24 luglio 2009

Incipit del 24 giugno

Era meglio se i miei restavano a New York dove erano cresciuti e sposati e dove sono nato io. Invece se ne tornarono in Irlanda che io avevo quattro anni, nio fratello Malachy tre, i gemelli Oliver e Eugene appena uno e mia sorella Margaret era già morta e sepolta.
Ripensando alla mia infanzia, mi chiedo come sono riuscito a sopravvivere. Naturalmente è stata un'infanzia infelice, sennò non ci sarebbe gusto. Ma un'infanzia infelice irlandese è peggio di un'infanzia infelice qualunque, e un'infanzia infelice irlandese e cattolica è peggio ancora.

Frank McCourt "Le ceneri di Angela" Adelphi Editore
Questo vuole essere, con un ritardo di qualche giorno, un omaggio a Frank McCourt che se ne è andato la scorsa settimana. Le ceneri di Angela è la storia della sua miserissima infanzia, un'infanzia stereotipo in una Irlanda tra le due guerre.Come dice lui stesso non manca nulla: padre alcolizzato e buono a nulla, madre pia e derelitta, preti boriosi, maestri arroganti. Eppure non vi è nulla di patetico, al contrario il suo occhio di ragazzino su quel mondo risulta comico e dissacrante.
Le ceneri di Angela è stato un successo di passaparola , un tam tam tra lettori, di solito sono i libri migliori

19 commenti:

Anna S ha detto...

Mi è stato consigliato da più parti, devo darmi una mossa e leggerlo!

amanda ha detto...

volevi narrativa irlandese? e narrativa irlandese sia!

Anna S ha detto...

E' vero, grazie!!
Che voglia di tornare in Irlanda...

amanda ha detto...

Mai stata, naturalmente, ma sono stata in Galles ad Holyhead e quindi l'Irlanda era di fronte a me, ed il cielo era ugualmente cappriccioso e il paesaggio ugualmente verde e le pecore ugualmente pelose :-)

Anna S ha detto...

Io invece non conosco minimamente l'Inghilterra, nonostante la mia adorazione per i loro biscotti e i loro romanzi. Sono stata due volte a Londra per lavoro, mordi e fuggi ma quel poco che ho visto, anche solo dall'aereo, mi ha conquistata. Così mi sfogo con dosi massicce di "Ispettore Barnaby", in attesa di un lungo viaggio per la campagna

amanda ha detto...

Ma allora dovresti conoscere P.D.James ed il suo Ispettore Adam Dalgliesh: very British

Anna S ha detto...

E' la prossima lettura gialla che mi concederò: per ora sono immersa in Elizabeth George che è americana ma ambienta le sue storie a Londra; l'ispettore Linley e Barbara Havers sono descritti come personaggi agli antipodi e, per questo, si completano. Certo è un cliché, a volte si percepiscono molto bene le origini dell'autrice ma, in fondo, tra i gialli contemporanei, non è male. Gli intrecci sono molto ben costruiti.

amanda ha detto...

Naturalmente non ho letto niente della George... come poteva essere diversamente?

Anna S ha detto...

C'è sempre un qualche George di mezzo, comunque...

amanda ha detto...

ma questa non fa il caffè e non ha il complesso del maiale morto

mariangela ha detto...

Se trovate un George mandatelo da me, no da leggere.

amanda ha detto...

@mariangela: ...e allora!

Anna S ha detto...

Già ce n'è pochi. Va bene essere generosi ma se io ti presto un George tu cosa mi dai? Che "scangio" (direbbe Montalbano) mi proponi?

Monica ha detto...

E' uno di quei libri che appena ho terminato di leggere ne ho sentito subito la nostalgia. Consigliatissimo!

Il film invece è stato una delusione!

mariangela ha detto...

@amanda....scusa sono talmente arretrata nella lettura,faccio prima leggendo i Vostri commenti, e poi ti giuro non farei niente di male con Goerge....
@anna mi dispiace avrei si qualcosa ma non so quanto ne valga la pena.

amanda ha detto...

@Monica: non sapevo neppure che ne esistesse una versione cinematografica

Anna S ha detto...

@mariangela: qualcosa di che tipo...?

Anna S ha detto...

Finalmente l'ho letto.
Bellissimo, a parte la traduzione che mi ha lasciata un po' perplessa: che senso ha far parlare i personaggi in romanesco?
Per il resto, splendido.

amanda ha detto...

@Anna:felice che ti sia piaciuto