Perché reggono l'intero peso.
Perché sanno tenersi su appoggi e appigli minimi.
Perché sanno correre sugli scogli e neanche i cavalli lo sanno fare.
Perché portano via.
Perché sono la parte più prigioniera di un corpo incarcerato. E chi esce dopo molti anni deve imparare di nuovo a camminare in linea retta.
Perché sanno saltare, e non è colpa loro se più in alto nello scheletro non ci sono ali.
Perché sanno piantarsi nel mezzo delle strade come muli e fare una siepe davanti al cancello di una fabbrica.
Perché sanno giocare con la palla e sanno nuotare.
Perché per qualche popolo pratico erano unità di misura.
Perché quelli di donna facevano friggere i versi di Pushkin.
Perché gli antichi li amavano e per prima cura di ospitalità li lavavano al viandante.
Perché sanno pregare dondolandosi davanti a un muro o ripiegati indietro da un inginocchiatoio.
Perché mai capirò come fanno a correre contando su un appoggio solo.
Perché sono allegri e sanno ballare il meraviglioso tango, il croccante tip-tap, la ruffiana tarantella.
Perché non sanno accusare e non impugnano armi.
Perché sono stati crocefissi.
Perché anche quando si vorrebbe assestarli nel sedere di qualcuno, viene scrupolo che il bersaglio non meriti l'appoggio.
Perché, come le capre, amano il sale.
Perché non hanno fretta di nascere, però poi quando arriva il punto di morire scalciano in nome del corpo contro la morte.
Erri De Luca.
12 commenti:
Perchè mi portano dove voglio andare
perchè sono forti e robusti allenati alla fatica
perchè ti dicono quando è l'ora di riposarti
adoro i miei piedini instancabili fedeli compagni di mille avventure. tremano con me quando sono nervosa ma sono coraggiosi. anche se non hanno voglia di fare qualcosa si sottomettono al mio volere
adorono i miei piedini che hanno retto il peso dei giorni difficili
adoro i miei piedini che penzolano a pelo d'acqua lungo il fiume.
adoro i miei piedini che presto balleranno sul parquet la line dance. anche loro non vedono l'ora
e quando sono contenti io lo capisco sempre
perchè sono sempre caldi ma se si ghiacciano loro è la fine.
perchè sono piccoli e graziosi.
perchè le unghie dei piedi laccate di rosso mi fanno impazzire.
perchè mi hanno portato su vette che mi spaventavano.
perchè non dolgono quasi mai dentro agli scarponi neanche dopo ore ed ore di cammino.
perchè sanno che mi piace usarli, ma non scalpitano se li tengo fermi.
perchè carezzare quelli di un bimbo piccolo è uno delle cose per cuivale la pena di vivere.
perchè il tatto dei pedi è storia a sè
refusi refusi ed ancora refusi
sì ma refusi di parole tenerissime!
Vi ho già detto che vi voglio bene, vero?
e noi a te?
Bravo Gianfranco, molto bella questa poesia di Erri De Luca, e poi i piedi che reggono il nostro peso tutti i giorni meritano un post.
Sono la parte più negletta del nostro corpo, non vengono mai curati e coccolati come meritano per questo ruolo importante che rivestono.
I miei piedi ogni tanto mi mandano a quel paese, soprattutto quando sono costretti nelle scarpe al chiuso (incarcerati come dice De Luca) dalle 8 del mattino alle 8 di sera o quando ballo scalmanata per casa a piedi scalzi.
Adesso devo dire che me ne occupo di più...
E quando parlo di piedi, il mio pensiero non può non andare alla tenerezza che mi ispirano i piedi dei bimbi piccoli e soprattutto dei neonati, me li mangerei!
Sarà che oggi ho indossato delle scarpe che non portavo da un pò, ma ora i piedi mi fanno proprio male.........
sono tuttavia una parte di me che mi piace, direi riusciti discretamente.
Ieri sera a yoga abbiamo lavorato a piedi scalzi per stimolare il punto dello stress e la terminazione del meridiano del fegato, particolarmente sollecitato in primavera...
I piedi sono il nostro patrimonio da rispettare, accudire e cocoolare, io l'ho scoperto tardi, anche se loro, intelligenti, hanno cercato di farmelo capire da sempre!
Adoro stare a piedi nudi, e se continuano le temperature di ieri ed oggi, domani sarò in infradito...
cocoolare... le coccole delle galline?!?
Hai ragione cara Marilina, i piedi vanno coccolati o cocooolati...anch'io non vedo l'ora di mettere ai piedi infradito e sandali!
questa poesia mi ricorda la foto che aveva postato Anna per raccontarci Amanda.
Dopo quello che ho combinato a Moncalieri, non oso più dire nulla sulle mie povere estremità...
:-)
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