14 febbraio 2012

Fame d'aria






16 anni di carcere per migliaia di morti passate e presenti e per quelle che verranno in futuro sono un niente, resta il fatto che la sentenza è storica, che finalmente a voce alta si è sancito che sapevano ed hanno continuato ad accumulare miliardi mentre quelli che lavoravano per la loro ricchezza morivano affamati d'aria e non solo loro, anche le mogli che lavavano le tute da lavoro, anche i figli che abbracciavano i padri che ancora indossavano la tuta, anche coloro che si erano fatti una tettoia per riparare i polli, perché col tempo la tettoia si deteriorava e piano piano le fibre iniziavano a spandersi in giro, coloro che lavoravano in capannoni ricoperti di eternit, i pompieri che indossavano divise ignifughe fatte di amianto, e soprattutto tutti coloro che abitavano ed abitano vicino a quelle fabbriche, la gente del Monferrato tra tutte. Quelle fibre mille volte più sottili del capello di un neonato, con quei minuscoli arpioni che si insinuano e che abbracciano pleure, pericardio, peritoneo, le splendide carte da pacco che avvolgono polmoni, cuore ed intestino che così abbracciate diventavano corazze e rendono impossibili gli scambi d'aria, la meccanica cardiaca, le funzioni intestinali. Anche 20 anni tra l'inalazione e la manifestazione dei primi sintomi: fiato corto, stanchezza, tosse, febbricola, dolori di schiena sintomi così aspecifici da portare ad una diagnosi tardiva poi via via la fame d'aria. Morire di fame d'aria è atroce, nulla potrà ripagare tanto dolore, si potesse far provare a quegli assassini, anche solo per poco, quella fame d'aria forse capirebbero che tutti i loro maledetti miliardi sono carta straccia

7 commenti:

Alle ha detto...

Questa sentenza rende giustizia anche a tante famiglie di Rubiera, ma ho saputo che forse non tutte avranno un risarcimento economico. Credo tuttavia che nessuna somma di denaro possa ripagare anche in minima parte la tragedia di queste persone e delle loro famiglie. Come nemmeno 1 anno di carcere per ogni vittima sarebbe sufficiente a dare un senso a tutto questo. Perché morire a causa del proprio lavoro non ha un senso e mai ne avrà.
Spero solo che questa sentenza crei i presupposti perché non ci siano mai più mestieri che non tutelino in pieno la salute di qualsiasi lavoratore.

alessandra ha detto...

Una sentenza storica sì...ho letto che non esiste una legge che obblighi ad eliminare tutto l'amianto che c'è in giro, sarebbe ora di farla...
Spero che investano parte dei soldi del risarcimento nella ricerca di una cura delle malattie letali provocate dall'amianto.

Zio Scriba ha detto...

Purtroppo quei maiali non erano neanche in aula, e i loro avvocatoni hanno già preannunciato l'appello che potrebbe rendere tutto vano.
Resta però la meravigliosa forza simbolica di questa sentenza: almeno i maiali inquinatori assassini pagassero SEMPRE così! (ma ciò sarebbe d'intralcio ai nazisti della krescita, per i quali denaro e produttività varranno sempre più delle vite altrui...)

Franz ha detto...

Si stenta a credere che la compagine umana possa arrivare a simili livelli di cinica depravazione, per di più nel nostro Paese.
Ma se ci pensiamo bene, è forse ancor più incredibile che una sentenza di condanna per quelle atrocità, logicamente quanto di più ovvio, debba essere accolta con sollievo e soddisfazione.

In che mondo ci siamo mai ridotti a vivere...?

amanda ha detto...

@Zio: viva la decrescita felice

@Ale, Alle,Franz: quanto avete ragione

oriana ha detto...

non c'è niente altro da aggiungere, avete già detto tutto... superfluo dirvi che condivido

maria grazia ha detto...

Purtroppo viviamo in un mondo, diciamo in uno stato, dove la logica dell'interesse viene prima della vita umana.
Bisogna stravolgere questa idea e mettere al centro delle scelte l'uomo e non la logica del guadagno, sempre.
In Germania non sarebbe successo tutto questo , come non sarebbe successa la tragedia della Thyssen Krupp, in Germania avrebbero dovuto chiudere la acciaieria se non avessero avuto i sistemi di sicurezza funzionanti, qui no si tollera, si lascia correre, la corruzione non si ferma davanti a nulla...