lo faccia sarò pronta a celebrarli esclusi i Nathan Falco

amanda ha detto...

@IlMarcio: ti consiglio un film "la camera verde" di Truffaut. Ecco forse ti renderai conto della differenza che c'è tra un saluto a chi se ne è andato e la celebrazione della morte a scapito della vita

Il_Marcio ha detto...

Saluto o meno, fatto sta che mi deprime parlare di gente morta.

Chiunque essa sia.

Quindi lo evito.

Marilina ha detto...

Io ti ringrazio Amanda, e ringrazio Oriana, Ale, Maria Grazia, Tonino, Gloria, Alle, Claudia, Anna, Gianfranco, e perdonatemi chi non ho nominato, comunque chi più di un anno fa ha fatto nascere questo blog, che è veramente un posto delle fragole.

Tra luoghi sguaiati, gridati, superficiali, volgari, ignoranti (dal latino), incolti (?!?), brilla il diamante di Tiffany.

La classe non si sciacqua.

Personalmente, mi piace l'augurio di Buon Vento (da dove viene?), è un modo doveroso per ricordare e maturo per accettare.

alessandra ha detto...

@Marilina
Grazie di cuore, hai ragione questo blog è davvero un diamante, scivere qui tiene sveglio il cuore e il cervello, io ci tengo davvero molto e nel mio piccolo cerco sempre di dedicargli l'attenzione e la cura che merita. E poi grazie a questo blog mi tengo in contatto con tante belle persone che fanno il mio quotidiano come e più di chi vedo in carne e ossa.

Buon vento è l'augurio che ci si fa tra gente di mare prima della partenza, prima di veleggiare verso la propria meta.

oriana ha detto...

questo blog è un luogo prezioso e rassicurante, anche se hai da fare, se non puoi seguire, tu sai che è lì e aspetta e ti accoglie e ti avvolge. E' un luogo vivo, a volte allegro, a volte triste o riflessivo, ma sempre gioioso e a volte anche un po' squinternato.Ma è così piacevole stare qui in mezzo a voi, è nutrimento per l'anima. E se ora vi si sono cariati i denti per la melassa, mi dispiace.

amanda ha detto...

ora non continuate così che mi viene il magone

Gloria ha detto...

Ci sono tonnellate di blog in formato "sole cuore amore" dove se compare la parola morta è di sicuro riferito alla mano.
a me piace questo dove non solo si ride e si stempera ma si pensa e si riflette.
solo perchè si ricorda una persona che non c'è più non vuol dire che ci si debba deprimere. i ricordi non deprimono mai, i ricordi onorano chi non c'è più e aiutano chi c'è ancora a non dimenticare i volti le parole i pensieri.

alessandra ha detto...

@Gloria
Sante parole, condivido e sottoscrivo in pieno...
La mano..morta..ma come ti vengono?