19 gennaio 2012

Novecento Privato. Arte italiana con vista su Padova




Durante le feste appena concluse ho lavorato e mi sono concessa un solo vero lusso: una mezza giornata nello spazio espositivo del centro muticulturale San Gaetano della mia città, uno spazio fortemente voluto dall'attuale giunta, che scopro davvero nella sua bellezza solo ora e che ha sede nel vecchio tribunale della mia città, magnificamente restituito alla cittadinanza. La mostra meritava più accessi, ma come spesso succede si scoprono solo all'ultimo le cose a noi vicine dopo essere andati in giro per mezzo nord Italia a vedere mostre decisamente meno interessanti. Il bello di questa mostra era dato non solo dalla sua ricchezza: un centinaio di opere di circa 50 artisti del novecento, ma soprattutto dal fatto che trattandosi di opere di collezioni private difficilmente si vedono in giro. La mostra si apre con la ricostruzione virtuale  in un video, partendo dalle foto d'epoca, della storica sala da pranzo in parte art decò dell'hotel Storione di Padova demolito prima della mia nascita,  successivamente spostato  ed ora sede amministrativa dell'Ateneo patavino. Mi spiace non potervi offrire immagini del ritratto del padre e del ritratto della madre di Guido Cadorin, il padre Vincenzo scultore (di cui sono presenti nella mostra due eleganti sculture lignee di donne veneziane con lo scialle che pare la vela di un aquilone) è ritratto nel suo studio, la madre doveva avere un caratterino niente male, un bel mazzo di chiavi legato alla cinta dell'abito fa pensare che i pantaloni in casa li portasse lei, c'è poi il ritratto di una beghina che odora di rosario e castità lontano mille miglia. Nella seconda sala il ritratto straordinario della madre  malata di Boccioni donna dalla dolcissima bellezza e quello della sorella e della donna che cuce. Poi alcuni Casorati tra cui ritratto  di un giovanissimo Ferruccio Canili dalla delicata grazia e le due bimbe sedute. Le matite ed acquerelli di Ugo Valeri molto ironici" in salotto "del 1906, il ritratto di Ema Gramatica (dio benedica il mio gineceo nonnesco che di queste attrici mi narrava nella mia infanzia) e poi un paio di carboncini. Le litografie dei misteri di Alberto Martini. Alcuni paesaggi di Umberto Moggioli  tra cui il "sentiero nel parco" del 1906, una veduta notturna del Torcello del 1914 ed una delle dolci colline veronesi. Per me le colline veronesi sono meli in fiore perchè così le dipingeva sempre mia zia Alba e per me i meli in fiore sono una delle cose per cui valeva la pena svegliarsi all'alba e prendere tre treni per andare a lavorare a Merano, sembrava di viaggiare tra le nuvole, pareva di immergersi nella primavera, pareva di riempirsi di vita.La mostra proseguiva con  "aurora" e "crepuscolo" di Teodoro Wolf Ferrari che mi spiace molto non potervi mostrare, luci molto amate in quel periodo, care anche a Pellizza da Volpedo. Il gruppo dei piccoli oli di Gino Rossi tra cui l'incantevole notturno dell'isola dei cipressi, ed il Prato della Valle col Santo. Le giapponeserie dei fiori di paulownia di Adolfo Callegari del 1913. La Teresina che cuce presso la finestra di Mario Cavaglieri e il quasi iperrealista ritratto di Adriana del 1928 accaldata ed incinta in abito blu elettrico. Il nudo del 27 di Pietro Marrussig nell'atto di togliersi l'ultima calzetta arrotolata alla caviglia, poi i futuristi Depero e le sue coloratissime creature teatrali, l'aereopittura tutta muscoli di Tullio Crali ed  Alfredo Gauro. La mostra si chiude con Guttuso e Sassu che per me resta irrimediabilmente legato alle televendite anni 80 ahimè

10 commenti:

Ernest ha detto...

Che bellezza!

amanda ha detto...

Ernest mi spiace non avervela proposta per tempo e mi spiace che non tutte le opere fossero reperibili in internet per farvele vedere anche solo in foto

Alle ha detto...

Amo le retrospettive e in assoluto, nella pittura, preferisco i ritratti
specie quelli circondati da scene di vita.
Inoltre sono sempre affascinata da quante opere belle e importanti finiscano in collezioni private ( e si spera con correttezza!) tanto da chiedermi ogni volta come sarebbe la mia personale raccolta se solo potessi farlo!!!!
Interessante mostra, mi auguro che ci sia sempre spazio e denaro per questo modo di avvicinare le persone all'arte e in senso più generale alla cultura. Non mi stancherò mai di dirlo!

Giolvolo ha detto...

Ad inizio anno ho visitato la Galleria d'arte moderna di S.Anna della mia città.
Certo, tra carrozzelle e biberon è risultato tutto più difficile ma conto di ritornarci presto.
Ah, ma le email le leggi?

amanda ha detto...

@Giocondor: mail? se arrivano le leggo

amanda ha detto...

se hai spedito una mail all'admin del blog quello non sono io, puoi contattarmi con google friend connect

alessandra ha detto...

Grazie Amanda... se non ricordo male nello spazio dell'ex Tribunale di Padova tempo fa Marco Paolini ha fatto uno spettacolo trasmesso in diretta tv...

amanda ha detto...

proprio così Ale è stato in occasione dell'inaugurazione del centro

Marilina ha detto...

Grazie Amanda.
Tra l'altro per l'immagine dei meli in fiore, fai venir voglia di prendere 3 treni per andare a perdersi in quelle nuvole (tiffanyraduno di primavera?), e per il "mio" caro Gino Rossi.

amanda ha detto...

@Marilina: se io e te ne dobbiamo prendere 3 quanti ne devono prendere Oriana o Ale?