1 ottobre 2009

1 ottobre San Remigio


Permettetemi di festeggiare un santo passato nel dimenticatoio dopo che l'inizio dell'anno scolastico è stato anticipato a settembre.
Per noi, figli degli anni sessanta del secolo, millenio scorso, San Remigio era un santo importante, eravamo tutti suoi figli, tutti remigini, specie quando si varcava il cancello della scuola per la prima volta a sei anni.
Scarpette di vernice nere, calzetti bianchi al ginocchio, grembiulino, nero nel mio caso, con un rigido colletto plasticoso da cui pendeva un cravattino senza fiocco bianco e codine di ordinanza (troppo corti i capelli quell'anno per una vera treccia)
Che emozione, che avventura, ma fortunatamente mi aspettava la mia amica del cuore dell'asilo Lisetta, tanto tonda e rosea quanto io ero secca e pallida. Insieme eravamo una forza.
Poi dopo 3 giorni arrivava San Francesco, patrono d'Italia amico degli animali, quindi anche dei bambini ci portava subito un giorno di vacanza (sempre stato un grande San Francesco!)

21 commenti:

Anna S ha detto...

Acc... Io che sono nata negli anni di piombo ho perso sia il vantaggio di iniziare la scuola a ottobre, sia quello di festeggiare il più progressista dei santi!

San Remigio, invece, che cosa ha fatto?

GianfraH ha detto...

A questo punto e' d'obbligo la foto di Amanda e Lisetta!

:)

g.

GianfraH ha detto...

Proprio ora mi passa per la mente che potrebbe esserci qualche differenza tra la foto che ha postato Amanda e quella fatta ad un bimbo questa mattina.
Mancano infatti:
- ipod
- telefonino (non scherzo, girano coi cellulari a 8 anni!)
- zaino carico di ogni bene

Ah... a scuola, passato lo spauracchio dei primi giorni, almeno dalle mie parti ci si andava da soli... oggi i genitori accompagnano i figli quasi fino al cancello dell'università... ma i tempi sono veramente cosi' cambiati? Ma perche'?

g.

PS: e soprattutto... perche' una gracile mammina deve girare col fuoristrada? :)

Anna S ha detto...

@GianfraH, quanto è vero. Guai andare a scuola senza il SUV, pare proprio brutto.
Non solo accompagnano i figli all'Università ma si preoccupano se non trovano i libri... Sono loro che chiamano disperato l'ediotre, perché i loro piccolini di 25 anni non possono fare l'esame.

Poi i libri costano tanto... Invece i jeans D&G, l'ultimo modello degli occhiali da sole Chanel e il blackberry come quello di Obama no...
L'ultima indagine dell'Aie (Associazione Italiana Editori) stima che il mercato delle suonerie dei cellulari (sic!) sia pari a tre volte tanto (altro sic) quello dei testi universitari.

D'altra parte, poveri cuccioli, dovranno pur ascoltare un po' di musica quando ricevono una telefonata.

(Scusate lo sfogo interessato ma visto che qui non c'è censura, ne approfitto, eh eh eh)

mariangela ha detto...

@amanda che bello, mi ci vedo proprio, solo che le scarpe erano riciclate da mia zia e la cartella non mi ricordo bene ma penso di cartone,e andavo e sono andata sempre a piedi e poi in bici di terza mano.

amanda ha detto...

A piedi sempre a piedi raramente in auto ma 10 bambini e 10 cartelle dentro la 500, poi la Diane 6, niente cinture di sicurezza, tanto così carichi sicuro che non si volava da nessuna parte anche se si frenava

Anna S ha detto...

Secondo me ci si divertiva di più. O così ci pare adesso perché è comunque la nostra infanzia e qualunque cosa avessimo fatto ci sarebbe piaciuta mentre adesso, guardandoci indietro, ci sentiamo un po' vecchietti? Che dite?

amanda ha detto...

In parte anche questo è vero, però c'era più fantasia. Per esempio sotto casa mia, dove poi è sorto il famoso panificio di cui vi ho parlato,c'era una fabbrica artigiana di cassette della frutta. Noi andavamo a prendere le assicelle scartate e con chiodi e martelli veri (nessuno si è mai martellato un dito o cavato un occhio) ci costruivamo i muri delle casette, dei veri prefabbricati, non veniva vespa a fare uno speciale sulla consegna, ma d'estate poi si mangiava tutti in casetta, ognuno portava il suo pentolino e c'erano degli scambi culinari niente male

amanda ha detto...

Guardavo la foto di questi due bambini e mi sono venuti in mente i cestini, che ricordo, finita l'epoca di quelli di vimini, nelgli anni Moplen il mio era versino con i forellini laterali di aerazione proprio come quelli della foto

alessandra ha detto...

