28 settembre 2010

la città di Peter Pan


" Il principio dinamico della fantasia è il gioco, che è proprio anche del bambino e come tale sembra incompatibile con il principio del lavoro serio. Ma senza questo giocare con la fantasia non è mai nata opera d'arte. Il debito che abbiamo con il gioco dell'immaginazione è incalcolabile"
Jung



Verona domenica (ma anche sabato e venerdì) era invasa di bambini di ogni età.
Senza averlo programmato, anzi senza proprio immaginarlo, siamo cascati in mezzo all'ottava edizione del Tocatì (tocca a te n.d.t.) il festival dei giochi da strada.
Così in piazza duomo c'era un'enorme tombolata, sul lungargine da un lato si giocava a polo bike, dall'altro c'erano i narratori di favole dei Lessini, in una piazza si giocava a dama, in una tutti giocavano a go, c'era poi un palo della cuccagna ben insaponato su cui si cimentavano grandi e piccini, il lancio del panforte con dei serissimi giudici, con annesso angolo degli avvinazzati cantori dell'Amiata, si erano create un sacco di piste di sabbia riportata per le biglie, in un chiostro scoprivo persino l'esistenza di un gioco chiamato carrom con un bellissimo tavolo da gioco. Da un piccolo selciato giungevano grida e ci siamo infilati ad assistere a due accalorate sfide di morra; era bello vedere gli sfidanti: una squadra era composta da un biker grosso come un armadio a quattro ante, tutto tatuato e da un ragazzino, l'altra da un distinto signore attempato con un quarantino.
C'era chi faceva rafting sull'Adige. C'erano bimbi che si inseguivano con le cerbottane costruite da loro, come ai nostri tempi con mollette da bucato e canaline di plastica, trottole, yo-yo.
Questa edizione era dedicata in particolare ai giochi svizzeri e gli svizzeri sono svizzeri quindi mentre qui da noi facciamo il gioco dell'oca, loro fanno il gioco della svizzera nella variante geografica e storica: sempre unire l'utile al dilettevole, il bimbo impara le città della svizzera o gli avvenimenti storici tirando i dadi, c'erano edizioni dalla fine dell'800 fino ai giorni nostri
Per ogni gioco proposto erano esposte regole e scopo del gioco e c'era un gruppo di esperti che insegnava a giocare.
Non so cosa mi sono persa ancora in giro, so che ci dovrebbe essere un tocatì ogni domenica, a vedere le facce della gente ieri, sono sicura che vivremmo tutti meglio

15 commenti:

oriana ha detto...

che belli i giochi di strada!
A Verona c'era anche una delegazione Lucchese con il gioco del Chinè, una sorta di antenato del baseball, si deve colpire un fuso di legno posto all'interno di un cerchio, con un bastone che una volta era un vecchio manico di scopa. Da noi la tradizione di questo gioco è ancora molto forte, si organizzani veri e propri tornei, a cui partecipano i vari rioni della città, ed i partecipanti hanno tutte le età.

amanda ha detto...

@Oriana:Chissà in che piazza erano, c'era da perdersi

Gloria ha detto...

Avevo sentito della manifestazione ascoltando radio 2 sabato pomeriggio. doveva essere proprio bello.
dovrebbero farlo in ogni città. i bambini sarebbero felicissimi. (e anche gli adulti)
a genova c'è la città dei bambini che è molto frequentata ma i giochi di una volta fatti in strada hanno di sicuro più fascino

claudia ha detto...

Bellissima iniziativa!
Deve essere stata una tre giorni meravigliosa.
Vorrei sottoscrivere la considerazione iniziale virgolettata (Jung).
Da qualche parte tempo fa lessi questo aforisma: "La maturità é ritrovare la serietà che da fanciulli si metteva nei giochi"

amanda ha detto...

bella anche questa

alessandra ha detto...

Senso ludico tutta la vita! Cara Amanda mi sarebbe molto piaciuto esserci! Magari la prossima volta accompagniamo Gloria che si cimenterà negli scacchi o nel GO!!!:-)

Gloria ha detto...

Siii gli scacchi.
in un paese qui vicino ad agosto fanno gli scacchi viventi. io vorrei tanto essere un cavallo ma non credo che mi prenderanno mai, essendo io foresta...
vado come spettatrice però, ma non è la stessa cosa.

oriana ha detto...

Gloria perchè il cavallo?
Per la strategia del gioco o per l'animalista che è in te?

amanda ha detto...

@Gloria: non ti devi perdere la partita a scacchi viventi di Marostica sotto il Grappa, ogni 2 anni si gioca la partita, la piazza di Marostica è fatta a scacchiera e si dispongono i figuranti che vengono mossi dai due sfidanti è a settembra

Gloria ha detto...

Oriana : io farei il cavallo perchè è un pezzo leggero che tanti sottovalutano ma può arrivare a far sudare il re. mi piace il cavallo perchè è il pezzo che comanda le aperture, con lui si decidono le sorti di una partita. se muovi male i cavalli poi resti indietro tutta la partita.
Amanda : uh come mi piacerebbe prendere parte a una partita!!
quelle che fanno qui sono un pò caotiche. di solito gli scacchi sono fatti da ragazzini che non stanno fermi parlano e si capisce poco. Marostica mi dà l'impressione che sia fatta seriamente. io sarei un cavallo perfetto!

amanda ha detto...

informati poi ti ci porto

Gloria ha detto...

Ho visto in internet. ci sono stati il 10 settembre.
deve essere bellissimo. però accidenti i posti costano come un concerto degli U2! Le foto della piazza sono bellissime, chissà che atmosfera.

Alle ha detto...

E' il divertimento puro, è confrontarsi con gli altri, è stare all'aria aperta, è mettercela tutta. Ma chi li
ha inventati i giochi elettronici ?

amanda ha detto...

@Alle: qualche depresso, solitario

alessandra ha detto...

Infatti non parliamo dei giochi elttronici? Ma vi sembra normale che uno giochi a tennis davanti alla tv muovendo un cosetto in mano coma se fosse la racchetta? Tristessa...