23 settembre 2009

Turandot ovvero la vittoria delle Paris Hilton di ogni tempo





Dovete sapere che come io posso cantare a memoria Battisti o De Andrè, mia nonna cantava a memoria le arie delle opere ed operette, se poi si trattava di Puccini davvero non ce n'era per nessuno.
Così se, causa mondiali di calcio (o giù di lì) sapete canticchiare, senza Pavarottiano Do di petto, "Nessun dorma" o come qualcuno dice "all'alba vincerò", ma non sapete bene da dove provenga, vi faccio un piccolo sunto. Se al contrario siete dei melomani convinti, perdonatemi ma la storia in soldoni è la seguente.
Turandot è una sorta di Paris Hilton del Celeste Impero. Il padre decide di trovarle marito, ma lei alza la posta: mi sposerò solo con colui, di sangue reale (mica uno intelligente ma povero in canna!), che indovinerà la soluzione di un quiz (notate ora l'affinità con The Millionaire), chi vince mi sposa, chi perde: zac via la testa.
Quel furbastro di Calaf, che è figlio del re tartaro Timur, inviso all'imperatore, decide di partecipare al quiz perchè prima la odia ma poi la vede e come un pollo si invaghisce del bel faccino della perfidona. Timur e la devota servetta Liù invocano il tordo Calaf di desistere, ma niente.
Qui ci si mettono anche i tre consiglieri Ping, Pong, Pang (se la vedete come una presa per il @@@@ ne avete ben donde, ma li hanno chiamati proprio così)ma neppure loro riescono a dissuadere Calaf.
Il Calaf, che di donne non capisce un bel niente, ma è intelligente per il resto indovina la risposta del quiz. Ma la perfidissima s@@@@@a non ne vuole sapere di lui.
Tuttavia l'Imperatore aveva stabilito che se lo doveva sposare com uscire dall'empasse?
Il Calaf si prepara la mannaia da solo e rilancia: se indovinerai come mi chiamo mi devi proprio sposare, viceversa zac via la mia testa.
E qui canta nessun dorma già sicuro della vittoria.
Ma qualcuno ha visto Calaf parlare con Liù e quindi giustamente ritiene che costei potrà, debitamente torturata, rilevare il nome a Turandot.
Liù fedele ed innamorata piuttosto di rivelare il nome si uccide e così alla perfida tocca sposarsi quel mammolone di Calaf.

Ora vi rivelerò, se già non lo sapete, che Puccini non ne voleva proprio sapere di questa fine, ma pover'uomo, era già molto malato, cercò di ritardare questo finale infame, ed in realtà lui non lo musicò mai perchè la morte giunse ad evitargli di compiere lo scempio, questo che si sposa una malefica del genere, proprio non si può vedere. Qui morì Puccini come disse Toscanini alla prima dell'Opera ed io vorrei finirla lì senza darle la soddisfazione

24 commenti:

Anna S ha detto...

Che bella recensione!
Anch'io ho avuto due nonne melomani e ne ho ereditato la passione, quindi ti capisco. Una delle due, tra l'altro, era proprio pucciniana e sfegatata fan della Tebaldi.

Quando la Rai ha trasmesso, anni fa, la Tosca girata nei luoghi e negli orari in cui si svolge effettivamente la trama (si intitolava, appunto, "Nelle ore e nei luoghi di Tosca"), per la regia di Patroni Griffi con Placido Domingo, se ben ricordo, nella parte di Cavaradossi, lei e mia sorella si alzavano alle 4 del mattino per vederla.

Io, invece, mi sono appassionata di più a Mozart.

C'è una cosa che non mi sono mai spiegata: perché l'opera, un tempo così giustamente popolare, è diventata una cosa elitaria per poche orecchie? In fin dei conti, se pensiamo soprattutto al melodrammma, lo schema è quasi da telenovela, cioè lui-lei-l'altra, cambia poco. Perché adesso vieni guardata dall'alto in basso quando dici che stai ascoltando un'opera?? Cosa c'è di così arduo?

amanda ha detto...

è una questione di educazione all'ascolto, credo. Per esempio è difficile che io riesca ad ascoltare heavy metal, ma neanche 6 ore di Wagner mi sono congeniali

Anna S ha detto...

No, certo, neanche a me lo sono ma è proprio questo il punto: non dirmi che La cavalleria rusticana è un'opera difficile da ascoltare o che Il Rigoletto non sia semplice da seguire. Dev'esserci dell'altro che ci sfugge.
Certo, poi, come per tutte le cose, subentra il tipo di aria che si è respirata in casa, l'educazione all'ascolto ecc. ecc. Ma mi chiedo perché sembri così difficile anche solo accostarsi al melodramma. No, Wagner credo sia proprio difficoltoso, oltre che mortalmente lungo.

amanda ha detto...

Allora fai il conto di quanta gente ha messo piede in un teatro, l'opera certo è bella anche solo ascoltata, ma vista interpretata è tutta un'altra cosa, forse se una volta vivessero la magia di una notte all'Arena, alla Fenice, forse qualcosa scatterebbe. Mi ricordo anni fa "l'amor è un dardo" di Baricco, come le raccontava lui le opere! desideravi solo di vedere Violetta emettere il polmone con un colpo di tosse

Anna S ha detto...

