Per Alice, Agata e per il loro babbo che è il più bimbo dei 3
C'era una volta un bimbo molto porcello che si chiamava Giorgio. Giorgio amava rotolarsi nel fango, si sporcava le mani con i pennarelli e si schizzava sempre i vestiti ed il grembiulino dell'asilo con la marmellata ed il sugo di pomodoro.
La mamma doveva fare montagne di lavatrici e stendere quintali di panni e qualche volta, esasperata, dopo averlo lavato e strofinato per bene nella vasca, con shampoo e sapone, lo stendeva all'aria con le mollette perchè si asciugasse.
Non durava mai pulito più di due minuti.
Così alla mamma venne un'idea, invocò la fata Camilla perchè facesse crescere a Giorgio due belle ali, così, almeno finchè fosse stato in volo, non si sarebbe sporcato.
La fata Camilla consultò le sue carte, preparò l'incantesimo e poi con un tocco di bacchetta magica donò a Giorgio, che dormiva nel suo lettino, un bellissimo paio di ali.
Al mattino Giorgio da principio si spaventò, poi trovò la cosa divertente e cominciò a fare provo di volo.
Non avendo ancora il senso della misura all'inizio cocciò sullo stipite della finestra della camera, poi si impigliò con l'ala tra i panni stesi dalla mamma in giardino, ma in capo ad un'ora già planava sopra la scuola facendo le pernacchie ai suoi amici che lo guardavano ammirati.
Volò dai cuginetti che stavano in un'altra città, volò con i gabbiani in riva al mare e con i falchi sui monti.
La sera tornava dalla mamma.
Dopo l'iniziale entusiasmo si accorse però di essere solo.
Non poteva più giocare con gli amici, la sua vita di porcello alato non gli piaceva più.
La mamma chiamò allora la fata Camilla e le disse "Cara fata che possiamo fare?".
L'anziana fata consultò i suoi polverosi libri e trovò la soluzione.
Preparò una nuova pozione e, così come erano comparse, le ali sparirono.
Giorgio si svegliò con una strana voce, aveva ora una costumino speedo verde brillante ed una incontenibile voglia di nuotare.
La mamma lo iscrisse quindi ad un corso di nuoto, poteva stare nuovamente con gli amici e stando molto in acqua non si sporcava più.
Lo stile che gli riusciva meglio era la rana, vinceva ogni gara, quando usciva dall'acqua indossava velocemente i suoi ciabattine verdi e l'accappatoio, forse per nascondere gli strani piedini e quel colorito verdastro della pelle
Fine
9 commenti:
Insomma Suara da maialino con le ali a ranocchia? Buongiorno!
leggi il penultimo post di Suara, dopo che l'ha postato abbiamo iniziato a fantasticare su una favola del bimbo rana-porcello, dovevano uscire due favole oggi, ma mi ha tirato il pacco
questa favola è proprio bella, posso trascriverla per la mia
piccolina ?
Sono sempre attratta dai racconti
per bambini, sarà che da grande riesci a capire anche la morale che sempre racchiudono, sarà che
sono confezionati in libri graficamente meravigliosi, sarà che
la fanciullezza rimane attaccata sulla pelle......
suara, hai dato buca a maga Amanda?
necessario rimediare subito!!!
Cara Alle le favole sono per chiunque le voglia leggere. In realtà è la prima volta che ne scrivo una, mentre ne ho inventate decine e decine per tutti i miei piccoli amici per primi i miei nipoti, poi i bimbi che curo per distrarre la loro attenzione quando li devo sottoporre a test per cui devono stare fermi,inizio con un personaggio e vado a braccio, il problema è quando te la richiedono dopo qulche giorno e tu non te la ricordi più, panico!
Amanda i bambini sono terribili, hanno una memoria di ferro. Anch'io raccontavo sempre una fiaba ai miei ragazzi la sera, a volte qando mi sembravano un po' assopiti saltavo qualche passaggio, immediatamente si spalancavano gli occhioni e mi rimettevano in riga.
Carina la fiaba per Suara, mi ce lo vedo sia a volare che nuotare.
Bella favola!
Proprio una bella favola. ora attendiamo quella di suara.
troppo, troppo carina!!!
oh grazie Chiara ben tornata
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