22 dicembre 2010

La triste storia della Principessa a pois




Le bambine non giocano più con le bambole, forse non è vero perchè Patalice gioca volentieri con Rigormortis, le mie nipoti almeno non hanno mai posseduto una bambola in vita loro. Sono state sommerse dai peluche (che volete farci non so resistere) ma non hanno mai ricevuto o chiesto una bambola.

Tuttavia perfino loro hanno attraversato la fase principessa. Ad una Santa Lucia hanno richiesto ed ottenuto un diadema. E' irresistibile, c'è una certa età della vita di una femmina, in cui la zucca diventa carrozza, salvo poi ritornare zucca e molto prima dello scoccare della mezzanotte.

Così ieri è stato per me straziante emettere una diagnosi.

La diagnosi non era di per sè pesante, per fortuna, decisamente c'è di peggio.

Ma si sa non ci sono più i bei virus di una volta.

Quando iniziai a fare la pediatra a Natale c'era l'influenza, quella vera.

In estate c'era la gastroenterite e la primavera era la stagione dei pois.

Se spuntavano i pois era primavera potevi segnarlo sul calendario, meglio delle rondini che a volte tradiscono.

Se compariva in città la varicella potevate fare il cambio di stagione nell'armadio.

Ieri mi si presenta una 6enne che senza ombra di dubbio era varicellosa fuori stagione, grattava come in preda ad una mandria di pulci ed era straordinariamente triste e preoccupata.

La mamma mi dava strane occhiate in tralice e sottovoce mi diceva: " che guaio".

Solo allora si è disvelato l'arcano: il 26 dicembre la piccina doveva fare la damigella d'onore al matrimonio della zia, aveva l'abito da cerimonia pronto e da un mese non riusciva a dormire per la contentezza di vestire i panni della principessa per un giorno.

La conferma della diagnosi ha gettato la bimba nel più totale sconforto e più piangeva e più grattava. Ho fatto la buffona come meglio potevo, ma nulla, se ne è andata più rossa invasata e grattuggiante che mai.

Mi è tornato in mente il giorno della mia prima comunione: pallosa cerimonia senza problema alcuno, ed alle ore 12, al momento di scatenarmi nei giochi con i cuginetti, 40 di febbre e l'otite. O più tardi in IV ginnasio la sera prima della gita scolastica un ascesso e il febbrone annesso mi tarpavano la possibilità di partecipare alla prima vera gita degna di ricordo.


E voi quando avete perso la vostra occasione?

15 commenti:

Gloria ha detto...

Povera bimba. chissà quanto le dispiacerà!
io non ho mai perso grandi occasioni. di solito io mi ammalavo nel bel mezzo delle cose. si partiva per le ferie, arrivavamo tutti euforici nel posto e dopo 2 o 3 giorni mi ritrovavo a letto con la febbre, con il morbillo, con la polmonite...mi ricordo di vacanze al mare passate col febbrone a luglio a guardare dalla finestra gli altri che facevano il bagno...

sergio pasquandrea ha detto...

gita di quinto liceo, caduta nel peggior periodo di depressione della mia vita.
i miei compagni bevevano ballavano e pomiciavano a più non posso mentre io (che comunque sono astemio e non so ballare, ma quanto alla terza opzione avrei dato volentieri) avevo voglia di buttarmi da una finestra.

amanda ha detto...

@Sergio: ma la tua è un'autoesclusione, non vale, a quella dedicheremo un altro post ;)

@gloria: io ricordo chiaramente la fine del morbillo nelle prime giornate belle di primavera, quella volta ti tenevano in detenzione per una vita, altro che ergastolo. Ho iniziato una litania: beati quelli che sono giù, beati loro, beati quelli che sono giù, beati loro. Alla 1458ripetizione, Ortensia aprì il portone mi sbattè fuori dicendo: per me è guarita.

Gloria ha detto...

sergej : come ti capisco.....
amanda : ogni casa avrebbe dovuto avere un'ortensia! che donna!

