14 ottobre 2011

GOMITOLO DI PIUME










Le poesie che ho vissuto tacendo sul tuo corpo
mi chiederanno la loro voce un giorno, quando andrai.
Ma io non avrò più voce per ridirle allora. Perché tu eri abituata
a camminare scalza per le stanze, e poi ti rannicchiavi sul letto,
gomitolo di piume, seta e fiamma selvaggia. Incrociavi le mani
sui ginocchi, mettendo in mostra provocante
i piedi rosa impolverati. Devi ricordarmi così - dicevi;
ricordarmi così coi piedi sporchi; coi capelli
che mi coprono gli occhi - perché ti vedo più profondamente così. Dunque,
come potrò più avere voce. La Poesia non ha mai camminato così
sotto i bianchissimi meli in fiore in nessun paradiso.

Ghiannis Ritsos

5 commenti:

Zio Scriba ha detto...

semplicemente splendida.

Ernest ha detto...

mi allineo!

Alle ha detto...

Magnifica! quanto si può dire con
poche, perfette parole.

grazie anche per questo poeta che va ad aggiungersi ai tanti ormai che popolano questo blog e che mi hanno permesso di riscoprire felicemente la poesia.

alessandra ha detto...

Splendida davvero! Ci fai sempre conoscere nuovi poeti. Grazie Amanda!

oriana ha detto...

bellissima! Originali le immagini che evoca ed una chiusa davvero poetica.