28 dicembre 2011

Incipit del 28 dicembre




Mau era piccolo e aveva una cicatrice che gli attraversava la guancia sinistra. Al mercato russo scelsi lui tra una moltitudine di autisti con occhi incalzanti. Guidavano biciclette e tuk-tuk, risciò e motocicli. Certi avevano la macchina. Si spintonavano per raggiungermi, cercando di attirare il mio sguardo, di separarmi dalla folla.La luce negli occhi di Mau era un foro minuscolo su un foglio di carta nero. Lo scelsi perchè quando si fece avanti gli altri indietreggiarono. Gli dissi che probabilmente ci sarebbero volute parecchie notti. Dovevo controllare tutti i locali notturni di Phnom Penh. La luce dei suoi occhi si insinuò nei miei. Quando gli spiegai cosa stavo facendo, il foro si aprì e richiuse su un breve istante di compassione.

Kim Echlin. Il fiume delle cento candele. Einaudi.

Per prima cosa ringrazio il mio impagabile spacciatore, quando mi consiglia un libro lui non sbaglia mai un colpo. Questo romanzo è un viaggio nella memoria che altro non è se non "un frammento di luce su un muro d'inverno". E' una lettera d'amore che attraversa i luoghi ed il tempo. Un tempo che si fa eterno. E' una dichiarazione di amore incondizionato di una donna per il suo uomo: "la stranezza del mio amore per te è che mi ha reso morta in vita e ha reso te vivo nella morte". E' la storia di una ricerca in una nazione di scomparsi, la Cambogia,a cui è stata negata perfino la dignità della sepoltura. Caldamente consigliato

8 commenti:

giardigno65 ha detto...

supendevole

amanda ha detto...

@Giardi: supendevole?:D

Giolvolo ha detto...

Auguri di un felice anno nuovo, Amanda

oriana ha detto...

suggerimento sicuramente da accogliere. Assolutamente affascinante o ...supendevole?

alessandra ha detto...

Segnato!!!!

Marilina ha detto...

Un amore che mi rende morta in vita e ti rende vivo anche se morto... un libro che non si può non leggere. Grazie Amanda!

Alle ha detto...

Non so perchè, ma ci sono luoghi di questo mondo che sembrano non luoghi e popoli che sembrano popoli fantasmi senza una storia, dimenticati nelle loro tragedie e nella loro miseria.
Poi per fortuna ci sono libri come questo che provano che non esistono luoghi e popoli fantasma, ma solo persone eguali in dignità e volontà.
Per fortuna.

giardigno65 ha detto...

stupendevole (?) ma chi te l'ha consigliato ? ;-)