6 aprile 2010

3 e 32

Alle vittime e ai sopravvissuti, a coloro che hanno perso una persona amata, la propria casa, tutto. La natura sa essere imprevedibile, l'uomo riesce a superarla in cattiveria, in nome del denaro facile.

15 commenti:

amanda ha detto...

perchè in Italia, che è sismica dalla testa ai piedi, si continua a costruire ovunque e comunque, quelle casette dei geometri, senza nessuna considerazione per il territorio, e per l'umana società, senza progetti e con il solo calcolo di mettersi in tasca i soldi ora se la casa cascherà in casa agli attuali proprietari, ai loro figli o ai loro nipoti, poco importa, l'importante è dire al telefono "dove ci capita più un'occasione come il terremoto", ridendo, con i morti ancora sotto le macerie, con i superstiti ancora da cercare, con le lacrime ancora da asciugare.
Io sto con le carriole, ora e sempre

amanda ha detto...

se la casa cascherà in testa non in casa naturalmente... le vacanze fanno male all'italiano scritto

oriana ha detto...

di fronte alla furia della natura c'è lo sgomento e la disperzione, ma in qualche modo vai avanti, ma di fronte all'ignominia di determinate persone le rabbia ti lacera. Con le carrriole sempre!

Anna S ha detto...

Ho visto per la prima volta L'Aquila nel 2006 e sono stata invasa da una specie di sindrome di Stendhal.

Ieri sera, vedendo il capo della Protezione Incivile commosso e gongolate, sono stata affetta da un altro tipo di sindrome.

alessandra ha detto...

Buongiorno a tutti! Grazie Gianfranco di questo pensiero, mi hai preceduto. Sapete che l'argomento mi sta particolarmente a cuore, essendo io abruzzese.
Il mio pensiero va sia ai 308 morti che a quelli che hanno dovuto ricominciare da zero, senza la loro casa, i loro punti di riferimento, le loro abitudini, le persone care. E l'hanno fatto sempre con dignità, senza scene di isteria, si dice sempre che gli abruzzesi siano forti e gentili, ebbene devo dire che lo hanno pienamente dimostrato. Ieri nello speciale Caterpillar da L'Aquila qualcuno ha anche ventilato l'ipotesi che ci sia un piano a monte per allontanare gli aquilani dal centro storico a favore delle famose new town; a l'Aquila prima i cittadini e gli studenti si incontravano in centro, la piazza era il luogo della socialità, adesso rimane il centro commerciale. Ma ho sentito che ci sono tante energie positive e creative nelle tante perosne intervistate ieri da Cirri e Solibello.
Per quanto mi riguarda non potrò mai dimenticare le 3.32 di quella notte, il rumore delle grucce che "ballavano" nell'armadio e dei portafotografie che cadevano sullo scaffale.

Marilina ha detto...

Alessandra, mi stringo a te ed a tutte le persone della tua terra in questo giorno della memoria.

giardigno65 ha detto...

troppi rintocchi e troppo silenzio ...

maria grazia ha detto...

avete già detto quello che si poteva dire, dico solo che anche io sto con le carriole

amanda ha detto...

c'era una bella iniziativa che ho sentito ieri a caterpillar che è partita proprio dai bloggers per aiutare una ditta di torroni de l'Aquila, i blog che si occupano di cucina hanno inventato ricette con i prodotti fatti da questa ditta che dopo Natale era messa male, per evitare che le operaie si andassero ad aggiungere alla lunga fila di coloro che hanno perso il lavoro a causa del terremoto, sono state inventate ricette che contenessero i prodotti di questa ditta: amaretti, pasta di mandorle, nocciolato. Oggi verranno pubblicate, Grazie questa iniziativa sono stati confermati, per le nuove commesse, tutti i posti di lavoro e se ne sono creati di nuovi

alessandra ha detto...

Sì Amanda, la ditta di cui parli è la ditta Sorelle Nurzia, una ditta storica abruzzese che produce dolciumi, io a Natale mangio da sempre il loro torrone al cioccolato morbido con le nocciole. E' stata proprio brava quella ragazza, che ha parlato ieri ai microfoni di Caterpillar, a coinvolgere i foodbloggers e ha avuto anche l'idea di preparare cesti con prodotti (salumi, formaggi, dolciumi) di ditte esclusivamente abruzzesi.

maria grazia ha detto...

Quelli?
ma io li conosco, l'Esselunga vende i loro torroni! a dir la verità non sapevo fossero abruzzesi, credevo siciliani

amanda ha detto...

ecco per mesi hanno dato da mangiare alla gente in tenda prodotti comprati con i soldi degli italiani da ditte di ogni dove, quando sarebbe stato intelligente favorire le forniture di ditte locali per favorire l'economia della zona: latte delle vacche di lì, biscotti dei biscottifici di lì, pane dei panifici di lì, frutta e verdura delle loro campagne, carne e uova dei loro allevamenti, pasta dei loro pastifici che tra l'altro sono famosi, era un modo per dare una mano a ripartire

Marilina ha detto...

E' vergognoso vedere che a volte col buon senso si risolverebbero un sacco di problemi o almeno si semplificherebbero.

Ma soldi e potere rendono sordi e ciechi i più.

Teniamo duro stando dalla parte giusta, quella delle carriole (non ho ancora letto quel post, ma ne intuisco il significato...).

Gloria ha detto...

Anche se in ritardo mi unisco ai vostri pensieri e alle vostre carriole. Ricordiamoci di non dimenticare.

Alle ha detto...

Un pensiero quotidiano a tutti coloro che sopportano una tragedia simile con forza e dignità.
La mia cariola è pronta all'uso.