17 agosto 2011

Bioparco












No non intendo quella voce dietro la quale si cela, sotto mentite spoglie, il vetusto giardino zoologico, dove qualche esemplare depresso e spellacchiato di specie un tempo esotiche vive in cattività, intendo un parco nazionale unico al mondo, di straordinaria bellezza, dove, nel loro habitat, vivono e si riproducono infinite specie animali: le dolomiti.





Ci sono volte in cui giri da mane a sera su e giù per sentieri e non incontri anima criata, solo formiche e qualche luì piccolo che accompagna deliziosamente il passo, ed altre, come domenica, in cui incroci di tutto e di più.





Domenica mattina la sveglia è suonata alle 4 e mezza, la strada da fare prima in auto e poi a piedi era tanta, il meteo prometteva temporali per il tardo pomeriggio, quindi conveniva la levataccia.





Alle otto meno un quarto eravamo già sul sentiero a Malga Ciapela, alla nostra destra l'imponente parete sud della Marmolada, alle nostre spalle a sinistra il Civetta, siamo giunti rapidamente al pascolo di Malga Ombretta e da qui sotto la Marmolada abbiamo raggiunto il rifugio Falier e fatto i primi incontri, i più comuni: vacche e capre al pascolo. Dal rifugio abbiamo preso a sinistra per forcella Ombrettola. Gli ultimi 500 mt di dislivello sono stati i più duri su per un impietoso ghiaione, la famiglia di camosci alla mia sinistra (ben 7 elementi tra grandi e piccini) sembrava per nulla intimorita dalla nostra presenza e decisamente saliva con più grazia di me. Arrivati in forcella (2864 mt), di fronte a noi uno spettacolo incantevole : alla nostra destra Sasso Lungo e Sasso Piatto, al centro il Catinaccio con l'Antermoia. Rimanevano 500 mt per la vetta del sasso Vernale,io mi sono data per vinta, il 3/4 alleggeritosi delle zavorre (compresa la sottoscritta) si è avventurato per il suo 3054 che da solo avrebbe fatto la sua impressione, ma messo lì, di fianco alla Marmolada sembrava un montarozzo senza arte nè parte.





Due stambecchi e un'altra famiglia di camosci gli hanno aperto la strada. Intanto il cielo si è rannuvolato ed ho trovato riparo dal vento in una grotta scavata dagli alpini durante la guerra, dove un grasso sorcetto di montagna è venuto a rubare le briciole cadute dai panini di altri due escursionisti giunti intanto in forcella, contendendole ai gracchi i famosi spazzini di vette e rifugi.





Dopo circa un'ora abbiamo iniziato la discesa, attenti a schivare i sassi che un altro gruppo di camosci muovendosi rapidamente faceva franare sul sentiero.





Quando il sole ci ha nuovamente graziati ci siamo seduti a scaldare le ossa tra le stelle alpine e sono comparse le marmotte.





Alle sei eravamo di ritorno a Malga Ombretta dove ci siamo deliziati con una tazza di yogurt al miele così buono che ci avrei fatto il bagno dentro e l'ultimo incontro è stato con una piccola biscia che ci ha attraversato il sentiero quando ormai esausti ed appagati da tanta bellezza facevamo ritorno a Malga Ciapela

10 commenti:

giacy.nta ha detto...

che voglia! Sai che non ho mai visto una marmotta?

mariangela ha detto...

Bellissimo posto ho fatto nei tempi addietro delle diciamo scarpinate, e ci vado ancora però a passeggire ma è sempre bello.

Franz ha detto...

Cominciai a frequentare le Dolomiti Bellunesi nelle vacanze dopo la prima media, dunque in epoca pre-napoleonica...
Da allora non le ho quasi mai tradite. Domattina partirò per un nuovo appuntamento con la mia vecchia San Vito di Cadore, e con gli amici storici.
Porterò con me il computer portatile, e chissà che non mi venga l'ispirazione di un breve racconto ricco di fantastici incontri come questo tuo...

maria grazia ha detto...

eh si Amanda voi (tu e il 3/4 siete delal famiglia camosci) io mi limito a passeggiare sul Catinaccio...non è proprio la stessa cosa... mi accontento, il panorama delle Dolomiti è sempre da togliere il fiato da qualsiasi punto le si osservi.

amanda ha detto...

@Giacynta: la casa della marmotta è la val Veneggia lì riesco a vederne anche 20 in un pomeriggio

@Mari: rimettiti in marcia :)

@Franz: buona vacanza

@MG: l'importante è vivere bene con se stessi

claudia ha detto...

Caspita, che bella giornata!
La montagna in questo periodo é veramente rigenerante e pure leggere il racconto della giornata lo é.
Però, certo, ci vuole il fisico per fare queste "passeggiate" senza stramazzare....

amanda ha detto...

@Claudia: si stramazza comunque a sera lo giuro :D

oriana ha detto...

si, la fatica c'è, è indiscutibile, bisogna essere davvero amanti della montagna. Ma certi itinerari sono totalemnte appaganti. Se deciderò di lasciare l'appennino, porterò con me questo post per ripercorrere tutte le tue tappe.

suarakamansa ha detto...

pensa che avevo letto il titolo Bioporco.
due post consecutivi dedicati al Maiale sarebbero stati troppi

amanda ha detto...

@Suara: esoso!!!!!!!!!!