27 settembre 2010

Per chi passammo?




Io dedico questa canzone
ad ogni donna pensata come amore
in un attimo di libertà
a quella conosciuta appena
non c'era tempo e valeva la pena
di perderci un secolo in più.

A quella quasi da immaginare
tanto di fretta l'hai vista passare
dal balcone a un segreto più in là
e ti piace ricordarne il sorriso
che non ti ha fatto e che tu le hai deciso
in un vuoto di felicità.

Alla compagna di viaggio
i suoi occhi il più bel paesaggio
fan sembrare più corto il cammino
e magari sei l'unico a capirla
e la fai scendere senza seguirla
senza averle sfiorato la mano.

A quelle che sono già prese
e che vivendo delle ore deluse
con un uomo ormai troppo cambiato
ti hanno lasciato, inutile pazzia,
vedere il fondo della malinconia
di un avvenire disperato.

Immagini care per qualche istante
sarete presto una folla distante
scavalcate da un ricordo più vicino
per poco che la felicità ritorni
è molto raro che ci si ricordi
degli episodi del cammino.

Ma se la vita smette di aiutarti
è più difficile dimenticarti
di quelle felicità intraviste
dei baci che non si è osato dare
delle occasioni lasciate ad aspettare
degli occhi mai più rivisti.

Allora nei momenti di solitudine
quando il rimpianto diventa abitudine,
una maniera di viversi insieme,
si piangono le labbra assenti
di tutte le belle passanti
che non siamo riusciti a trattenere.


G. Brassens/ Faber
a volte temo che noi donne siamo capaci di molti gesti nei confronti degli uomini, ma che raramente sappiamo raccontare la loro bellezza ed il nostro desiderio così come loro sanno fare con noi

9 commenti:

Tonino ha detto...

Dedicata alle donne giunte,accolte e passate via.
Dedicata a quelle mai salutate,
a quelle rimaste nei sogni,
alle donne amate,
a quelle giunte con la sfortuna.
Auguri alla donna che è giunta all'anno più bello,
al giorno trascorso da sola, all'impossibilità di tenerti per mano ,
ma alla libertà di volerti tanto bene.

amanda ha detto...

@Tonino: qual è la donna che è giunta all'anno più bello? come si stabilisce qual è l'anno più bello e che tristessa non poterla tenere neppure per mano!

alessandra ha detto...

Beh Amanda direi che un'inizio più bello e poetico questa giornata non lo poteva avere...una canzone stupenda.
E' vero ci sono degli uomini di profonda sensibilità che ci hanno saputo descrivere bene, nelle nostre contraddizioni, nelle nostre fragilità. De Andrè li sovrasta tutti ovviamente, ma penso anche a certe canzoni di Fossati o a quelle che Enrico Ruggeri ha scritto per Fiorella Mannoia.

Gloria ha detto...

Beh si forse gli uomini sanno essere più romantici, sanno dire le cose meglio di noi ( tonino è un esempio, per esempio!)
noi forse siamo più pratiche, forse perchè la vita ci insegna a essere spicce e veloci. e così perdiamo quei preziosi attimi in cui dire una parola dolce alla persona amata vale più di mille gesti.
diciamo che siamo anche un pò pretenziose a volte : pretendiamo di diritto dichiarazioni d'amore e traduzioni in sonetti dei sentimenti. vogliamo sentir cantare gli uccellini, vogliamo essere le protagoniste della poesia più bella.
siamo complicate, siamo donne. non è difficile da capire.

amanda ha detto...

o forse sanno che con le belle parole ci si compra facilmente?

Tonino ha detto...

@ Amanda
@ tutte la stanziali e le sorvolatrici .

L'anno più bello ?
Cinquantanni ,che scritto così è lungo e suona male.
Direi allora i ''50 ''.

oriana ha detto...

Certo che parole così belle riescono a comprarti. Infatti mio marito mi ha conquistato anche dedicandomi una poesia, era tanto tempo fa, però ancora oggi ogni tanto mi sorprende con un gesto romantico

amanda ha detto...

quanto bisogno c'è di piccole attenzioni (sospiro)

Alle ha detto...

Esistono anche donne che hanno
celebrato l'amore in versi e scritti notevoli.
Forse l'era moderna ha portato a valorizzare più l'azione, per maggior libertà acquisita, per minore capacità di usare le parole.
Viene più facile essere romantici passeggiando abbracciati in riva al mare che non misurarsi con linguaggi sentimentali e appassionanti. Poi ci sono le eccezioni, per fortuna. E il vantaggio che le parole restano e diventano universali e a beneficio di tutti.