14 gennaio 2011

La pista cifrata




Il post di Luca di ieri ed i commenti che l'hanno seguito mi hanno fatto tornare in mente una consuetudine dimenticata della mia famiglia.

Forse ricorderete che per un periodo io ed i miei vivevamo separati, veramente vivevamo è una parola grossa, piuttosto dormivamo , separati.

Io vivevo e dormivo con mia sorella 3 piani più sotto, dove vivono i miei ora, insieme ai nonni, e loro dormivano, 3 piani più sopra, dove vivo io ora.

Così la sera, bacio della buonanotte e via, loro salivano.

La domenica mattina per tradizione io e mia sorella salivamo i tre piani, attraversavamo la buia ed enorme soffita e andavamo a svegliare mamma e papà. L'attraversamento non ha lasciato segni su di me che avevo il mio Virgilio a traghettarmi, ma Virgilio in realtà qualche anno fa mi ha confessato che il traghettamento risultava per lei alquanto inquietante in quella soffitta buia, anche se a me lei pareva sapere il fatto suo.

Fatto sta che ci sistemavamo tutti e 4 nel lettone regolarmente nella seguente configurazione: mio padre con il giornale, mia sorella con un libro, io e mia madre la settimana enigmistica di sottofondo Gran Varietà condotto da Johnny Dorelli.

Ora se penso a mio padre ancora ora me lo immagino o in perenne movimento o intento a leggere "La Repubblica". Mia sorella ha l'opzione assente con libro in mano -può cadere il mondo lei non sente, non vede, non parla - o presente e parlante, e quanto parlante! (chi conosce mia sorella pensa che io sia la muta di famiglia, chi conosce me sa che pensare a me come ad una muta è un'oscenità); l'unica cosa che modifica l'immagine di lei da allora ad oggi è la sigaretta che è presente ora sia in versione spenta che accesa. Mia madre ancora oggi ha perennemente la settimana enigmistica in mano, quando non riesce ad ultimarla teme l'alzheimer incombente.

La mia mamma per farmi stare quieta mi faceva fare "la pista cifrata" e "cosa apparirà", poi quando ho iniziato a scrivere mi faceva riempire le lettere note delle crittografate che terminava lei.


Alla fine non siamo cambiati tanto: loro intenti ai loro hobby io che mi agito attorno a tutti per attirare l'attenzione

19 commenti:

alessandra ha detto...

Ribadisco cara Amanda, i tuoi amarcord sono fantastici. Noi pure abbiamo avuto la tradizione per parecchio tempo di andare nel lettone dei miei la domenica mattina, ma nel mio caso si chiacchierava, mio papà prendeva in genere in giro me e mia sorella e poi a un certo punto diventava insofferente e si doveva alzare, ancora adesso non sopporta il poltrire a letto.Anche mio zio nei giorni di Natale chiamava me, mia sorella e i miei cuginetti romani per riunirci tutti nel lettone a ridere..eravamo piccoli piccoli e che commedia facevamo...bellissimi ricordi.
Quando io penso ad una famiglia mia penso sempre a questo momento, la domenica mattina con i bimbi che corrono nel lettone di mamma e papà...c'è un risveglio più dolce e coccolone?

oriana ha detto...

il lettone, la domenica mattina è un classico, non ho un ricordo della mia famiglia d'origine, ma è tenerissimo il ricordo dei miei bambini che appena svegli si fiondavano nel lettone a giocare con mamma e papà. Sono ricordi preziosi. Allora i miei ragazzi erano solo miei, oggi sono del mondo!

amanda ha detto...

poi ho altri risvegli con lettone belli nei miei ricordi: a casa dei miei cognati, domenica mattina, gli occhi di Francesca mia nipote che fanno capolino dall'ultimo scalino, ci guarda dormire, ma nel sonno percepisco il suo sguardo, apro gli occhi e le faccio cenno di venire, si infila tra me ed il 3/4 con il ciuccio in bocca e mi dice ma non così piano "zitta zia che svegliamo lo zio" con la zeppola, si rannicchia vicino a me e mi parla fitto fitto nell'orecchio, dopo un'ora compare Cristiana che è più dormigliona. Il 3/4 continua a fingere di dormire e sorride ad occhi chiusi

Gloria ha detto...

Ma quanti bei ricordi!
da noi non c'era l'usanza del lettone/party. di solito io entravo nel lettone quando mio padre la domenica si alzava all'alba per andare a pescare.
poi potevo stare nel lettone nelle notti di temporale e quando stavo male.
la domenica mattina era speciale : c'era profumo di ragù e mia mamma faceva la pasta. io potevo rompere le uova, che era un compito importante.
poi mi piantavo sul terrazzo ad aspettare mio papà, quando lo vedevo arrivare lo capiva tutto il vicinato perchè lo chiamavo a gran voce. nel pomeriggio poi si giocava alla tigre della malesia ( era l'epoca di sandokan...): mio papà faceva la tigre e gli toccava gattonare per la casa ruggendo, pover'uomo...

alessandra ha detto...

