30 gennaio 2012

Incipit del 30 gennaio

Venerdì 9 novembre 1917

Si staccò dalla notte. E dalla notte, per qualche istante niente lo distinse. Poi una scintilla, riflesso della lanterna che la donna teneva alta davanti al muso del cavallo, rivelò il monocolo. L'uomo si rivolse alla donna in un italiano impeccabile, appena incrinato da dissonanze metalliche, spie della madrelingua tedesca. C'era qualcosa di splendido e di truce in quella faccia unata dalla luce oscillante, come se le stelle e la polvere lì si fossero date appuntamento.


Andrea Molesini. Non tutti i bastardi sono di Vienna. Sellerio



Storia di Paolo il "cèo" , cioè il piccolo, il ragazzino, della famiglia Spada, in quel di Refrontolo, sulle colline sopra il Piave tra la fine del 17 e l'estate del 18, cioè nel peridodo che fece di quelle zone il teatro più sanguinoso della prima guerra mondiale. Gli Spada sono ricchi possidenti terrieri, Paolo vive con la nonna Nancy, regale, ferrea, ed il nonno Guglielmo libero pensatore irrisolto, dopo che la nave che trasportava i genitori fece naufragio lasciandolo orfano. Con loro l'affascinante e melanconica zia Maria, la "serva" Teresa e la sua non brillante figlia Loretta, il custode Renato e due particolari vicini il "terzo fidanzato" di nonna Nancy e Giulia inquieta e selvaggia. Quella notte di inizio novembre villa Spada diventa base del comando militare asburgico e cambierà per sempre le vite dei suoi abitanti. Paolo dovrà imparare a vedere il mondo ed il nemico stesso con occhi diversi "Qualcuno lassù fumava. Forse una sentinella. La vista di quella lucciola, sola in cima alla torre, mi rasserenò: la quiete di quel ravvivarsi e scemare di luce, piccola e netta nel buio, mi toccava dentro, non pensavo a una vendetta nemica, ma all'uomo che in compagnia di una sigaretta inventava la sua pace" e dovrà confrontarsi con la morte "l'uomo a terra aveva un buco al posto dell'orecchio. Niente sangue, solo un buco. Da un buco così piccolo- pensai- era uscita una vita intera: gli affanni dei genitori, il bisticciare dei fratelli, gli animali del cortile, la prima notte d'amore, la prima volta che, bambino aveva detto "io". Tutto andato chissà dove, per sempre".
Leggetelo, ne vale la pena, mi offro per traduzioni delle parti in veneto che vi risultassero ostiche (e per piacere xe si legge se con la esse dolce)

4 commenti:

alessandra ha detto...

Segnato anche questo, il fatto che sia Sellerio mi invoglia ancor più...

amanda ha detto...

Già, credimi bella lettura

Ernest ha detto...

segnato segnato!

Alle ha detto...

La storia della prima guerra mondiale mi coinvolge sempre con grande emozione, non so rimanere indifferente a tutte quelle giovanissime vite che si prese, a quanto atroce fu combattere in trincea, a quanto dura fu l'esistenza in quelle zone dove arrivò il fronte di guerra.
Non mancherò di leggere questo romanzo che già nelle poche righe citate mi pare di notevole fattura.
Faccio tesoro anche della prima lezione di dialetto veneto, xe lo avrei pronunciato proprio in modo scorretto !