6 settembre 2010

Oggetti transizionali





Ieri sera, complice l'aria autunnale, ho aggiunto una coperta al copriletto, mi sono addormentata subito, la rivelazione è avvenuta stamani all'alba, la mano semi addormentata è scivolata sull'orlo di raso della vecchia coperta dei nonni e così abbozzolata per un attimo è tornata lei, il mio scudo contro le avversità del mondo, contro l'incomprensibile mondo degli adulti, contro la paura del buio in cui si celano i mostri più terribili, quelli che (neanche Stephen King, di pirsona pirsonalmente, può tanto) solo la mente dei bambini riesce a concepire, l'unica vera irripetibile "copertachefasinsin".

Certo mancava il ciuccio, e si sa coperta e ciuccio funzionano in combinata , certo l'illusione è durata un attimo, perchè lei è perita tanti e tanti anni fa, per mano di nonna Erminia che sostituì il raso uso e bisunto con un indegno facente funzione che non faceva sin sin per niente e soprattutto io non ho più l'età, ma in quell'unico attimo la sensazione è stata quella di catapultarmi dentro ad un caldo abbraccio, in un limbo, in un liquido amniotico senza tempo.

Mia nipote maggiore, F., aveva "ciuccio-e-tina" e la seconda, C., aveva "cocò" che usava in associazione al dito, che è un po' più difficile da eliminare del ciuccio ma si rovina tale e quale al ciuccio. Probabilmente dei nostri "oggetti transizionali" , così si chiamano in psicologia, vi ho già parlato in passato, ma questo amarcord autunnale mi ha portato a parlarvene nuovamente e con infinita riconoscenza e nostalgia, ma i vostri quali sono?

21 commenti:

Gloria ha detto...

Lui si chiamava Paddy era un orsacchiotto marrone. me l'aveva portato mio padre da una delle sue trasferte.
non andavo da nessuna parte senza paddy e ogni mattina veniva pettinato.
anche quando perse il naso e un occhio continuai ad amarlo.
di giorno stava vigile sulla poltrona e mi osservava, di notte mi aiutava ad affrontare i fantasmi, le ombre,..tutte quelle cose che nel buio agli occhi di un bambino sembrano spaventose.
poi purtoppo nel trasloco paddy se ne andò e rimasi sola. quanto mi è dispiaciuto!

amanda ha detto...

un mio piccolo paziente non-udente aveva un fazzoletto di seta della mamma, era piccolissimo quando fece l'impianto, ora è un chiacchierone che non sta mai zitto, dopo qualche anno al controllo rividi il fazzoletto era ridotto, dopo mille lavaggi, a dei fili colorati, ma ai controlli del suo impianto, che forse erano per lui momenti di tensione emotiva saltava fuori, non so neanche come stessero ancora insieme quei fili, ma funzionavano come il primo giorno

alessandra ha detto...

Chissà se me li ricorderò tutti i miei oggetti transizionali, ne avevo parecchi, prima di tutto il mio pollice che ho ciucciato a lungo..a nulla è valso l'impegno di mia mamma nel convertirmi al ciuccio, volevo il mio pollice...certo poi questa cattiva abitudine ha generato i miei denti un pò coniglieschi che voi conoscete.
Poi c'era un orsacchiotto giallo e bianco con fiocchetto azzurro al collo che mi avevano regalato al battesimo, poi la lucetta amica che mi faceva compagnia in camera quando ho cominciato a dormire da sola, il mio vasetto rosa con la faccia di un gattone baffutto...e poi mi sa che ne tirerò fuori degli altri....bello questo post Amada!
Mia sorella aveva come oggetto transizionale la mano di mia mamma, non poteva addormentarsi senza stringerla a lungo :-)

Marilina ha detto...

Anch'io avevo il pollice al posto del ciuccio, accompagnato da una canottiera (rigorosamente sporca, se era pulita non la riconoscevo...) che strofinavo sotto il naso con l'indice mentre ciucciavo...

Mi ricordo la tragedia quando è scomparsa "quella" canottiera, e di lì a poco è scomparso anche l'uso del pollice perchè solo non aveva lo stesso sapore...

Ho ricordi un po' vaghi della mia infanzia... cosa significa dottoressa?

