13 gennaio 2011

La stagione dell'amore viene e va


Lei aveva 16 anni in quel novembre del 79, era piccola e minuta, nella scuola il freddo era pungente; dopo il ginnasio in succursale, da quell'anno erano stati trasferiti nella vecchia sede centrale, così vecchia che sua nonna, classe 1904, ci aveva fatto la prima elementare, probabilmente la caldaia era coetanea di sua nonna, per questo non voleva saperne di andare.
Il primo giorno le proteste non erano servite a molto ed erano rientrati in classe con guanti e cappotto. Poi qualcuno aveva trovato la legge: sotto i 15 gradi le lezioni dovevano essere sospese. Arrivarono in classe con il termometro e raggiunta quota 15 si trasferirono in Presidenza e la occuparono. Il preside si negava, mai capito nulla di adolescenti quell'uomo che girava da anni con l'auto targata Escursionisti Esteri (tutto un programma uno che fa il preside in una scuola italiana, è cittadino italiano, ha uno stipendio pagato dallo Stato italiano e si finge escursionista estero).
Nella stanza i posti a sedere erano pochi, così lui 20 anni (terza liceo, un anno perso per strada) grande, grosso,due spalle che facevano provincia, un neo all'angolo esterno dell'occhio sinistro che ne allungava il sorriso, e un indice della mano che quando suonava la chitarra faceva un barrè infallibile, se la prese in braccio.
Fu come se un interruttore si fosse acceso, mai quelle aule erano state più calde e luminose.
Dopo venti giorni si trovarono a girare le piazze in cerca di regali di natale e lei non sapeva cosa scegliere. Poi lo vide in una libreria tutto preso da un libro sulla storia del rock e quando uscirono di lì ne parlò tutto entusiasta.
Il 23 le scuole chiudevano e durante le vacanze non si sarebbero visti, così si scambiarono i regali. Lei ricevette un piccolo bracciale d'argento che indossò tutta orgogliosa, lui scartò il suo libro di musica.
Suonò la campana, le strade si divisero, era ormai verso casa, fu raggiunta da un compagno di classe di lui "Posso dare a te questo, l'ha dimenticato sotto il banco, forse lo vedi tu prima" e così si trovò tra le mani il suo regalo.
Interruttore spento.
Il primo giorno di lavoro in ospedale, venti anni dopo, viene spedita a farsi il tesserino di riconoscimento e se lo trova lì, è l'uomo delle procedure identificative; si è sposato ha 2 o 3 figli, un po' più grigio, molto più grosso, lo stesso neo che allunga il sorriso e sarà lui dopo altri otto anni (nel frattempo diventato sindacalista) ad aiutarla a districarsi nelle norme di un concorso di stabilizzazione che però non si terrà mai.
Bello ritrovarsi dopo una vita intera.

19 commenti:

alessandra ha detto...

Belli questi ricordi Amanda, mi fa sempre tanto piacere quando condividi con noi questi momenti belli della tua vita. Come ho già ho avuto modo di dirti mi dispiace non avere avuto nella mia vita molti di questi bei ri-incontri...avrei un pò di persone che mi piacerebbe rivedere eppure per una maledizione di una strega cattiva tendo sempre a ri-incontrare chi preferirei non rivedere....non so cara Amanda se hai presente recenti avvenimenti ;-)

Gloria ha detto...

Che belli i tuoi ricordi! e sei anche lucida da ricordarti le persone a distanza di tempo.
io, che sono ormai sul viale dello stordimento totale, quando ho rivisto una mia compagna del liceo al canile che mi chiedeva indicazioni per adottare un cucciolo,ho esordito con : buongiorno signora, ha bisogno?
e lei : gloria, ma sei rimbambita, non mi riconosci? e dire che non era cambiata di una virgola, stesso sorriso, stessi capelli...

amanda ha detto...

@Gloria: ma succede anche a me,ci passo davanti e non li riconosco, ma qui era impossibile proprio

Esse ha detto...

Mi piacerebbe incontrare di nuovo il mio amore dei 17 anni. Non l'ho mai piu' rivisto pero' mi ha insegnato tanto. Mi hai fatto tornare indietro di 20 anni, grazie!

E grazie per il tuo/vostro benvenuto.

amanda ha detto...

@Serena: con il mio amore dei 17 anni mi ci sveglio ogni mattina e mi addormento ogni sera.... monotona eh? :D
che razza di ore sono da quelle parti? e sei in un posto asciutto?

Esse ha detto...

