19 agosto 2011

Incipit del 19 agosto









C'era una scia di bricioline di pane che dalla cucina arrivava in camera da letto, fin sulle lenzuola pulite tra cui riposava la vecchia, morta e a bocca spalancata. Il comissario Adamsberg le osservava in silenzio, percorrendo e ripercorrendo a passi lenti quella traccia, domandandosi quale Pollicino o, nella fattispecie, quale Orco l'avesse lasciata. L'appartamento era un piccolo e buio trilocale al pianterreno, nel diciottesimo arrondisment di Parigi












Fred Vargas. La cavalcata dei morti. Einaudi
















Non entrerò nella polemica della difesa accorata che la Vargas ha risevato a Battisti, che comunque risulta l'assassino di 4 persone, che non ha neppure il pudore di non rilasciare dichiarazioni sconvenienti dal luogo della sua ritrovata libertà. Ho amato Adamsberg dalla sua comparsa in Italia e mi sono presa anche questo capitolo della sua lunga carriera di investigatore atipico e camminatore. Alcuni lettori di questo blog saranno felici di notare che il primo di una lunga serie di morti si trova già alla riga 3 della pagina 1 del romanzo. I cadaveri saranno numerosi e le morti saranno anche efferate ed ammantate dal mistero di una leggenda che insanguina i boschi della Normandia. Trovo sia uno dei migliori romanzi che vedono protagonista Adamsberg secondo forse solo a "Parti in fretta e non tornare"

4 commenti:

oriana ha detto...

si, si.... mi piacciono i cadaveri! e i poliziotti un po' strampalati!

Emilys ha detto...

a me è piaciuto molto "Nei boschi eterni", quello preferito dalla Trip invece era "L'uomo a rovescio" ( uomo-lupo, cane-lupo è un mix che le piaceva molto...)

amanda ha detto...

@Emilys: questa volta non concordo con la Trip a me l'uomo a rovescio non è piaciuto molto, sarà che è uno dei primi tradotto solo tardivamente in italiano, ma secondo me lo stile della Vargas si è evoluto da allora ed anche i suoi personaggi

alessandra ha detto...

Segnato subito! Anche l'incipit mi piace assaissimo!!