1 febbraio 2012

Incipit del 1° febbraio

Sulla nave eravamo quasi tutte vergini. Avevamo i capelli lunghi e neri e i piedi piatti e larghi,e non eravamo molto alte. Alcune di noi erano cresciute solo a pappa di riso e avevano le gambe un po' storte, alcune di noi avevano appena quattordici anni ed erano ancora bambine. Alcune di noi venivano dalla città e portavano abiti cittadini all'ultima moda, ma molte di più venivano dalla campagna, e sulla nave portavano gli stessi vecchi kimono che avevano portato per anni - indumenti sbiaditi smessi dalle nostre sorelle, rammendati e tinti più volte. Alcune di noi venivano dalle montagne e non avevano mai visto il mare, tranne che in fotografia, e alcune di noi erano figlie di pescatori che conoscevano il mare da sempre. Forse il mare ci aveva portato via un fratello, un padre o un fidanzato, o forse un triste mattino una persona cara si era buttata in acqua e si era allontanata a nuoto, e adesso anche per noi era arrivato il momento di voltare pagina

Julie Otsuka. Venivamo tutte per mare. Bollati Boringhieri. Traduzione Silvia Pareschi




Voi sapete quanto ami i cori, questo libro è una corale, una corale magnificamente diretta, Julie Otsuka ha saputo armonizzare divinamente le voci, questo libro vi toccherà il cuore, lo prenderà per mano, lo porterà su una nave agli inizi del 900, carica di di giovani donne giapponesi dirette negli Stati Uniti, ma lo porterà anche su ogni nave carica di speranze, che ogni giorno, da che è stata inventato il trasporto per mare, porta giovani vite a cercare nuovi inizi. Avrete i loro sogni, le loro illusioni, le vedrete crescere e poi spegnersi e poi nuovamente volare alte,dividerete i loro dolori, perché nel  coro si distingueranno voci cristalline di soliste che sapranno rubarvi l'anima. Quelle piccole donne cresceranno, conosceranno l'amore o la delusione di una speranza di amore, diverranno madri o annegheranno nel dolore di uteri sterili, cercheranno di integrarsi e quando avranno deciso di non essere ormai americane o null'altro che giapponesi lontane dalla loro terra, la guerra insegnerà loro che non sono più neppure quello. Uno dei più bei libri che abbia letto, non segnatelo, compratelo e soprattutto leggetelo

8 commenti:

oriana ha detto...

seguirò sicuramente il tuo consiglio. Adoro le storie di donne.

Zio Scriba ha detto...

Disobbedisco parzialmente, nel senso che per ora volentieri me lo segno. Sapessi che lista interminabile: se prima non piazzo io un bestseller, non riuscirò mai a permettermeli tutti... :)

(quando ben orchestrate, le storie corali sanno essere dei veri, grandi capolavori...)

Un abbraccio

oriana ha detto...

coraggio Zio, non demordere...

alessandra ha detto...

Ah ma ci dici così dobbiamo correre a comprarlo subito!! Così magari ce lo leggiamo in questi giorni di neve.

Alle ha detto...

Obbedisco senza opporre la minima resistenza !
Leggere è vitale, come l'aria che respiro. Anzi meglio dell'aria che spesso è irrespirabile. Oggi anche molto molto nevosa........

Un abbraccio a tutti

amanda ha detto...

anche qui fiocca fiocca

Marilina ha detto...

Grazie Amanda, se tu che macini milioni di chilometri di pagine dici che è uno dei libri migliori che hai letto, corro in biblioteca!!

Ah sì, ho finalmente fatto la tessera della biblioteca!!

P.S. Nevica dappertutto, ma a Treviso no! O almeno non ancora!

amanda ha detto...

oggi neanche a padova :)