18 giugno 2012

un passo dietro l'altro










Metto un passo dietro all'altro e sono sempre più lenta del più lento, misuro un passo ed un respiro ed ho in testa una nota per ogni respiro, a volte, se il sentiero non è troppo erto, la nota risale fino alle labbra e accompagno il passo con la voce, noto cose minuscole ed a volte non vedo enormità, mi piace se incontro forme di vita: insetti che in città solitamente non si vedono, volatili minuscoli o rapaci che seguono con volo lento e solenne la salita, e mammiferi, ho visto una volta una volpacchiotta piccola e curiosa che era una delizia, le marmotte grasse, i caprioli, i camosci, gli stambecchi, una volta al tramonto ho osservato una pattuglia di sei cervi, nella mia personale Valle dell'Eden, scesa al ruscello ad abbeverarsi e mi sono sentita dentro ad una favola. Mi inquieto se il paesaggio è troppo lunare, come una sera prima del tramonto milioni di anni fa, vicino al rifugio Pradidali, sulle Pale di San Martino, mi agito quando nei sentieri molto erti mi sembra che gli appigli siano troppo distanziati per le mie gambette corte, specie se sto scendendo. Mi incanto per la leggerezza che assumono le vette quando le ricama la giusta luce, mi faccio cullare dal suono dei ruscelli, ma mi preoccupa qualche guado, dopo che, in un tardo pomeriggio di fine ottobre, sono finita con il fondo schiena in ammollo ed il ritorno con i pantaloni e le maglie bagnate non è più sembrato "una passeggiata". Non amo dormire nei rifugi perché ho il sonno leggero e c'è sempre qualcuno che russa ed ho il naso che si chiude con la polvere ed il rifugio è un luogo polveroso per eccellenza. Non sono nata montanara ma divido la mia vita con un uomo che in montagna è nella sua dimensione, come potrei non volerlo vedere quando si sente più a suo agio e sereno, anche se a volte è un'impresa?

11 commenti:

alessandra ha detto...

Certo per vedere il proprio uomo sereno si fa questo ed altro...
Premesso che io invece sono nella mia dimensione al mare, devo riconoscere che certi angoli di montagna sono talmente belli che vengo colta quasi da sindrome di Stendhal...però mentre il mare mi riempie di vita e di energia, la montagna mi immalinconisce un pò...

amanda ha detto...

@Ale:dipende davvero, dove eravamo noi sabato non c'era nulla che potesse immalinconire a parte le trincee ed i reperti della grande guerra. C'erano due laghetti con colori paragonabili a quelli del mare della costa smeralda, anche se la temperatura dell'acqua non era proprio la medesima ;)

giacy.nta ha detto...

Ero convinta che piacesse molto anche a te. Solo un piccolo momento di insofferenza, o forse voglia di dolcezza. La montagna è in effetti aspra, scabra in alcuni momenti:)

amanda ha detto...

Ma a me piace molto, a volte la fatica è davvero tanta però :)

oriana ha detto...

chi meglio di me ti può capire? Amo moltissimo la montagna, ma ogni volta mi dico "questa è l'ultima volta, troppa fatica" ma poi il richiamo è irresistibile, allora zaino in spalla scarponcini e si parte...

Alle ha detto...

Il mio modo di camminare in montagna assomiglia un po' al tuo. Alterno momenti di sconforto, per la durezza del sentiero per la mia limitata forza fisica, a momenti di grande esaltazione, per la maestosità della natura per l'agognata meta raggiunta.
Anche il mare mi ha dato molte soddisfazioni, il mare immenso degli oceani verso nord, dove il sole non tramonta mai, lontano dal clamore delle spiagge estive.
Credo che il mare sia la mia dimensione per istinto, per le sensazioni che sempre mi trasmette, ma cerco la montagna per la generosità con cui sa svelare le sue bellezze dopo averti fatto faticare fino allo sfinimento.

amanda ha detto...

@Oriana, Alle: finalmente qualcuno che mi capisce :)

Marilina ha detto...

Le tue parole dedicate alla montagna ed al 3/4 sono poesia.
L'importante è che poi anche lui ti segua nelle tue passioni!
Io sono più da mare.
Il colore, l'orizzonte, il cielo, la sabbia, mi aprono un mondo che mi rapisce e che mi fa ringraziare Dio di esistere.
Mi succede che il mare mi apre e mi fa volare, la montagna mi chiude, anche se con viste mozzafiato.

oriana ha detto...

oggi ho pensato a te.... escursione in val di cecina..14 km in un continuo saliscendi sotto il sole cocente, credevo di rendere l'anima a Dio...meno male abbiamo fatto un guado al torrente Pavone e l'acqua fredda mi ha accarezzato i piedi, le gambe salendo su fino alle viscere.

oriana ha detto...

oggi ho pensato a te.... escursione in val di cecina..14 km in un continuo saliscendi sotto il sole cocente, credevo di rendere l'anima a Dio...meno male abbiamo fatto un guado al torrente Pavone e l'acqua fredda mi ha accarezzato i piedi, le gambe salendo su fino alle viscere.

amanda ha detto...

@Oriana. ma quanto è bell pucciare i piedi nei torrenti gelidi dopo una scarpinata scarponata? dopo un attimo di morte apparente è una goduria