Asciuttissimo, tranquilla! Anche se oggi piove ed e' estate. Siamo diverse migliaia di km distanti da Brisbane. Grandicella questa isola.
E sono le 9.37pm (siamo 9 ore e 30 avanti)

Monotona? Chi puo' dirlo? Se ti rende felice da allora fino ad ora, c'e'da esserne orgogliosi!

amanda ha detto...

@Serena: sarà che quest'autunno sono sensibile ai problemi degli alluvionati dato che mezza provincia è andata sotto acqua, sarà che non sapevo minimamente da che parte dell'Australia tu fossi collocata, insomma mi è venuto da chiedere :)

Alle ha detto...

Di solito ti colpisce incontrare di nuovo soprattutto le persone
dell'epoca adolescenziale, forse
perchè a quell'età enfatizzi molto
e crei questi aloni "mistici" con
naturale trapsorto. Fino a quando
a distanza di qualche decennio rivedi il "santino" e ti ritieni
fortunata a non averlo avuto nella
tua vita. E non mi riferisco all'aspetto fisico, tutti invecchiamo. Oppure, fino a quando
ti imbatti in quegli occhi che riconosceresti ancora tra mille e ti chiedi perchè lo hai lasciato andare.
Ma anche questo è il bello dall'aver vissuto.......

Serena, ma davvero stai giù in Australia ?

oriana ha detto...

ci sono ricordi che restano impressi nella memoria anche se di poco conto, a volte ce ne sono altri ben più importanti che dimentichiamo e riaffiorano grazie ad un amico. Mi è successo stamani leggendo il blog di Luca e i relativi commenti. Mi ha riportato alla memoria le sere ad ascoltare la radio, io e la mia mamma da sole, con i più piccoli a letto e papà all'estero. Mi sono commossa fino alle lacrime, ma sarò scema?

claudia ha detto...

Amanda, che bella storia!
Ma con lui avete ricordato quegli anni da adolescenti o no?

@serena benvenuta!

amanda ha detto...

No non abbiamo ricordato insieme, ci siamo trovati qualche volta in mensa abbiamo chiacchierato, ci siamo semplicemente chiesti "come stai?"

amanda ha detto...

@Oriana: a me succede spesso leggendo su e giù per i blog di piangere c'è un post di Sergio di oggi che mi ha fatto venire il magone, uno di Serena di qualche giorno fa che è stato il motivo per cui ho deciso di diventare lettrice del suo blog, c'è la poesia di Lillo di oggi, è un mondo di emozioni a confronto... succede

giacy.nta ha detto...

Amanda, hai notato che c'è una inquadratura in Hopper style nella parte inziale del video?

Bellissimo leggerti quando racconti di te in modo diretto!

alessandra ha detto...

Ma quanto affollamento oggi! Aribenvenuta Serena, menomale che sei all'asciutto.
E menomale che ci facciamo commuovere dai post dei blog, spesso guardandoci intonro nella vita reale ci sarebbe da piangere, ma non di commozione...

amanda ha detto...

Ma grazie Giacynta,veramente questa mttina alle 7 ho caricato Batiato senza riguardarlo a memoria ora lo guardo

Ernest ha detto...

Bel post e bellissimi ricordi! Un saluto

Tonino ha detto...

'' Ma che ci son venuto a fare ,ragazze belle del mare....''.
Il mare era il cuore, grande quanto il mare.
Le ragazze non ci sono più, tutte scomparse, mai più viste, ne' sono andato in cerca e forse è meglio così.
Forse...ma se incontrassi G. anche lei rammenterebbe le lunghe mattinate sotto un piccolo ombrellone a parlare di danza ,di musica, di dolcezze mentre con la punta dell'indice seguivo il contorno della vitiligine intorno al capezzolo ?
E se incontrassi A. certamente ricorderebbe la tremenda colica renale e la mia assistenza sanitaria e culinaria ?
Certamente anche S. si ricorderà del primo.....ed anche D. quando....
Mai più viste ,ma per la casistica è probabile, forse è vicino il giorno,ma forse è meglio così, è meglio tenerseli buoni i bei ricordi.
Aiutano.
Riponeteli in un posto sicuro ed andate oltre.
Ciao T.

nonno enio ha detto...

bello riincontrarsi dopo tanto tempo e vedere come siamo "diventati". Quest'estate sono riuscito anch'io a mettere insieme sette compagni del liceo, l'emozione di stare insieme è stata grandissima e non si finiva mai di chiedere...

amanda ha detto...

@nonno-enio: benvenuto.Quelli ahimè li ho persi per strada, ogni tanto curo i loro figli, sono buffe le facce dei bambini quando il loro padre o la loro madre abbraccia e bacia la dottoressa che li deve visitare