5 agosto 2010

Piccolo spazio pubblicità




Stamattina facevo una riflessione mentre sentivo che sulla nostra radio 2, o meglio quello che rimane, anche il segnale orario ha un suo sponsor, parte sempre una voce che dice più o meno: "Il segnale orario è stato gentilmente offerto da Tizio o da Caio". Ecco ormai non c'è più niente che non abbia uno sponsor, tutto è sponsorizzato, dalle trasmissioni televisive e radiofoniche, ai concerti a cui mi piace tanto andare che abbondano di striscioni ad esempio di gestori telefonici (anche al concerto di Ligabue era così), alle squadre sportive e ai palazzetti dello sport.....
Non voglio fare la puritana o l'ingenua, capisco che ormai sia anche una necessità, ad esempio nell'organizzazione di eventi, tanto lo stato ormai non dà una lira a niente a che abbia a che fare con la cultura. Però quello che mi lascia perplessa e anzi direi che mi dà fastidio è l'eccessiva visibilità che si dà agli sponsor, ai marchi: vi sembra normale che lo storico Paladozza di Bologna si chiami adesso Land Rover Arena, che un palazzetto dello sport di Milano abbia cambiato nome negli anni a seconda degli sponsor, da Palatrussardi a Mazda Palace e credo che adesso si chiami Palasharp? Mi meraviglia poi che nella denominazione di molte squadre di pallacanestro addirittura il nome dello sponsor preceda il nome della squadra e della località da cui proviene: Monte dei Paschi Siena, Armani jeans Milano, Scavolini Pesaro...almeno le squadre di calcio si chiamano ancora Milan, Roma, Napoli...non so fino a quando. Magari Tonino, che è esperto di basket, mi saprà spiegare perchè nel mondo della pallacanestro che in genere è più sano del compromesso mondo del calcio, è successa una cosa così.
Mi chiedo se si ricorrerà un domani agli sponsor anche per salvare le tante istituzioni in crisi e bisognose di finanziamenti nel nostro paese, i teatri, le scuole, così il Teatro alla Scala magari si chiamerà che so Teatro Cacao Meravigliao o lo storico liceo romano Giulio Cesare si chiamerà Liceo Classico Aranciata Carletti....orrore!!!
Eh il buon Arbore aveva capito tutto nel suo Indietro Tutta, la vita è diventata davvero tutta un quiz ed uno sponsor. E vi ricordate il film "Ladri di saponette" del geniale e troppo spesso dimenticato Maurizio Nichetti? Una famiglia guardava tranquilla un film neorealista in televisione e all'improvviso per un blackout un personaggio di uno spot entra nel film e ne cambia la trama...profetico direi!


8 commenti:

amanda ha detto...

in realtà le sponsorizzazione per teatri e palazzi storici già ci sono, sono sponsorizzati i restauri, ma non si cambia, fortunatamente nome all'edificio a seconda dello sponsor, e ci mancherebbe, quello c'era prima e cis arà anche dopo che lo sponsor di turno sarà morto e sepolto

amanda ha detto...

scusate la punteggiatura infame e i refusi, dormito poco questa notte e fretta ora

Gloria ha detto...

Ormai è tutto uno sponsor e una pubblicità continua. gli autobus tappezzati, le facciate dei cantieri, gli stadi, ovunque ti suggeriscono qualcosa di comprare. quello che mi dà più fastidio è la pubblicità sui giornali. settimanali di 200 pagine che ne hanno 100 di pubblicità. capisco che senza non potrebbero continuare ad offrire il giornale a prezzi così ridotti ma quando inizio a faticare a trovare gli articoli in mezzo alle pagine di profumi creme, abbronzanti, rossetti, biscotti, bevande...la cosa diventa un pò avvilente.

amanda ha detto...

quando su gmail ti propongono l'acquisto delle creme anticellulite perchè innocentemente la si è nominata tra amiche allora? sembra che ci sia il KGB che ti sorveglia

alessandra ha detto...

Infatti care Gloria e Amanda avete proprio segnalato altri due ambiti pieni di pubblicità, le riviste e internet..la storia di gmail è veramente inquietante...

Tonino ha detto...

Piccolo spazio...
lo diceva Vasco, imitando le annunciatrici ,forse, vent'anni orsono.
Con la programmazione estiva, meglio, con l'organizzazione del deserto estivo di Radiodue, il tempo dedicato alla pubblicità è esploso.
Il mister e la lady ,di nostra conoscenza ,hanno a loro disposizione pochissimi minuti, poi musichette che ricordano lo spot passato in tv,trailer di programmi della tv e tutta una serie di campanellini,fischi, trilli che anche se ascoltati distrattamente, riconducono ad un prodotto.
Questo è il nuovo metodo di pubblicizzare : richiami sonori, veloci, unici, penetranti.
Il ''visivo'' lascia il posto al suono così da non doversi neanche fermarsi a guardare, non c'è tempo.
Ho avuto la possibilità di conoscere il tempo, ma questo è un commento all'altro articolo.
Gli sponsor delle squadre sportive.
Quando, circa 15 anni orsono, si apposero le strisce dello sponsor sulle maglie dei calciatori , furono forniti i centimetri quadrati disponibili e che mai, dico mai, lo sponsor avrebbe dovuto sostituire il nome storico della squadra.
Nella pallacanestro, dove il budget è molto minore,pur d'incamerare qualche milione in più, al nome della città si antepose quello dello sponsor.
( Ricordo che vent'anni fa, la squadra della mia città che doveva affrontare per la prima volta la serie A2, ricevette l'offerta da parte della Hatù che produceva i profilattici 7bello.
Tutti, dico tutti in città scartarono l'offerta perchè ''suonava'' male : 7 bello Brindisi.
Moralismo, falso perbenismo e/ o scandalismo ?
Oggi conosciamo le vicende della pallanuoto : il 7 bello campione ecc.,ma non è il profilattico ,ma il numero dei giocatori.)
Si ,sono d'accordo, profetico.
Ma ciò riguarda solo quelli che leggono,quei pochi che conoscono ed usano il condizionale, tralasciando il campo minato del congiuntivo.
Immagini, flash,quiz anche a scuola, veloci, bisogna esserlo, correre ,usare, bruciare e poi ricominciare a consumare (in tutti i sensi)....
Ops, basta così !

Anonimo ha detto...

Tutto ha un prezzo e nulla ha più valore.

alessandra ha detto...

@Tonino
Infatti ho volutamente citato quella canzone del grande Vasco anni 80 nel titolo del post e il video che ho allegato è proprio di quella canzone che si chiama "Bolicine".