Ma dai Gloria pure io giocavo con mio padre sul tema di Sandokan, un Carnevale che stavo male e non potevo uscire, mia mamma mi ha vestito da Marianna Perla di Labuan e mio papà si è dovuto vestire da Sandokan, non mi chiedete perchè ha indossato un accappatoio e poi si è fatto uan specie di turbante intorno alla testa, ho ancora le foto a testimonianza del misfatto...:-)
Anche io ho ricordi di profumi di sugo che aleggiavano in casa sin dalle prime ore del mattino ...slurp!!

Esse ha detto...

Io ci provavo sempre a fiondarmi nel lettone, ma mia madre intrasigente mi rimandava nel mio letto.
Il risultato finale e' che il mio nano di 6 anni, appena apre gli occhi scende dal letto e si infila in mezzo a noi.
Che siano le 3 di notte o le 7 del mattino poco importa. "Sono un bimbo piccolo, ho bosogno di dormire con voi!" E chi discute, e' un bimbo piccolo :-)

amanda ha detto...

oh quando dicono così mi fanno impazzire, una volta venne a trovarmi una mia compagna di studi dell'università che ora vive e lavora a Milano, qui a Padova vive ancora sua sorella. Il figlio si aspettava di vedere l'adoarata zia, ma la zia aveva un impegno e li avrebbe ospitati solo per la notte, quando siamo usciti a cena si è messo in un angolo ed ha detto "non si trattano così i bambini, io la vengo a trovare e sono piccolo, dove va lei dovrebbe aspettarmi"

Marilina ha detto...

Ohhhh come rosico a leggervi.
Io scopro di non avere un passato infantile, non ho nessun ricordo, sarà che i miei avevano la pasticceria e le feste erano i giorni in cui si lavorava di più, per cui il lettone penso si svuotasse prima delle sei del mattino.
Ecco, mi metto alla ricerca della mia infanzia alternativa, così motiverò tanti aspetti della mia attuale essenza...

oriana ha detto...

Marilina una pasticceria? Gloria potrebbe morire d'invidia! Vuoi mettere i suoi cavi d'acciaio?

claudia ha detto...

Marilina, e che c'é di più dolce del ricordo di una pasticceria di proprietà??
Anche per me il lettone la domenica mattina era un must.
Appena sveglie io e mia sorella ci fiondavamo nella camera dei miei, con mia madre già sveglia che sorrideva e ci faceva posto, girandosi, prima, a dare un bacio e una carezza a mio papà che dormiva ancora (e russava, quanto russava!!).

Con tutto il chiasso che facevamo ovviamente si svegliava anche lui e dopo un po' di risate diceva sempre: "beh, colazione?" e tutti via in cucina.
Confesso che qualche volta lo facciamo ancora, d'estate, quando siamo in vacanza a casa dei miei e ci alziamo prima di loro

@Amanda: anche mia mamma é fissata con le parole crociate e anche lei sostiene di farle per evitare l'alzheimer!!

Gloria ha detto...

Ecco brava, diglielo Oriana!
quando io accompagnavo mia mamma in ufficio guardavo tutte quelle funi e non erano appetitose per niente! a 7 anni sapevo però come funzionavano le funi di un ascensore, giocavo con i modellini di gru....
fortuna che abitavo sopra una pasticceria. ero l'assaggiatrice ufficiale dei gusti del gelato. sono stata una delle prime in paese ad assaggiare il gusto puffo...bleah

Ernest ha detto...

davvero belli questi ricordi
un saluto

Mafaldanellarete ha detto...

che dolcezza ama'....tutti e quattro nel lettone io davvero proprio non me lo ricordo:(

amanda ha detto...

@Mafalda sono stata una bimba stracoccolata chè non si vede :D

maria grazia ha detto...

Vero,hai ragione Ale ! i racconti di Amanda sono fantastici, e ci fanno entrare nel suo mondo famigliare.
Io invece non ricordo di essere stata nel lettone con mamma e papà e con mia sorella, non direi dino, pero' la mia mamma era una affezionata compialtrici e dei giochi delle settimana enigmistica, comperata la vneerdì al lunedì aveva già compilato tutti i giochi e per primi compilava quelli piu' difficili.

Emilys ha detto...
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Emilys ha detto...

la Trip si ricorda molto bene di quando riusciva a saltare sui vari letti di casa..ora purtroppo le zampe e la vista non l'aiutano più e si deve accontentare di stare sul tappeto...sa bene quanto ci manca il fango che depositava sulle coperte!!!

Mafaldanellarete ha detto...

si che si vede...sissi

Alle ha detto...

A casa mia non c'era questa usanza, nel lettone ci finivi giusto se non stavi bene. Però ricordo che nei torridi pomeriggi estivi, i miei genitori pur di convincere me e i miei fratelli a fare il sonnellino del dopo pranzo ci concedevano il lettone. Appena la porta si richiudeva, iniziavano le scorribande e le cuscinate tanto che, quando la casa iniziava a tremare, mio padre risaliva le scale e spalancando la porta minacciava punizioni di ogni tipo se non avessimo dormito entro tre secondi. Era bello sentire il silenzio che all'improvviso avvolgeva la stanza e la stanchezza che piano piano lasciava il posto ad un sonno beato.