Prendo spunto dal delizioso libello di Francesco Piccolo dall'omonimo titolo edito da Einaudi (di cui sarebbe assurdo pubblicare l'incipit) per la definizione di questi momenti; sulla quarta di copertina infatti c'è scritto "(...) come chiamare quei piaceri intensi e volatili che punteggiano le nostre giornate, accendendone i minuti come fiammiferi nel buio?"
e vi chiedo di raccontarci alcuni dei vostri momenti di trascurabile felicità.
E così inizio io:
- rispondere ai bambini che fanno ciao con la mano dentro le auto, perchè per un momento torno ad essere la bambina che faceva ciao da dentro ad un auto
- arrivare alla fermata del bus quando pensi di averlo perso e vederlo giungere in lontananza in quel momento
- svegliarmi un minuto, ma uno solo, prima che suoni la sveglia, la guardo, lei suona e io penso ti ho fregata
- riuscire a raggiungere cantando una nota che so al limite delle mie capacità senza stonare
ora tocca voi altri me ne verranno
23 commenti:
Aprire il cassetto e vedere che in fondo sotto le penne è rimasta l'ultima caramella
Salire in auto accendere la radio e sentire una canzone che mi piace.
Arrivare in panetteria tardissimo e scoprire che è rimasto ancora un pezzetto di focaccia al rosmarino.
Arrivare al canile andare da mirtillo e battere cinque con lui. è l'unico a cui sono riusciuta a insegnargli a darmi la zampa.
eh già...
essere ringraziato da una persona anziana per una buona azione
far passare una macchina che aspetta da ore ad un incrocio
tornare a casa e buttarsi sul divano e aprire il libro del momento
accendere l'mp3 e trovarci con la ricerca random una canzone che mi parla di qualcuno o qualcosa di cui volevo sentirmi raccontare
@Ernest: per le prime due ti eleggiamo lupetto dell'anno :D
titolo e argomento del libro mi incuriosiscono e attirano molto...
anch'io rispondo sempre al saluto dei bambini dietro i vetri di macchine o pullman, e anch'io voglio essere eletto lupetto perché far passare chi non ha la precedenza è la mia cavalleresca specialità... :D
ogni tanto, dopo aver visto tuoi gentili commenti dalla comune amica giacynta, faccio un salto qui, anche per vedere se è possibile registarsi come sostenitori. non essendo possibile, decido allora di inserire questo tuo bel blog nel mio blog roll... e sono anche dispiaciuto per i post che mi sono perso in presa diretta: quel grandioso frammento di Moretti al semaforo, l'estremo saluto a quel dolce batuffolo che mi ha tanto commosso, e le tue supercondivisibili posizioni antinucleari...
Un bacione!
Grazie Nicola! Questo è blog corale per ciò Moretti è di Ale e non mio, mentre Mookie era la mia adorabile nipote pelosa ed antinucleari siamo decisamente tutti qui. Passa quando vuoi
ma come scrivo questa mattina ?????
I miei momenti di trascurabile felicità: allora tornare a casa dall'ufficio e ricordarmi che in frigo c'è ancora qualcosa di buono che mi aspetta o un dolcetto avanzato nel forno.
Scartare un cd appena comprato e metterlo nello stereo.
Alzare appena appena la tapparella al mattino e vedere filtrare il sole.
Accendere la radio e trovare le mie voci amiche.
Ricevere un sorriso inaspettato.
Grazie Amanda! Focalizzare il pensiero sulle piccole felicità serve ad esorcizzare un po' questi giorni così cupi.......
sedersi comodamente sul letto e aprire il libro che stai leggendo sapendo che hai atteso con trepidazione quel momento;
ascoltare una canzone del passato che ti rievoca bellissimi istanti vissuti di cui avevi accantonato il ricordo;
preparare la merenda ai bambini di casa cercando sempre di valorizzare anche l'aspetto coreografico e vedere le loro facce stupite e contente;
riordinare una stanza (che ne aveva tanto bisogno!), vedere tutte le cose finalmente a posto e
pensare che ti piace proprio assai;
vedere la torta lievitata nel forno che diffonde nell'aria un profumino invitante;
la doccia scaccia fatica, il caffè bevuto in compagnia;
riuscire a ultimare qualsiasi lavoretto di bricolage che ti trascini da tempo;
un abbraccio forte e sentito.
il profumo del pane caldo in generale, quello che hai fatto tu in particolare
uscire dalla libreria con un sacchetto pieno di libri, in particolare di poesia.
i nipoti che ancora si addormentano abbracciati a te ovunque li metti
una lettera vera nella cassetta della posta, ma anche una mail lunga di qualcuno che ha voglia di raccontarsi, di raccontarti
ora, in questo istante, perchè internet ha miracolosamente ripreso a funzionare dopo due giorni.
