25 agosto 2010

Un pensiero fino alle viscere della terra




Questa canzone, tratta dall'album "The dream of the blue turtles", è stata dedicata da Sting ai minatori inglesi, allora impegnati nel famoso sciopero durante l'era Thatcher, uno sciopero di cui si parla a margine anche nel film "Billy Elliot" se vi ricordate, visto che il papà e il fratello di Billy sono minatori, e ad esempio anche in un grazioso film degli anni novanta con Ewan Mc Gregor che si chiamava appunto ironicamente "Grazie Signora Thatcher".
Quello del minatore è un mestiere durissimo, faticoso, pericoloso, penso ai tanti che hanno lavorato e lavorano ancora nelle miniere di carbone in Cina per esempio, ai poveretti che in Africa lavorano in condizioni estreme nelle miniere di diamanti e in questi giorni il mio pensiero e il mio abbraccio volano nelle profondità del Cile dove 33 minatori sono intrappolati non si sa fino a quando....chi dice fino a Natale, chi anche oltre. Sono sopravvissuti al crollo, ma saranno costretti a stare a 700 metri di profondità, al buio, certo col conforto di poter comunicare 24 ore su 24 con l'esterno e le persone care, dei viveri, dell'acqua, dei medicinali che arriveranno tramite una speciale sonda. Ma immaginarli lì sotto per mesi mi fa accapponare la pelle.
La storia dei minatori è costellata di queste tragedie, basti pensare a quella della miniera belga di Marcinelle in cui nel 1956 sono morti anche tanti italiani e anche abruzzesi delle mie parti.
Sting è originario del nord-est dell'Inghilterra, che faceva parte del distretto minerario inglese, per cui conosceva bene la fatica e la sofferenza di questi lavoratori. Nella canzone i minatori parlano in prima persona:"il nostro sangue ha macchiato questo carbone, abbiamo scavato profondamente dentro l'animo della nazione.....noi camminiamo in mezzo ad antiche foreste ed illuminiamo 1000 città con le nostre mani..".
Allora un pensiero a questi 33 minatori che avranno bisogno di tanto coraggio e tanta forza nei prossimi mesi, a loro tutto il nostro sostegno e un abbraccio virtuale.


4 commenti:

amanda ha detto...

non ci voglio nemmeno pensare, io che faccio i tunnel lunghi con gli occhi chiusi ed il cuore in gola all'idea di rimanere segregata per mesi nel cuore di una miniera, col terrore di fare la fine di Alfredino, la fine del topo.
Poveri, poveri, poveri, c'è stato un momento in cui ho preso coscienza di questo ed ho deciso che non mi interessavano più gli anelli con le pietre preziosi se dovevo condannare la gente a quella vita, ma quelle di diamnti non sono le uniche miniere, quindi ben vengano le energie rinnovabili ed infatti sto "studiando" l'impianto fotovoltaico sul mio tetto

giardigno65 ha detto...

ed era una miniera che era stata chiusa qualche anno fa ...

(il rame è l'oro rosso!)

claudia ha detto...

Sarà un'attesa terribile, a tutti quei metri di profondità e senza sapere niente di certo sul proprio futuro!
Il lavoro dei minatori é sempre stato incredibilmente duro. Per me che vivo "di sole e d'azzurro" é uno dei lavori peggiori che posso immaginare...

oriana ha detto...

è una cosa orribile, un esperienza di questo genere anche se ne esci vivo ti segna per tutta la vita.Un pensiero va anche alle loro famiglie che riescano a trovare la forza per sostenerli.