24 giugno 2010

Ustica - 27 giugno 1980




Il 27 giugno del 1980 un aereo DC9 Itavia spariva dai radar nel tratto di mare tra le isole di Ponza ed Ustica: l'aereo si era squarciato "misteriosamente" in volo e 81 persone avevano perso la vita. Ci sono degli episodi che ti suggestionano e ti colpiscono più degli altri e questo è uno di quelli che mi ha toccato di più sin da piccolina insieme alla strage alla stazione di Bologna che guarda caso è dello stesso anno e coinvolge la stessa città, Bologna, perchè il DC9 Itavia era partito proprio dall'aereoporto del capoluogo emiliano.
Mi ha commosso immensamente leggere le storie di queste 81 vite ingoiate da uno dei mari più limpidi d'Italia e coinvolte in una vicenda che per contro tra le più torbide della storia italiana, se non sbaglio c'era anche una ragazzina che viaggiva da sola per raggiungere il suo papà dopo gli esami di terza media. Ogni volta vedere quelle immagini di sedili ed oggetti che riaffiorano nel blu del mare mi dà una fitta al cuore; ho seguito molti documentari e programmi su questa vicenda, gli speciali di Carlo Lucarelli, Minoli, il bellissimo spettacolo di Marco Paolini di cui ho allegato il video, il film "Il muro di gomma". La verità pian piano sta venendo fuori dopo 30 anni, perchè domenica saranno trascorsi 30 anni da quel maledetto 27 giugno, non sappiamo i contorni precisi, ma quella sera c'è stata una vera e propria "guerriglia aerea", lo sappiamo tutti.
L'ultima voce di quell'aereo è stato il "Gua..." pronunciato dal pilota e registrato nella scatola nera...probabilmente un "Guarda" rimasto strozzato...speriamo che al più presto qualcuno riesca a finire quella frase e a ridare voce a quelle sfortunate 81 persone.

13 commenti:

Alle ha detto...

A 30 anni di distanza l'indignazione è ancora forte. Quando accadono fatti così gravi, "attentati legalizzati", che coinvolgono persone civili, mi chiedo sempre come sarebbe se fosse accaduto a me o a qualcuno dei miei cari.
Allora all'indignazione si affianca un dolore angoscioso. Ma amche la certezza che, da quel momento, la mia vita sarebbe spesa fino all'ultimo barlume di energia per ottenere verità e giustizia. Non accetti di perdere un caro tragicamente, perderlo in quel modo è oltre ogni ragionevole tentativo di comprensione. Sono vicina a chi ancora è costretto a mobilitarsi dopo 30 anni, ma ringrazio Dio di avermi risparmiato questo dolore sordo.

Alle ha detto...

Dimenticavo: Marco Paolini è un grande. Si sa, ma lo voglio dire
ugualmente......

amanda ha detto...

per me Ustica resterà per sempre associata a quel corpo che galleggia, scompostamente privato del suo pudore. Mi sono sempre domandata se i parenti di quella persona hanno riconosciuto in quella immagine il loro caro.

I morti di Ustica, di Bologna, di Piazza della Loggia, dell'Italicus sono tutti miei parenti.

Potevo esserci io o un mio caro per sbaglio o per scelta in quel posto ed a quell'ora.

Perdere la memoria significa ucciderli ancora ed ancora ed ancora

Gloria ha detto...

Fa male sapere che ci sono persone che sanno e che per 30 anni hanno tenuto nascosta la verità e che continueranno a farlo.
Quei morti non avranno mai pace e i colpevoli si portano dentro 81 anime strappate alla vita. un fardello troppo grande.

amanda ha detto...

troppo grande per chi Gloria? per anime pulite come la tua

Anonimo ha detto...

La tragedia di Ustica e i successivi depistaggi ed insabbiamenti sono ferite che, a trent'anni di distanza, non smettono di sanguinare.
Da bambino, mio padre mi portò a visitare l'aeroporto di Borgo Panigale, e mi ricordo che, in mancanza di stretta sorveglianza (erano davvero altri tempi!), riuscimmo a salire qualche momento su un aereo dell'Itavia parcheggiato sulla pista.
Dopo la tragedia, mi sono sempre chiesto se si fosse trattato proprio di quell'aereo, ora ricostruito (per così dire) al museo della memoria di Ustica di Bologna (vedi qui: http://www.museomemoriaustica.it/ ).

Anch'io ho seguito molti spettacoli e trasmissioni sull'evento, come quello del (davvero!) grande Paolini (dal vivo in Piazza Santo Stefano) e come la lunga diretta notturna condotta da Massimo Cirri su Radio2 (in quei tempi Muccio Vileda-free), effettuata in concomitanza del viaggio dei relitti dell'aereo, appunto verso l'allora costituendo museo della memoria.

In questi giorni 'Radio Città del Capo', la radio bolognese del circuito 'Popolare-network', ha lanciato una campagna di raccolta fondi che ha l'obiettivo di pubblicare, in Francia, pagine su importanti quotidiani e banner su siti internet, in cui si chiede di parlare a chiunque sappia la verità. Vedi qui: http://campagnaustica.rcdc.it/?page_id=2

Un saluto e un abbraccio, cara Alessandra, in attesa di poterci incontrare a Senigallia per il Caterraduno, come ti ho risposto sul mio blog.
Franz

giacy.nta ha detto...

Ho provato sensazioni molto simili a quelle che tu così bene hai descritto.
Un abbraccio.

oriana ha detto...

Brutta storia di cui probabilmente non potremo mai conoscere l'intera verità. Ma non dimenticheremo.

alessandra ha detto...

@Franz
Ho sentito stamattina su rai 3 Andrea Purgatori, tra l'altro uno degli sceneggiatori del film "Il muro di gomma", che era a Bologna per un ciclo di conferenze su Ustica. So che l'altra sera hanno appunto proiettato "Il muro di gomma" in Piazza Maggiore, c'erano anche i familiari dell'attore Corso Salani che nel film faceva la parte del giornalista, morto improvvisamante a 48 anni per un malore mentre passeggiava con la moglie sul lungomare di Ostia.

amanda ha detto...

giusto ieri ho letto su VF un articolo di Purgatori (che è sceneggiatore di muro di gomma perchè è a lui che è ispirata le figura del giornalista protagonista) su Salani che ormai come dice lui era diventato il suo specchio e con il quale aveva collaborato su altri progetti

Anonimo ha detto...

Non sapevo della proiezione del film; benchè in orario di lavoro, ci avrei dato volentieri più di un'occhiata, per colmare in parte la mia lacuna (non l'ho mai visto).
A mia parziale giustificazione, il ciclo di proiezioni in Piazza Maggiore era cominciato qualche giorno fa, niente meno, con il filmato un concerto di Vasco Rossi; dall'attiguo posteggio dei taxi dove ero in attesa era buffo sentire i cori indemoniati dei ragazzi e soprattutto delle ragazze che accompagnavano tutte le canzoni...
Decisamente un altro genere.

Un salutone collettivo.
Franz

amanda ha detto...

oh Franz certo un altro genere ma non si può mica fare film angoscianti ogni sera, porelli

alessandra ha detto...

Vedere i film nella cornice di Piazza Maggiore deve essere meraviglioso.