Trasgredire alla dieta mangiando una fetta di torta al cioccolato, ma anche constatare che riesco di nuovo indossare quel vecchio paio di pantaloni che adoravo tanto.
Pizzicare le guanciotte del mio ultimo nipotino.
Trovare un film che piaccia a tutti e due.
e come ieri, tornare al mio paesello e sentire la gente per strada parlare in dialetto
quando ascolti una canzone bellissima alla radio e alla fine ti dicono il titolo e l'interprete
quando scopri che esiste un posto dove ci sono i tuoi sogni più belli e puoi scaricarli in PODCAST !
quando il bancomat ti dà 50 euro in più e sul display ti appare : "mi fai impazzire quando mi tocchi così ..."
@Giardi
:-) :-)
Giardi ma che bancomat frequenti ?
mmmmh ci devo pensare...
e quando non hai voglia di preparare la cena ... e allora pizza per tutti!
@giardi: e il posto è ai piedi dell'arcobaleno?
@Lillo: so che puoi farcela :)
Le stesse cose tue e di zio...
Poi quando sto per addormentarmi ( è un momento sempre particolare, raccolto) e un mare di altre cose. Diciamo pure che assaporare i piccoli piaceri è la mia prerogativa...
Bacio
Patatina che dice "ciao gni" (sua sorella), La Genia quando mi da del Porco con il cuore. quando cerco di fare il colpo di reni per rialzarmi da terra e quando sono in volo penso non ce la faccio e invece ce la faccio.
quando canto Fossi Figo in perfetta tonalità. L'amanda che mi messaggia il buon giorno alle 7 15.
ah dimenticavo: la Genia che tasta la consistenza dei miei glutei.
oh Porco! ora che so di essere un momento di trascurabile felicità accetto anche la suoneria di Marilyn Manson :D
Mi dà gioia il modo in cui certa gente si saluta in quel certo modo speciale e unico, come ad esempio mio nonno, la mattina, quando trotterellando in cucina per far colazione, cerca per prima mia madre per dirle tutto allegro “Buongiorno, Maria!” oppure Livio che incrocio sempre quando va al lavoro e si sbraccia dall’altra parte della strada per farsi notare e poi gridarmi “Dr. Lillo!” col suo lieve accento rumeno che fa la differenza (anche se poi, ora che ci penso, Livio è l’unica persona al mondo che mi chiami dottore)…
Mi dà gioia leggere poesie la mattina presto, appena sveglio, quando intorno il mondo è ancora fermo e ogni parola sembra rimbalzare e fare eco fra le pareti della stanza, che verso quell’ora, le sette circa, è avvolta da una luce azzurrina, ecco mi dà gioia il silenzio che posso respirare a pieni polmoni la mattina presto e anche la sera tardi quando sonnecchio davanti alla stufa, forse perché il resto del giorno per me è pieno di rumore…
Sempre per questa storia del silenzio mi dà gioia passeggiare per il cimitero, soprattutto nelle mattine di sole, e se poi sono molto felice cantare per strada, a voce alta e stonato come sono, canzoni imbarazzanti (tipo le sigle dei cartoni animati o le pubblicità o i classici della canzone popolare italiana) di cui non mi ricordo mai le parole e così le reinvento ogni volta lì per lì, di sana pianta…
E mi dà gioia rivedere all’infinito i film che adoro o che per me contano qualcosa, non me ne frega nulla di quelli nuovi, e aspettare quel momento e ripetere insieme agli attori le battute che preferisco, la mia preferita in assoluto, dagli Spietati di Clint Eastwood, verso la fine: “Chi è il padrone di questo cesso? Tu, ciccione, rispondi!” Sembra sciocco forse, ma è una gioia che non si può descrivere…
Una mail inattesa.
George che si struscia sulle mie gambe.
La canzone del cuore a sorpresa.
Un film atteso al cinema.
Gi occhi che ridono per ringraziarti.
Il piatto preferito quando non ci pensi.
Una proposta che desideravi quando non te l'aspettavi più.
Posta un commento