30 novembre 2011

Sir Paul Peter Pan...forever young...




Sabato scorso, come qualcuno di voi già sa, ho avuto l'immenso piacere di assistere al concerto di Sir Paul Mc Cartney a Bologna. L'Unipol Arena di Casalecchio di Reno era pienissima ed entusiasta, dicono che eravamo in 14.000 addirittura...il calore e l'eccitazione del pubblico li ho percepiti sin dall'ingresso nel palazzetto, gremito di facce di età trasversali, dai quindicenni con striscioni nel parterre ai più maturi sessantenni in tribuna numerata (anche se ne ho visti di canuti temerari che, sfidando il rischio mal di schiena, sono rimasti in piedi ore per gustarsi il concerto nel parterre dove l'emozione è più intensa e sentita). C'erano dei ventenni che giravano vestiti come i Beatles sulla copertina di Sgt Pepper's Lonely Hearts Club Band....insomma Bologna era pronta a riservare una calorosa accoglienza al baronetto Mc Cartney ed anch'ioooo!!
Comincio sempre ad avere le farfalle nello stomaco già dall'ingresso quando vado ai concerti, mi emoziona vedere tanta gente unita dalla passione per la musica, mi piace ballicchiare sulle note delle canzoni di sottofondo insieme agli amici in preda all'euforia preconcerto...
E finalmente è arrivato sul palco lui, Sir Paul, che ha dimostrato di essere un ragazzino di 69 anni suonando per più di due ore e mezzo di fila con l'entusiasmo di un'adolescente, imbracciando chitarra e basso e mettendosi al pianoforte per cantare le canzoni dall'atmosfera più intimistica....
Il concerto si è aperto con Magical Mystery Tour, quasi a volerci annunciare che stavamo entrando in un viaggio sonoro magico...ed infatti la nostra guida turistica Paul ci ha portato in terre da favola: abbiamo esplorato i territori dei suoi pezzi da solista come Here today scritta in ricordo di John Lennon o Live and let die , con tanto di fiamme e fuochi di artificio sul palco, e dei suoi brani del periodo con i Wings come la travolgente Band on the run. Ma soprattutto Sir Paul Peter Pan ci ha preso per mano e ci ha fatto volare con i classici dei Beatles: dalla meravigliosa canzone d'amore Something tutta dedicata alla memoria di George Harrison, all'allegria contagiosa di Obladì Obladà e All you need is love , alla scossa rock di Helter Skelter fino alle imprescindibili Yesterday, Eleanor Rigby, Get back....
Mi sono commossa a sentirmi immersa nelle migliaia di voci che cantavano a memoria le canzoni, con dolcezza soffusa e con fervore rock a seconda dei pezzi...Con il coro di Hey Jude il calore del pubblico ha raggiunto l'apice, Sir Paul ha fatto da direttore invitando prima i maschietti e poi noi donnine a cantare il mitico LALLALALALA' ed infine tutti insieme, un esperimento canoro durato parecchi minuti.
Il nostro amato baronetto ha parlato col pubblico anche in italiano, ha concesso ben due bis rientrando sul palco sventolando la bandiera italiana, ha ricevuto alcuni fan sul palco: un bimbo tenerissimo di nome Filippo con tanto di maglietta con la faccia di Paul , la ragazzina Alice che si è fatta autografare la copertina di un vinile, un fortunatissimo veronese che si è fatto autografare il basso ed infine un ragazzo che ora può andarsene in giro con la sua giacca in stile beatlesiano con la firma di Paul Mc Cartney.
Questo sessantanovenne, novello sposo per la terza volta, in perfetta linea ed elegamente in camicia bianca, pantaloni e bretelle è la dimostrazione che l'entusiasmo per la musica fa bene alla salute e allunga la vita!! Sono rimasta poi colpita dalla sua cordialità, dalla sua generosità nel suonare e dalla sua voglia di entrare in empatia col suo pubblico, ma l'avevo intuito già vedendo il calore con cui ha salutato noi che lo aspettavamo fuori dall'hotel in cui soggiornava nel centro di Bologna, eh sì ho avuto anche la fortuna di intravederlo nel pomeriggio prima del concerto.
Alcuni artisti, anche se bravi e di talento, non hanno spesso voglia di interagire troppo col pubblico, rimangono freddi e distanti e i loro concerti lasciano l'impressione di un compitino ben fatto e nulla più, nel caso di Sir Paul è stato molto diverso.
Un cenno merita anche la band che lo accompagnava, musicisti bravissimi, c'era un batterista di peso diciamo così che era scatenato...
Il concerto si è chiuso in maniera perfetta con il medley finale dell'album Abbey Road: Goldens Slumbers / Carry that weight / The end con le magiche e famose parole finali:

And in the end the love that you take is equal to the love you make...

5 commenti:

claudia ha detto...

Non ci credo, se stata al concerto di Paul?
Io sono in fississima con i Beatles da sempre ma non ho mai avuto modo di godermi un concerto di Paul, neanche quello di un po' di anni fa ai fori imperiali.
Quindi ti dico una sola parola:
INVIDIA!

Alle ha detto...

per fortuna ci sei tu cara Ale che vai ai concerti e per fortuna c'è ancora qualcuno che può portare in giro il repertorio dei Beatles!
Dal tuo entusiasmo si capisce che lo spettacolo è stato majestic e quell'atmosfera che descrivi la conosco molto bene....per giorni, poi, vivi di "rendita".
Lunga vita a Sir Paul e a tutti quelli che amano la sua musica.

amanda ha detto...

2 beatles su 4 non sarebbero molto d'accordo con la tua tesi che l'amore per la musica allunga la vita comunque sono felice che tu ti sia potuta gustare un concerto così entusiasmante

alessandra ha detto...

Beh Amanda ovviamente i casi della vita possono essere tanti, l'amore per la musica non può impedire che succedano. Volevo solo dire che vedere un sessantanovenne così in forma ed entusiasta sul palco mi ha fatto pensare che avere una grande passione per la musica aiuta a mantenersi giovani...era veramente impressionante, l'energia di un ragazzino, ero stanca io dopo aver seguito il concerto da spettatrice e quindi sedendomi ogni tanto.

claudia ha detto...

Sempre più INVIDIA....... ;-)