Sì e a me piaceva anche molto "Prima della prima". Mi ha sempre divertito vedere i direttori d'orchestra... all'opera! Cioè al lavoro!

amanda ha detto...

recentemente la Repubblica ha pubblicato una collana di lezioni di Riccardo Muti, non le ho ancora viste tutte e non erano necessariamente opere, ma quando chi è dentro la musica ti porta per mano all'ascolto è bellissimo

GianfraH ha detto...

Questione di educazione all'ascolto, al saper andare oltre il primo impatto, che a volte non e' ne' piacevole ne' semplice. Chi va oltre quell'attimo di smarrimento incontra Wagner, la lirica, il jazz, il blues, la matematica, la fisica, la letteratura russa... gli altri si accontentano di cio' che e' il pop :)

PS: Amanda, io ascolto anche il metal (ma solo quello dei gloriosi anni '80); dottoressa, e' grave? :)

g.

GianfraH ha detto...

PS: (scrivo qui che crollo dal sonno).

E' 2 giorni che provo a scrivere ma non trovo un minuto, sto affogando in un mare di carta; sono rientrato un'ora fa dal lavoro dopo non so piu' quante ore di riunioni, fotocopie, cartacce, roba che non torna o che tornerebbe anche, ma tu vedi i "fantasmi ovunque" e per te non torna comunque.
Vabbe', ogni anno tra settembre e ottobre va sempre cosi'... domattina andra' meglio, spero :)))

Che ci faccio qui a quest'ora? Non lo so... di notte Leoni, si sa... :)

Ciao!

g.

PPS: lo so, mi sto perdendo un sacco di belle cose che scrivete qui dentro, devo recuperare!

amanda ha detto...

@Ginfra: ma chi ha detto che è grave ascoltare il metal anni 80? forse se resistessi oltre il primo impatto.... il problema è che la bestiola richiede ascolti a volumi impossibili per una audiologa, rovinarmi l'udito per mia stessa mano, proprio non ce la fo.

Ma anche con la fisica e la matematica ho dei problemi,talvolta mi riesce meglio con la letteratura russa, ma non sempre, per Wagner lascio spesso dopo i primi 20 minuti, reggo molto bene la cavalcata delle WalKirie :-)

Anna S ha detto...

Bentornato tra noi, Gianfranco!
Che dire della cavalcata wagneriana? Mi sveglio tutte le mattine così...

amanda ha detto...

@Ginfra: so che a te sembra che non torni, questione di stelle strane, dice MaVi, e tu prendila così: solo stelle strane, ma arriva Marte, lavoro a gonfie vele, non può che andare meglio,ripetilo come un mantra "arriva marte arriva marte arriva marte" e se pensi che proprio non gira, apri il blog, solo per due minuti, il comitato di soccorso è pronto, purchè tu non lo faccia in piena notte, solo turno diurno :-)

Anna S ha detto...

Qualcuno ha notizie di Tonino? Sono preoccupata. E' sparito anche dal blog ufficiale, come Giulio: tocca richiamarli all'ordine!

Voi leoni ruggite, va bene, ma il cancro che cavolo di verso fa?

amanda ha detto...

ticche ticche ticche: nacchera le chele :-)... e faccio notare che è in sei parole

Tonino è ondivago, come tutti i gemelli, di Giulio più non so

Anna S ha detto...

Ah, è per questo che non lo sente mai nessuno (il cancro, dico)

amanda ha detto...

io ho una paziente che sente le chele di granchio nelle orecchie, quindi qualcuno che ti senta c'è

Anna S ha detto...

Oh Madonna! Ma che cosa mangia??

amanda ha detto...

ma ai medici capita di sentire storie moooooooolto più strane delle chele di granchio nelle orecchie

GianfraH ha detto...

@Amanda

TIIIIPO?

:)

g.

amanda ha detto...

tipo: cosa succede nelle orecchie di un paziente durante l'orgasmo, tipo avere suoni nell'orecchio simile al rumore che fanno i capperi quando scoppiano......
e faccio solo l'audiologa, figuratevi un urologo

Anna S ha detto...

@Amanda! Scrivitele tutte! Poi mandamele che ti trovo un editore!!

amanda ha detto...

Ma si è già fatto un bestiario medico, non sarebbe originale

Comunque vi racconto questa, di ambito medico, ma detta da una mia prozia, la sorella più piccola di mio nonno, mancata lo scorso anno a più di 90 anni, ma il fatto risale a quando ne aveva una 70ina.

Un giorno incontra una conoscente alla fermata del bus e quando torna a casa riferisce alla figlia che la poveretta non sta bene è acciaccata ed è costretta ad usare sempre la cintura del Dott. juke box, la figlia a forza di ridere finisce sotto la tavola.
In quello rientra la nipote che vede la madre che si tiene la pancia e piange a forza di ridere e la nonna offesa e domanda cosa succede.
La nonna dice: ride perchè ho detto la cintura del Dott. Jukebox invece della cintura del Dott. Zivago.
A quel punto sotto la tavola sono finite in due e poco dopo anche la nonna si è lasciata coinvolgere dalla ridarola ed ha continuato a raccontarla in famiglia per anni

Anna S ha detto...

AAAAAAAHHHHHHHHHH!!!

Non se quale sia la cintura più esilarante tra le due!

mariangela ha detto...

@amanda è quando vengono per il collaudo delle protesi e dicono di non sentire bene, e noi diciamo,alzi il volume e pensiamo che ce le abbiano adosso, invece sono nella scatola e in borsa.

amanda ha detto...

vabbè si potrebbe andare avanti ore