Si chiamano oggetti transizionali anche da adulti? Ne ho alcuni, ance se col trasloco ho ben fatto piazza pulita...

P.S. Buonissimeee vacanze Oriana!

amanda ha detto...

ah scordavo: morta la copertachefasinsin per mano fatale di nonna Erminia vennè il tempo della cagnolina Dudù lei era bianca e rosa con un campanellino al collo era stata di mia sorella, ma per lei non ebbe mai lo stesso significato che le attribui io, era un'antesignana dei peluches, era un po' ispida e dentro era impottita di crine o paglia, non era morbida, ma la consumai di infinito amore

alessandra ha detto...

In effetti ho anch'io ancora oggetti transizionali, brava Marilina per avermi dato lo spunto!
Direi i cellulari e il pc per colpa vostra e di tutti i miei amici lontani, non posso farne a meno, sono la mia coperta di linus, mi tengono in contatto con le tante persone del cuore lontane, poi sicuramente la mia radio, i miei cd, i miei libri...

amanda ha detto...

i feticci sono una cosa, gli oggetti transizionali un'altra, con i secondi ti stacchi dalla mamma, un po' come quando un bambino impara a camminare e si regge al suo bavaglino pensando che quello lo sostenga, si "spostano" sulla coperta o sull'orsetto le attenzioni che si avevano con la mamma, per acquisire autonomia

alessandra ha detto...

@Amanda
Ah ma ti assicuro che ho un cordone ombelicale col mio pc e i miei cellulari :-) :-)

amanda ha detto...

aaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhh allora

Marilina ha detto...

... si spostano le attenzioni per acquisire autonomia...

Allora va bene il mio piccolo panino di gomma e tessuto che mi ricorda mio papà.
Ad ogni cambio di borsa lo sposto dall'una all'altra, ed è la prima cosa ad entrare in valigia quando parto per un viaggio.

La serenità che mi dà quando lo stringo fra le dita...

amanda ha detto...

un panino di gomma e tessuto? ora mi hai incuriosita, com'è un panino di gomma e tessuto?

Marilina ha detto...

In effetti non riesco a descriverlo, mi verrebbe da dire un peluche fatto a forma di michetta con a metà un bordino di prosciutto svolazzante...

Molto più chiaro, vero?!?

Se trovo una buon'anima volenterosa faccio una foto e la carico (?!?).

amanda ha detto...

ecco prova

Marilina ha detto...

La foto sul cellulare è bellissima... e adesso?

Se mi dai il tuo numero (prometto che dopo lo butto) te la invio!

marilinaconte@gmail.com

Anonimo ha detto...

Non ricordo i miei oggetti transazionali, nella stretta definizione del tuo commento precedente.
Se parliamo del presente, poi, a differenza di Alessandra è il computer che mi utilizza come 'suo' oggetto transazionale, e a volte cerca di incatenarmi con il 'suo' cordone ombelicale...

Ciao a tutte/i! :-)
Franz

Anonimo ha detto...

Nel copia-incolla dal mio foglio in formato testo è saltata la parte iniziale del mio commento, che diceva così:

...l'incomprensibile mondo degli adulti.
Il tuo scritto, Amanda, è pieno di profonda e misurata poesia, oltre che di riflessione.

alessandra ha detto...

Ciao Franz! eh no non ti fare incatenare dal computer mi raccomando,noi siamo i soggetti..dipendenti, ma pur sempre soggetti.

amanda ha detto...

oh ciao Franz

Anonimo ha detto...

Per Alessandra: hai ragione, ma come la mettiamo quando si diventa un po' ...'troppo' soggetti ?
Per Amanda: riciao, e scusa l'ignoranza: ho scritto due volte transAzionale anziché transi.

:-)

Alle ha detto...

ho pensato e ripensato, ma non ho trovato oggetti transizionali nella mia infanzia. Non ho dormito con pupazzetti nè ho stretto sul mio cuore copertine, magliette, calzerotti. Però quando vedo l'immagine di Linus con la sua inseparabile coperta, mi prende un senso di tenera invidia, vorrei averla anch'io in certi momenti.
Sono grave dottoressa ?

amanda ha detto...

@Alle: donna indipendente fin dalla più tenera età :-)