Alle ha detto...

Molti inverni fa, si sposava lo scapolone di famiglia, bell'uomo, molte donne, bella vita. Persona a cui la mia famiglia era molto legata e con la quale aveva condiviso bei momenti di vita insieme. Per queste ragioni e perchè si profilava essere l'evento del secolo, ci tenevamo molto a partecipare. Qualche giorno prima mio nipote grande, che allora era piccolo, si buscò la varicella e a tappeto colpì suo padre, me e infine l'altro mio fratello. Insomma una strage di ultra ventenni.
Niente matrimonio ovvio e quantità industriali di talco mentolato !!
Per la cronaca il giorno delle nozze vi fu un nevicata colossale, altro presagio non buono poichè l'unione non durò molto.

Amanda, stupenda la diagnosi senza appello di Ortensia !

Segej, urca !

amanda ha detto...

@Alle: il destino non vi voleva testimoni di un fallimento :)

suarakamansa ha detto...

non puoi mettere il cerone alla bambina e farle fare la princi lo stesso?

Patalice ha anche Bimbgioia, Ciccio (Pasticcio) e la Jule. Oltre a Bimbasara.

suarakamansa ha detto...

non puoi mettere il cerone alla bambina e farle fare la princi lo stesso?

Patalice ha anche Bimbgioia, Ciccio (Pasticcio) e la Jule. Oltre a Bimbasara.

alessandra ha detto...

Io ho saltato numerose feste di Carnevale perchè la febbre mi veniva sempre durante quei giorni, indipendentemente da quando cadeva il Carnevale, si poteva star certi che io e mia sorella ci saremmo ammalate!!! :-)

Alle ha detto...

Voto anch'io per il cerone, non si può deludere così una femmina già in tenera età! Tuttal'più ci sarà qualche contagiato in più, magari si sarebbero varicellati andando a fare la spesa.......

amanda ha detto...

@Suara: bimbasara è catalogata bambola? da chi dal padre o dalla figlia?

claudia ha detto...

Certo che mi ricordo!
Gita di quarta superiore (l'ultima concessa alla mia classe, troppo indisciplinata perché ci si concedesse una gita anche l'anno della maturità).
Si andò in umbria. Considerate che dalla Sardegna era un viaggio non da poco: nave fino a civitavecchia e poi tanto tanto pullman.
Io ero cottissima di un ragazzo della scuola, aspettavo la gita da mesi.
Beh, il terzo giorno metà classe era a letto con la febbre e ha perso gli ultimi due giorni di divertimento e cameratismo. Io ero tra i moribondi, lui era allegramente in giro per Assisi in compagnia di quella che dopo qualche mese diventò la sua fidanzata!!

Dopo quella volta i malanni di stagione si sono limitati a sfiorarmi appena e anche quando tutti intorno a me stavano male sono stata la crocerossina in salute della situazione.
A volte il destino é beffardo...

Emilys ha detto...

L'influenza arriva sempre all'ultimo giorno di lavoro prima delle vacanze di Natale , da anni( faccio gli scongiuri perchè sarebbe domani). Così io andavo lo stesso a lavorare se no sembrava che lo facevo apposta per fare un giorno in più, poi immancabilmente stavo malissimo e a mezzogiorno dovevo elemosinare un passaggio fino alla Metro ( di solito al Pat, ti ricordi Suara?). Viaggiavo febbricitante, mentre eleganti signore milanesi mi guardavano male come se avessi una crisi d'astinenza...
Per la Trip il problema non si pone ,lei è sempre Principessa, mai una caduta di stile..

oriana ha detto...

Quinta elementare, la recita di Natale, due giorni prima dell'evento, atteso più di una prima alla scala, febbre a 39, mamma si era impegnata tantissimo a fare l'abito per l'angelo, ma io non potei indossarlo, forse la più delusa era lei.
Dei malori indotti volontariamente per non partecipare ad eventi indesiderati ne parliamo la prossima volta?

amanda ha detto...

@Oriana: un post tutto per loro!