21 febbraio 2012

Incipit del 21 febbraio

Aprii la porta di vetro molato sotto l'elaborata insegna di bronzo, Tiffany Glass & Decorating Company. Una nuova insegna e un nuovo nome. Bene: anch'io sentivo di essere un'altra persona.
Nel salone al piano terra dell'edificio di cinque piani enormi vetrate erano appese al soffitto e grandi mosaici poggiavano alle pareti. Sebbene avessi fretta, non seppi resistere alla tentazione di dare una sbirciatina ai vasi dalle linee morbide, ai completi da scrivania in bronzo, alle pendole, ai candelabri Art Nouveau. Ma le lampade stonavano con i loro paralumi di vetro soffiato sopra basi tozze e bulbose: troppo ordinarie per essere eleganti! Il signor Tiffany poteva fare di meglio.
Il giovane capo reparto cercò di fermarmi ai piedi della scalinata di marmo. Lo fulminai con un'occhiata che voleva dire: Ero qui prima che tu nascessi e spinsi via il suo braccio come se fosse uno dei tornelli di Coney Island.

Susan Vreeland. Una ragazza da Tiffany. Neri Pozza




Potevo come Tiffaniana esimermi dal leggere questo libro che mi è stato prestato, dopo aver appurato che non si trattava di uno di quelli della serie con Tiffany nel titolo che vanno molto di questi tempi e fanno pensare agli uomini delle case editrici che la pollastra di turno lo acquisterà perché leggendo il libercolo penserà di trasformarsi nell'elegante Audrey anche se pesa 87 kg ed è alta 157 centimetri? No non potevo. Dunque questa è la storia di Clara Wolcott Driscoll, spirito creativo della Tiffany decorazioni, che riesce a reimpossessarsi del suo lavoro che adora solo perché è rimasta vedova. Infatti Louis Comfort Tiffany visionario inventore e proprietario della ditta, pur riconoscendo la capacità ed il maggior impatto creativo delle donne nella sua azienda e accettando quindi di formare un'intero reparto a conduzione femminile, seguiva inderogabilmente la norma che una donna venisse licenziata il giorno delle nozze. E' la storia di una New York fatta della miseria dell'immigrazione di fine 800. E' la storia delle prime lotte sindacali e delle prime lotte di rivendicazione femminista. Non abbiamo fatto troppa strada da allora ahimè

3 commenti:

Marilina ha detto...

Gli ingredienti ci sono.
Tiffany, lo stile Liberty, le visioni, una donna coraggiosa e determinata.
Grazie Ama!

Marilina ha detto...

Off topic (solo in parte, lo stile Liberty c'è).
Vi consiglio Hugo Cabret, delicatissimo e poetico film con una fantasmagorica scenografia di Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, da vedere rigorosamente in 3D.

Giolvolo ha detto...

Potevi come Tiffaniana esimerti? No, non potevi!!!!