@AnnaS
Anche io ci ho pensato spesso a questa cosa,se i miei tempi (oddio sembra che sia matusalemme) mi sembrano migliori perchè il ricordo dell'infanzia e dell'adolescenza me li fa vedere più belli..ma non credo sia così..io vedo i figli delle persone che ho intorno, i più grandi sono spesso annoiati di tutto e sono fissati in una maniera esagerata con il look e la moda, i più piccoli hanno 8000 giocattoli di cui sono già stufi e fra sport e feste di compleanno hanno una vita sociale che neanche io a 20 anni!! La mia è una generalizzazione, ci sono anche le eccezioni, ma la mia impressione di insieme è che non abbiano quella luce, quello sguardo magico, curioso e avido di vita che avevo io alla loro età

Anna S ha detto...

Sicuramente c'era più inventiva (vedi le casette di Amanda); il mio amico Alberto e io, per esempio, impazzivamo creando una battaglia navale nel mio giardino costituita da un grosso catino pieno d'acqua (il mare), le foglie della quercia (le navi) e i sassolini e/o le ghiande (i proiettili). Passavamo interi pomeriggi a schizzarci d'acqua.

Come avrebbero detto i miei noni: "la miseria la güza 'l cervèl", anche se non era certo miseria in senso proprio.

Oggi se non hanno per le mani qualcosa di elettronico diventano isterici. Ma la fantasia come la stimolano? E, soprattutto, i videogiochi gli insegneranno a socializzare?

GianfraH ha detto...

@Alessandra

forse e' proprio il fare in modo che i ragazzi siano "perennemente occupati" (musica/palestra/karate/danza/catechismi/feste) a foraggiare il senso di desolazione dentro, di voglia di cambiamento e cose nuove ogni giorno. Manca l'autogestione della noia, di un periodo in cui non si fa niente... quando ero piccolo c'era anche tempo per "rompersi i co.... " ora non piu' :) (passatemi il francesismo, scusate).

Forse manca questo ai ragazzi di oggi, il tempo di ro.i.co.
Ti annoi? Prendi un libro, studia, ascolta musica, esci, molla i videogiochi.

Scusate lo sfogo :)

g.

amanda ha detto...

Pensate che io vedo uno scarto perfino tra le mie nipoti di 11 e 10 anni ed il fratello più piccolo di 5 anni: le bimbe ascoltavano le favole, leggevano il mensile della Pimpa insieme a noi adulti, giocano per strada molto volentieri, bici, pattini, la seconda ha una passione sfrenata per gli animali cani, cavalli, gatti. Il piccolo computer, game boy, giochi sui cellulari dei parenti, cartoni alla TV, dopo 10 minuti di bici scappa in casa ed accende di nuovo la TV

alessandra ha detto...

@Amanda
Che tristezza!!!
Quest'estate ho giocato alla famosa Wii dei miei nipotini, ho resistito due partite...mi spiegate che senso ha giocare a ping pong o tennis davanti a una tv? Ci mancava pure lo sport "attivo" davanti alla televisione.. e i ragazzi ci passano interi pomeriggi..è un pò come quando li vedo chattare per ore fra di loro o stare su facebook quando abitano nello stesso quartiere.
Non è meglio farsi una passeggiata all'aria aperta tutti insieme?Secondo me a furia di stare sempre più ore davanti allo schermo, l'uomo del futuro avrà gli occhi enormi come candy candy!!

mariangela ha detto...

quando nevicava e gelavano i fossi , era ancora più divertente in dialetto si dice litegare sul ghiaccio, sia in andata che in ritorno che divertimento

Anna S ha detto...

Però non per tutti è così: i tre bimbi della mia compagna di banco del liceo, vivono in giardino e alla sera son pronti per andare in lavatrice, esattamente come lo erano i genitori alla loro età e come è giusto che sia. Certo avere un giardino dove poter giocare aiuta molto

GianfraH ha detto...

@Anna

vero, chi sta in campagna ha la fortuna di vivere l'erba, la terra, i lombrichi e da grande riesce a non stupirsi quando vede una mucca viva, contrariamente ai colleghi cittadini che hanno sempre immaginato la mucca come un animale che vive in frigorifero a tocchetti da 2/3 etti.

:)

g.

amanda ha detto...

Ma lo strano è questo i miei nipoti hanno gli stessi genitori, quindi la stessa educazione, hanno la possibilità di stare all'aria aperta perchè vivono in collina in un casale, ma le bimbe ci stanno molto più volentieri del fratello che poi quando ci sta, trascinato, non è che ci stia male, ma la sua preferenza è per i giochi elettronici senza dubbio; e comunque sono pronti per la lavatrice anche loro a sera, ora poi con una cucciolata appena sfornata dalla cagnetta di casa immaginate voi

Anna S ha detto...

Bellissimo! Crescono insieme ai cuccioli, è la cosa migliore.

(Manco fossi la psicologa che interviene ogni tanto a Tiffany e che ovviamente non so come si chiama)

amanda ha detto...

Tata Lucia?

Ecco a voi Tata AnnaS ovvero come ti educo il pupo e come ti cerco il Pupone :-D

Anna S ha detto...

Adoro questo blog!