8 marzo 2010

London state of mind

Billy Joel ha scritto negli anni settanta la canzone “New York state of mind” in cui cantava la sua nostalgia verso la grande mela, io vi voglio parlare del mio “London state of mind”, una saudade che mi accompagna da alcuni giorni. Quello con Londra è stato per me un colpo di fulmine che risale all’ormai lontano agosto 1987, quando dopo il quarto ginnasio ho fatto la mia prima vacanza studio in Inghilterra, vacanza interamente londinese, allora andare in aereo mi sembrava l’esperienza più eccitante del mondo, ora come ben sapete la penso diversamente. Di Londra mi sono piaciute da subito molte cose, quello strano mix tra atteggiamento conservatore e trasgressione, da una parte la regina e dall’altra i punk a Piccadilly Circus, le signore che prendono il tè e una gioventù colorata che si veste in piena libertà; non avevo mai visto tante persone leggere accanitamente giornali e libri in metropolitana, e poi l’emozione di farmi fare la treccina ai capelli seduta per terra nella mitica Carnaby Street e di sentire parlare inglese intorno a me, è una lingua che mi ha sempre appassionato. Sono tornata quindi molto volentieri ancora una volta, anche se stavolta è stata davvero una toccata e fuga, praticamente ho avuto solo la giornata di mercoledì per fare qualche giretto, ma a tutti i membri della mia allegra comitiva è sembrato di essere stati via chissà quanto. Il mercoledì mattina, visto che un’amica di mia cugina non era mai stata a Londra e voleva avere uno sguardo globale, abbiamo deciso di fare il tour con il bus a due piani, all’inizio non ero molto entusiasta dell’idea, l’avevo sempre snobbato questo modo di visitare le città, non mi sembrava autentico, ma devo dire che mi sono ricreduta; abbiamo fatto un giro di quasi quattro ore e sono riuscita a vedere quartieri che non conoscevo, oltretutto non è stato male starsene un po’ calduccio con la temperatura artica che c’era. Poi, dopo democratiche votazioni (eravamo otto teste da mettere d’accordo) abbiamo deciso di dare una rapida (troppo rapida purtroppo) occhiata ai capolavori della National Gallery, il cui ingresso è peraltro gratuito, abbiamo selezionato gli artisti e le sale su cui ci volevamo soffermare e così ho avuto occasione di ammirare, tra gli altri, Van Gogh, Cezanne, i fiamminghi, le sale dedicate al duecento e al trecento, Cimabue, Piero della Francesca.. All’uscita, scendendo le scale della National Gallery, ho quasi avuto un tuffo al cuore di fronte alla visione di Trafalgar Square al tramonto, con la luce del sole che si affievoliva e le luci della città che si accendevano, sentivo il profumo di Londra. Con mia cugina scherzando abbiamo provato ad individuare gli odori di Londra, uno sicuramente è quel misto di odore di metropolitana e di cattiva cucina, di fritto industriale, lo so detto così non è particolarmente allettante, ma a me già manca, come mi mancano il dedalo variegato di vie di questa città così energetica e vitale, con i negozi tradizionali e i mercatini fricchettoni di Camden Town, con il bianco dei palazzi aristocratici di Belgravia e i colori dei pub, mi mancano le facce indaffarate e spesso sorridenti delle persone che corrono in ufficio o fanno jogging sul lungotamigi, la loro disponibilità nel dare le indicazioni stradali, pensate che un robusto signore con la faccia da professore universitario ci ha guidato fino a destinazione e un altro ragazzo ha tirato fuori il suo cellulare per cercare su internet l’indirizzo di un ristorante, a Parigi ad esempio non avevo trovato altrettanta cortesia.

Per quanto riguarda il “prosaico” ma essenziale argomento cibo, devo dire che sono stata molto fortunata, ho avuto il piacere di degustare un’ottimo pollo in salsa di funghi e la sera successiva, in un bel ristorante vista Tower Bridge, ho divorato un maiale imporchettato con purè di patate accompagnato da 4 fette di pane con un paradisiaco burro salato e da un’ottima birra rossa. Un capitolo a parte merita la mia passione per i muffin, ne ho mangiati tre in due giorni, uno alle ciliegie, uno ai mirtilli e uno al cioccolato, che volete alla gola non si comanda. Per il resto questa vacanza la ricorderò anche per l’idratazione forzata a cui ho sottoposto la mano di mia cugina durante il volo di andata, soprattutto quando il capitano ci ha detto di riallacciare le cinture perchè stavamo per attraversare una turbolenza, abbiamo “ballato” parecchio sulla Manica e la mia mano più che bagnata era zuppa!

Che volete farci allora, sono ancora in un London state of mind, non ci trascorrerei il resto della mia vita, ma un paio di anni di sicuro…

Post da leggere con annessa colonna sonora, la meravigliosa “A day in the life” dei Beatles.


17 commenti:

Tonino ha detto...

@ Alessandra
complimenti per la scelta musicale
appausi per la scenografia descritta
evviva per i colori che ci hai trasmesso
contentissimo per l'idea di una visita
soddisfatto dall'esposizione bella e breve
Assunta come inviata del bloghino.
Dove vorresti andare ?

amanda ha detto...

mi piace la nostra nuova sezione viaggi e miraggi, grazie per aver condiviso con noi la tua emozionante toccata e fuga. A Londra sono stata un'unica volta ed era il 1977 o 8, due vite fa praticamente, era dicembre e mentre il nord Italia era sepolto sotto una coltre di neve dopo diverse giornate di nebbia, lì trovammo la primavera, non ci siamo fatti mancare neppure l'arcobaleno. La solita fortuna del principiante. In realtà, qualche tempo dopo ho visto Parigi e nel mio caso l'amore fu per quest'ultima. Tuttavia è anche vero che a Londra ci andai con tutta la famiglia, mentre quello di Parigi fu uno dei primi viaggi in compagnia degli amici.... vuoi mettre

Gloria ha detto...

Per me Londra è un posto meraviglioso.ci vado ogni volta che posso. anche solo per due giorni. ha un fascino irresistibile. e poi è proprio a londra che è iniziata la mia passione per la musica. per ripararmi da un temporale sono entrata in un negozio di musica ho comprato una cassetta di musica country e non mi sono più fermata. conservo ancora lo scontrino ingiallito del 1992, segno dell'inizio della pazzia.

Anna S ha detto...

Io, invece, coltivo per Londra una passione pressoché esclusivamente letteraria, dal momento che ci sono stata due sole volte, per lavoro... in giornata...
Questo però non mi ha impedito di svicolarmi dalla London Books Fair e gironzolare a piedi tra Piccadilly e la Victoria Station. Va da sé che ci dovrò tornare come si deve, quattro giorni minimo, senza Fair ma con Books!

:-)

alessandra ha detto...

@Amanda
Per me invece è stato il contrario, Londra l'ho sempre vista con amici, invece l'unica volta che sono andata a Parigi è stato con i miei genitori, forse sarà anche per quello che mi è piaciuta di meno..poveri non perchè ne voglia parlare male, figuriamoci, ma si sa con gli amici il mood della vacanza è diverso.

@Tonino
Mi piacerebbe andare in tanti posti, mi mancano ancora moltissime città da vedere anche in Europa, mi piacerebbe visitare Berlino anche per rinfrescare il mio tedesco arruginito e Barcellona..e Praga dove la mettiamo?

michi ha detto...

Quando ho letto il libro "Il petalo cremisi e il viola" ho avuto la sensazione di aver vissuto a Londra in età vittoriana, in un'altra vita. Chissà... Comunque vero o no, amo Londra e non vedo l'ora di tornarci!

mariangela ha detto...

Grazie Alessandra, per i non viaggiatoti come me, è come viaggiare, un saluto a te e a tutti

alessandra ha detto...

Ciao Mariangela, ciao Michi e buongiorno a tutti! Qui si gela ed è nuvoloso, ancora qualche giorno così e mi vedrò costretta a sottopormi alla soleterapia, fototerapia, luceterapia o come diavolo si chiama...tristessa....

claudia ha detto...

Ciao Alessandra!!!
Che bella descrizione...
Londra é favolosa, secondo me.
E favolosa é anche la colonna sonora che hai scelto.
I beatles, cosa esiste di meglio?????

alessandra ha detto...

L'etichetta Viaggi e miraggi è il titolo di una canzone di Francesco De Gregori dell'album Canzoni d'amore, non è una delle sue più belle, ma mi piace, è una canzone fresca!

Anna S ha detto...

@alessandra, a proposito di nebbia (molto british), hai sentito che bel discorsetto ha fatto stamattina il buon Vignola?

alle ha detto...

Ale,
bentornata, la tua mancanza si è sentita, ma leggo con piacere che
hai trascorso una bella vacanza e
questo è positivo.
Il tuo diario di viaggio mi ha molto divertita, è stato un tuffo
nella "swinging London" che, vedo,
non sembra molto cambiata nel tempo. Non l'ho amata per la sua
bellezza esteriore (altre metropoli
vedi Parigi sono superiori in questo), ma per il ritmo, il mood,
le novità, la lingua, il pragmatismo della gente, il te, la Tate Gallery, Covent Garden, Hayde Park, i teatrini di Soho, l'Hammersmith Odeon ecc ecc
Nell'estate del 1987 anch'io ero a Londra a studiare inglese, in Oxford Street, ricordo che alla sera se passavi le mani sulla faccia o nei capelli, restavano tinte di nero. E' ancora così ?
Grazie Ale.

alessandra ha detto...

@AnnaS
Sì stamattina Vignola l'ho sentito tutto, puntata molto bella, sì ha parlato anche di un libro che ha scritto Umberto Eco insieme a un altro dedicato alla nebbia.

@Alle
Eri anche tu a Londra nell'estate 1987? Magari ci saremo incrociate su qualche strada. Ma lo sai che a me Londra piace molto anche esteriormente? E devo dire che l'ho trovata meno inquinata ad esempio di Roma, meno traffico, sarà che le strade sono più strette e gli efficientissimi mezzi pubblici vengono uati moltissimo.

alle ha detto...

Ale,
in effetti l'incrociarsi per le strade del mondo senza saperlo è una possibilità che mi ha sempre intrigato. Può essere che sia accaduto, visto che ora siamo entrambe qui a parlarci.........

In quanto a Londra, non mi piace completamente come altre città. Ci sono comunque zone e monumenti che
apprezzo sicuramente, ma resto dell'idea che il suo forte sia
il "contenuto".
Mi fa piacere sentire che è un pò meno inquinata, più vivibile soprattutto per chi ha scelto di abitarci.
Dovrei tornarci presto anch'io !

maria grazia ha detto...

Bella Londra eh Ale?
bel post, e con la musica!grazie.
Bella la sezione: viaggi e miraggi.

Mammammia quanti anni è che ci sono andata...miii si perde nella notte dei tempi...

oriana ha detto...

tra me e Londra, purtroppo c'è un viaggio aereo che non riesco a superare, per ora mi accontento del post di Alessandra. Grazie

alessandra ha detto...

@Oriana
Ma ci puoi andare in macchina o in treno, l'inghiltera e la scozia sono molto belle, meritano!